La fotografia immersiva dell'ing. Sergio Porrini

A cura di: Gerardo Bonomo e dell'ing. Sergio Porrini


Un poco di storia L'attrezzatura
Introduzione Attrezzatura fotografica
La ripresa nel workflow digitale Sviluppo RAW/NEF in Capture NX
La fase Photoshop Produzione delle immagini VR
Ringraziamenti e cenni sul restauro Profilo della Lan Pro Sistemi

 

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Un poco di storia

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La fotocamera in posizione sul treppiedi pronta per iniziare la sequenza di scatti immersivi

Mio nonno aveva una tale passione per l'arte che quando entrava in una chiesa affrescata passava ore seduto a bearsi dell'architettura e degli affreschi, con la testa reclinata all'indietro per meglio rimirare le volte, fino a che, col collo anchilosato, chiedeva a mia nonna il portacipria e usando lo specchietto continuava a guardare l'immagine degli affreschi riflessa nello specchietto.

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Se mia nonna aveva con sé il suo binocolo da teatro allora mio nonno usava il binocolo e lo specchietto incorporato nell'astuccio del binocolo quando il collo non reggeva più quella postura innaturale. Non so se queste visite così accurate finivano perché il sacrestano a un certo punto lo cacciava, o se più facilmente erano i sospiri di mia nonna che lo riportavano alla realtà.

All'epoca la fotografia immersiva non era neppure stata immaginata nei romanzi di Verne, ma di sicuro mio nonno, se avesse potuto disporne, non si sarebbe mai più staccato dal monitor del computer.


Uno scatto originale ingrandito a destra del 100% mostra la ricchezza di dettagli
che sarà poi possibile esaminare nella fotografia VR definitiva.

Fotografia immersiva, comunque la possibilità di abbracciare in una sola immagine, un campo inquadrato molto vasto.

La prima strada percorribile è quella di utilizzare un obiettivo grandangolare estremo, poi un fisheye ma in questo secondo caso si guadagna maggiore angolo di campo mentre i dettagli all'interno del campo racchiuso rimpiccioliscono per la minore risoluzione e maggiore distorsione.

La prima fotocamera panoramica risale al 1844. Friederich Von Martens realizza la prima fotocamera panoramica da 150° con obiettivo rotante e lastra dagherrotipica. Da allora di modelli di fotocamere panoramiche ne sono state realizzate a decine. Personalmente ci è capitato di vedere in un punto vendita di materiale fotografico usato e da collezione un piccione impagliato con a tracolla una microfotocamera panoramica con obiettivo rotante: veniva liberato e dopo essersi alzato in volo si dirigeva verso le trincee nemiche che sorvolava mentre un meccanismo ad orologeria faceva scattare la fotocamera che realizzava in questo modo una fotografia panoramica aerea – à la guerre comme à la guerre -.

Nella fotografia immersiva panoramica una volta si arrivava a stampare diversi fotogrammi continui sul medesimo foglio di carta sensibile, ma era molto difficile mascherare le giunte tra un fotogramma e l'altro.
Un altro sistema era quello di unire fisicamente più fogli, aumentando per certo l'angolo di campo, ma senza che si potessero mascherare anche in questo caso le giunte.

In ogni caso già negli anni trenta era un fiorire di ultragrandangolari – usati per lo più nella fotografia panoramica, e di teste panoramiche che aiutavano la realizzazione della sequenza di scatto ai vari gradi – a seconda della focale impiegata – per poi montare i singoli fotogrammi o in un'unica stampa o in una serie di stampe unite fisicamente.

Il digital imaging anche in questo campo ha fatto miracoli: oggi non è impossibile realizzare ottime fotografie panoramiche, anche a mano libera, usando poi un programma di editing per le fotografie panoramiche.

È qui che nasce la fotografia immersiva totale, che permette la realizzazione di un'unica immagine che mostra tutto quello che circonda la fotocamera a 360° su tutti i piani: è come entrare in una bolla virtuale all'interno della quale, come un microscopico essere pluricellulare sospeso al centro di una goccia d'acqua perfettamente sferica, è possibile osservare in qualunque direzione, perfino dove era stato posizionato il treppiedi usato per la ripresa, senza vedere le gambe del treppiedi…!

 

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