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Mare aperto
di Jean Gaumy
Contrasto - 276 pagine - 120 fotografie - 50,00 Euro

Se sulla terra ferma l'agricoltura e l'allevamento hanno rimpiazzato la caccia, in mare aperto la pesca d'altura ancora sopravvive, con i suoi ritualli e i suoi protagonisti. Il grande fotografo francese Jean Gaumy (che dal 1977 è membro della prestigiosa Magnum Photos, l'agenzia fotografica creata da Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, e ha realizzato nella sua carriera molti importanti reportage in Europa, Asia, Africa e Centro America, oltre ad aver seguito la guerra in Iran e nell'America Latina ma anche i cambiamenti del mondo rurale francese) si è messo alla ricerca degli ultimi equipaggi che solcano il mare e affrontano le tempeste.
Per quattordici anni si è imbarcato su pescherecci d'alto mare condividendo per mesi interi la vita quotidiana e le difficoltà dei marinai-pescatori. Il risultato è "Mare aperto" che raccoglie alcuni brani tratti dai suoi appunti di viaggio e oltre 120 fotografie che raccontano la sua straordinaria esperienza, umana e professionale. "Mare Aperto" è il primo libro di Gaumy pubblicato in Italia.
"Emergere, appoggiarsi alle pareti, vestirsi. Per evitare i colpi e le vibrazioni, ho messo gli apparecchi fotografici nel disordine dei grandi cassetti vicini al pavimento in mezzo a fusibili, lampadine e confezioni di birra, riviste, fumetti strappati, sacchetti di plastica, vecchie canottiere sporche e arrotolate.
Inginocchiarsi. Prenderli e fissarseli addosso. La scala ripida e scivolosa che saliamo sospinti quando l'imbarcazione affonda, diventa una colonna quando monta la grande onda. La camera stagna.
L'aria appiccicosa dei vapori del Diesel. Lo spesso linoleum, imitazione tavolato, gonfio, crepato, unto e brunastro. Tutto gira. La luce degli oblò danza sulle pareti. Dietro i vetri spessi, le colature di mare deformano la visione. Il cielo grigio, improbabile, è devastato dagli spruzzi e l'oceano, al vivo, bucato da fasci bianchi."
Jean Gaumy

 

Slightly out of focus
Leggermente fuori fuoco di Robert Capa
Contrasto

Sempre Contrasto, presenza fondamentale nel panorama editoriale italiano attento alla cultura dell'immagine, in occasione della mostra "I volti della storia" di Robert Capa (presentata nella sezione mostre di questo numero di "Sguardi"), pubblica per la prima volta in Italia il libro "Slightly out of focus - Leggermente fuori fuoco" - il diario-romanzo di Capa sulla sua partecipazione come fotoreporter alla Seconda Guerra Mondiale.

Pubblicando le ormai famose immagini dello sbarco in Normandia, Life scrisse che erano "slightly out of focus" (leggermente fuori fuoco, appunto) a causa del tremito della mano dell'autore. Oggi sappiamo che fu a causa di un tecnico della camera oscura che sbagliò lo sviluppo, ma Capa trasse da quella frase l'ironico titolo per il suo primo e unico romanzo. Ricco di colpi di scena, di storie d'amore, di avventura, "Leggermente fuori fuoco" è il primo romanzo pubblicato da Contrasto che inaugura così la collana Dixit.

 

Isole
di Bill Holm
Guanda - Pagine 344 - 15.50 Euro

"Isole" è un libro che non vuole essere un trattato di geografia, di biologia insulare o di etnografia, ma piuttosto un'indagine all'interno dell'intuizione di insularità come fatto allo stesso tempo reale e metaforico. La narrazione si snoda quindi come un'affascinante navigazione che fa scalo in alcune isole geografiche, puntini di terra più o meno ospitale circondati da mari più o meno esotici, e in altre che l'autore definisce, invece, isole «segno», accadimenti spirituali, stati di consapevolezza, momenti dell'esperienza umana. Le isole offrono allo scrittore, al lettore e a chiunque desideri esprimere se stesso liberamente, una buona occasione per meditare e pensare al proprio posto nel sistema-mondo.

E così il lettore si trova a sbarcare pieno di incanto a Isla Mujeres, striscia di terra nel mar dei Caraibi, sacra all'enigmatica e sensuale divinità maya della fertilità; a visitare Moloka'i, l'isola delle Hawaii un tempo usata come lebbrosario e riscattata moralmente dalla figura di un prete missionario impetuoso e combattivo; a soggiornare a lungo in Islanda, la terra degli avi eletta da Holm ad archetipo, roccia vulcanica invasa dal ghiaccio, terra dei fiordi e delle saghe, degli uccelli marini e della letteratura orale; a vagabondare tra le strade del Madagascar, luogo mitico dei cultori della musica in cui la gente può addirittura ascoltare per ore qualcuno che parla in una lingua incomprensibile solo per il piacere della musicalità delle parole; a conoscere Mallard, minuscola isola lacustre sul confine acqueo statunitense-canadese ed emblema dell'amore per i libri.

Ma viene contemporaneamente sospinto verso le isole metaforiche dell'infanzia, dell'età, della morte, del dolore, della reclusione, dell'esperimento, del magico, dell'isolamento, persino della musica e dell'immaginazione. Bill Holm, islandese di nascita, vive nel Minnesota. Saggista, poeta, musicista, professore universitario, Holm era destinato a diventare un affezionato delle isole: il suo nome, in antico islandese, significa per l'appunto "isola".

"Un'isola non dev'essere necessariamente molto lontana dalla riva o molto grande per realizzare la sua vera funzione: stringerci in un cerchio d'acqua e recidere per un po' i legami che ci tengono avvinghiati alla nostra vita".
Bill Holm

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