Andrea Feliziani

A cura di:

In volo sui Crop Circles dell'Inghilterra Meridionale

Le prime testimonianze della comparsa di misteriose impronte sui campi coltivati risalgono alla metà degli anni 60 quando vennero scattate alcune fotografie di tracce circolari di coltura appiattita sul terreno.

La comparsa di queste strane impronte, prima nell'Inghilterra poi in tutto il mondo, continuò a manifestarsi sempre con maggiore frequenza nel corso degli anni 70 fino ad assumere negli anni 80 quelle connotazioni che definiscono oggi il "Fenomeno Crop Circles".

Accanto ai primi cerchi semplici si andarono ad aggiungere coppie e formazioni a 3, 4, 5 cerchi, spesso collegati tra loro da stretti corridoi; dal 1990 tali formazioni evolsero in disegni sempre più complessi.
Ciò che ha contraddistinto il Fenomeno Crop Circles fin dalle sue origini è la prevalenza di forme circolari, nonché la modalità e la precisione con cui le piante (grano tenero, grano duro, orzo, colza e altri cereali) sono piegate e adagiate a terra in flussi spiraliformi: la zona interessata dalla piegatura, che avviene a livello del terreno, spesso non presenta la rottura delle fibre, condizione che permette alla pianta, seppure con difficoltà, di portare a termine la sua crescita.

I nodi delle piante all'interno delle formazioni presentano degli ingrossamenti e degli allungamenti, che alcuni studiosi mettono in relazione all'ipotetica energia presente all'interno dei Crop Circles, ma che altri ricercatori sostengono potrebbe essere giustificato dallo stress che le piante subiscono nel loro naturale accrescimento verso il sole, disturbato dalla nuova condizione di orizzontalità.

La comparsa dei disegni avviene prevalentemente nelle ore notturne, anche se esistono testimonianze di un loro sviluppo diurno, spesso nelle vicinanze di quei monumenti preistorici che donano all'Inghilterra meridionale un fascino unico.
Il Fenomeno oggi ha acquistato una grande rilevanza, conseguentemente all'interessamento da parte dei media, destando scalpore negli ambienti scientifici.

Ma nessuno sa con certezza cosa o chi sia l'autore di quei meravigliosi disegni che ogni anno, durante l'estate, destano sempre più lo stupore e alimentano il desiderio di conoscenza di coloro che fanno della propria vita una continua ricerca.

Un'avventura tra le colline inglesi
(dal diario del 13 Agosto 2001)

Sono le sette del mattino quando, raggiunta la massima accelerazione, le ruote del piccolo deltaplano a motore si staccano dal suolo e il mezzo ultraleggero prende quota lasciando dietro di sé la pista di erba falciata del piccolo aeroporto di Popham.
Superata la fase di decollo e stabilizzata la quota, Graham, mio compagno di volo e padrone di lunghi attimi della mia vita, si accerta come di consueto che tutto sia a posto, "Okay, raggiungiamo Alton Barnes".
Ancora un volo, nuovi cerchi da fotografare: nuove geometrie da immortalare disegnate con le spighe e fra le spighe nelle distese di grano ormai maturo nella campagna dell'Inghilterra meridionale.

Ad osservarli da terra questi esili scooter con le ali sembrano volare lentamente, come se galleggiassero nell'aria percorrendo lo spazio con movimenti fluidi come quei grossi aquiloni che un tempo, da bambini, eravamo abituati a vedere nei cieli delle fresche giornate primaverili della nostra infanzia.
La sensazione che si prova a bordo però è molto diversa e quelli che prima apparivano tranquilli decolli e voli leggiadri, si trasformano in emozionanti sfide contro le leggi fisiche e in acrobatiche evoluzioni durante le quali il cielo e la terra si confondono sostituendosi l'uno all'altra ripetutamente.

Ci dirigiamo a nord, lasciando il sole che avanza facendosi largo fra le nubi violastre all'orizzonte. Sorvoleremo la campagna dell'Hampshire fino a raggiungere le dolci colline che delimitano la Valle di Pewsey, ancora più a nord.
Sotto di noi si estende una terra antichissima dichiarata nel 1972 Riserva Nazionale sotto tutela dell'English Heritage. A quest'ora del mattino con un po' di fortuna e una buona vista si possono scorgere, fra i campi o nelle prossimità dei boschi, alcuni esemplari di cervi trattenersi ancora al pascolo, prima di nascondersi con il sorgere del nuovo giorno e l'inizio delle attività agricole.

Osservare questo scenario mi dà un senso di spazio, di pace, di evasione.
Sembra impossibile che a meno di due ore di auto dal caos e dalla frenesia di Londra ci si possa trovare immersi in un paesaggio rurale ricco di bellezze naturali e memorie preistoriche che riportano alla mente tempi lontani la cui essenza però è ancora viva e presente in ogni angolo del Paese.
Visitare il complesso di Stonehenge o il cerchio di pietre di Avebury (venti miglia più a nord), antichi osservatori astronomici, è solo un primo passo per assaporare la storia, o meglio la preistoria, tramandata nei secoli.
Il mito e la leggenda che avvolgono questa terra provocano in me un crescente desiderio di conoscenza e il volo alla ricerca dell'ultimo Crop Circle comparso nella notte si trasforma ogni volta in un viaggio alla scoperta della storia e della cultura di questi luoghi.

Gli oggetti che compongono il paesaggio acquistano maggiore nitidezza, i contorni si fanno più netti con l'aumentare della luce del mattino. La voce di Graham, richiama la mia attenzione in direzione est.
Ci siamo quasi: davanti a noi la vasta pianura di Salisbury viene interrotta dalle dolci alture della Knap Hill e, poco più a sinistra, della Milk Hill, meta di questo viaggio.
Ancora qualche minuto e si aprirà alla nostra vista il crinale della collina mostrando la bianca figura in gesso del cavallo di Alton Barnes e poi, sul campo alla sua sommità, vediamo il più grande Crop Circle di tutti i tempi.
Graham manifesta la sua meraviglia e il suo stupore bisbigliando qualcosa di incomprensibile. Il mio sguardo, fisso sul disegno è quasi ipnotizzato: la formazione, è davvero molto complessa e offre alla vista uno spettacolo meraviglioso.

Essere qui a quest'ora del mattino è stata una decisione saggia: potrò riprendere il cerchio nella sua bellezza originale senza i danni arrecati dall'affluenza dei curiosi del posto e degli studiosi provenienti da ogni parte del modo.
Il pellegrinaggio dei croppies infatti inizierà più tardi dopo che la notizia della nuova formazione verrà diffusa e allora il cerchio verrà gremito di persone, diventerà un diversivo per il fine settimana delle famiglie inglesi e si trasformerà anche in set per le riprese di una scena di una fiction attualmente in lavorazione. Alla sua presenza verranno associati particolari eventi, della sua forma verranno date interpretazioni diverse, per ciascuna persona avrà un proprio significato.

Il sole è ormai alto, le nuvole corrono veloci, porto la macchina fotografica davanti al volto e avvicino l'occhio all'oculare, il volo diventa una corsa contro il tempo: le nuvole potrebbero avere il sopravvento dipingendo il paesaggio con colori sbiaditi e contrasti ridotti. Istruisco Graham sulla rotta da seguire e la quota da tenere prima in fase di avvicinamento, poi una volta giunti a destinazione.
In questi momenti la fiducia che si ha nel pilota è determinante: si lasciano a lui le manovre del volo per portare il mezzo in posizioni tali da permettere la realizzazione delle inquadrature desiderate. La mia mente è sgombra, l'attenzione rivolta alla luce, all'immagine, alle ombre.

Il deltaplano inizia a cabrare, scivola velocemente d'ala, il campo visivo è buono, eseguo gli scatti.
Graham ci tiene alla buona riuscita delle fotografie: questo è un evento unico anche per lui che è nato qui e conosce il fenomeno fin da bambino. Volteggiamo in traiettorie circolari ancora per un po' per ammirare la maestosa figura, poi puntiamo la prua verso il sole: è ora di tornare al piccolo aeroporto.
Dopo la lunga attesa del viaggio, la realizzazione effettiva delle foto è durata solo pochi minuti fissati però in immagini per me eterne.

Nota biografica
Andrea Feliziani è nato a Belluno nel 1972. Si interessa al fenomeno Crop Circles dal 1989. Il desiderio di conoscenza e la preparazione matematica e fisica conseguita con gli studi in ingegneria civile hanno influenzato notevolmente l'impostazione della sua ricerca che svolge sul campo, dal 1997, attraverso l'applicazione di strumenti di indagine scientifica, l'osservazione e la documentazione fotografica.
"L'amore per la fotografia, l'arte, la bellezza, hanno fatto nascere in me la volontà di apprendere le tecniche della fotografia aerea, notturna e astronomica. La profonda passione che provo nei confronti dell'archeologia preistorica, della scienza e della matematica, rappresenta la motivazione della mia ricerca e ne determina al contempo la continua evoluzione".

Per saperne di più: www.cropcircles.it

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