Biennale Brescia

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Fotografia al femminile

Si è aperta a Brescia la II edizione della Biennale Internazionale della Fotografia che, fino al 14 settembre, propone numerose esposizioni riunite sotto il titolo-tema Appunti per una storia della fotografia al femminile. Il titolo, secondo i curatori Ken Damy, Giuliana Scimé e Mario Trevisan, è la sintesi di un concetto che non deve far pensare ad atteggiamenti di rivendicazioni femministe. L'arte non ha sesso. Semmai, sottolineare 'le differenze', supposte, sarebbe mortificante proprio per le donne che hanno lasciato, e continuano a lasciare, impronte indelebili nell'evoluzione della fotografia come arte autonoma.


Berenice Abbott, Le mani di Jea

Obiettivo della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia 2006 è di tracciare una guida di 'appunti' per metter in risalto un patrimonio di cultura e creatività che traspare dalla storia della fotografia internazionale, fin dagli albori e che, per oltre centocinquant'anni, ha imposto un modo spesso assolutamente diverso di vedere.


Cui Xiuwen, ONE DAY IN 2004, NO

Una storia della fotografia, osservata da angolature diverse, che non mancherà di stupire per genialità e sensibilità, atteggiamenti innovativi e libertà espressiva. Sono oltre 350 le immagini selezionate per il prestigioso Museo Santa Giulia, provenienti dal mondo intero, per far conoscere al pubblico opere d'arte autentiche – non mortificanti copie contemporanee – delle autrici più significative: dalla splendida pioniera Julia Margaret Cameron, che a metà Ottocento produsse ritratti di intensa bellezza, alla giovane cinese Cui Xiuwen e alla giapponese Shinako Sato, fra le più interessanti proposte contemporanee.


Flor garduno, Reina, Guatemala

Il percorso, assai complesso, tocca i punti focali dei generi in fotografia e attraversa le diverse culture d'Europa e Americhe: il fotogiornalismo con le maestre americane Berenice Abbott, attenta anche alla sperimentazione, e Margaret Bourke White, entrate a pieno diritto nel Gotha dei grandi, assieme a Dorothea Lange; e l'italiana Letizia Battaglia che, a colpi di riprese, ha combattuto la lotta contro la mafia e le sperequazioni sociali in Sicilia. Altre, invece, hanno osservato l'universo personale come la celeberrima Francesca Woodman o Sally Mann. Cindy Sherman e Orlan da sempresono i soggetti stessi delle loro opere: autoritratti in continue diverse personificazioni, e prima di loro la surrealista Claude Cahun. La moda, la moda è donna e in duplice valenza: Lillian Bassman e Louise Dahl-Wolf, protagonistedelle riviste patinate, Deborah Turbeville, Sarah Moon. L'erotismo e l'estetica del corpo con Ruth Bernhard. E le punte avanzate della sperimentazione che vengono da assai lontano, dalla Bauhaus con Lucia Moholy e Toni von Haken, per investire la contemporaneità con Eleonor Antin e Shirin Neshat, la prima americana e la seconda iraniana. Le frontiere non esistono, nemmeno i confini alla creatività.

 

 


Annie Leibowitz, Lance Armstrong

Berenice Abbott, Laure Albin Guillot, Francis e Mary Allen, Eleonor Antin, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Lillian Bassman, Ruth Bernhard, Ilse Bing, Marilyn Bridges, Anne Brigman, Alice Boughton, Margaret Bourke-White, Claude Cahun, Julia Margaret Cameron, Maggie Cardelùs, Ghitta Carrell, Imogen Cunningham, Louise Dahl-Wolf, Madame D'Ora, Trude Fleischmann, Martine Frank, Jill Freedman, Giselle Freund, Susan Friedman, Toto Frima, Christine Garcia Rodero, Nan Goldin, Annemarie Heinrich, Florence Henri, Gertrude Käsebir, Jaschi Klein, Barbara Kruger, Irina Ionesco, Graciela Iturbide, Lotte Jacobi, Dorothea Lange, Annie Leibovitz, Hellen Levitt, Dora Maar, Mari Mahr, Anna Pisula Mandziej, Sally Mann, Mary Ellen Mark, Lee Miller, Lisette Model, Lucia Moholy, Sarah Moon, Barbara Morgan, Shirin Neshat, Orlan, Bettina Rheims, Leni Riefenstahl, Ernestine Ruben, Shinako Sato, Sara Saudekova, Cindy Sherman, Sandy Skoglund, Ema Spencer, Elisabeth Sunday, Kariin Szekessy, Joyce Tenneson, Deborah Turbeville, Toni Von Haken, Eva Watson-Schütze, Dorothy Wilding, Francesca Woodman, Cui Xiuwen



Shirin Neshat, I am its secret

Elisabeth Sunday, The listenfull

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