Sguardi 65 - Luglio 2009

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Editoriale

È difficile trovare dei maestri, qualcuno in grado di mostrare e trasmettere, in virtù di una capacità espressiva e di un pensiero organizzato, ciò che ha capito, colto, elaborato. Direttamente, con un sistema di nozioni, o indirettamente, con il proprio esempio. Quando avviene è un piccolo miracolo, e allora bisogna porsi nella disposizione più aperta per accogliere. Questo numero di Sguardi è dedicato in gran parte ad autori chiamati, a volte, maestri.

Si apre con un servizio sulla serie di film documentari su vita e arte di cinque tra i più grandi fotografi contemporanei italiani: Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana, Mimmo Jodice e Ferdinando Scianna. Dobbiamo essere grati a chi ha pensato e realizzato Fotografia Italiana, così si chiama la serie, perché ogni film è, da una parte, il racconto, scandito da foto celebri e meno note, di una ricerca di espressività e di una via professionale; e, dall'altra, una sorta di workshop concentrato nello studio del fotografo e in luoghi per lui significativi, senza voci fuori campo, con l'artista che parla di sé e del proprio mondo stilistico. Anche noi abbiamo lasciato parlare l'autore, riportando alcune tra le parole significative di ciascuno che aiutano ad accostarsi e confrontarsi con stili e poetiche differenti.

Si passa poi al bianco e nero raffinato, sospeso, mistico, sensuale, toni scurissimi e bianco candido, nudi e colombe, visi e porzioni di corpi, di Mario Cravo Neto,  ospitato dalla galleria PaciArte contemporary di Brescia fino al 27 settembre. E alla lezione di colore e forme, paesaggi e persone, di Steve McCurry contenuta nel suo L'istante rubato (momento prezioso in cui le persone sono assolutamente naturali e inconsapevoli di essere osservate dall'obiettivo, colte nella loro vita quotidiana magari in paesaggi e circostanze straordinarie), potenziata da un'altra pubblicazione Phaidon, la Lezione di fotografia di Stephen Shore che si propone di far migliorare la capacità di leggere e osservare gli scatti.

99 Click+1 è l'esposizione della Fondazione Giov-Anna Piras che approfondisce il percorso a ritroso nella storia della fotografia del XX secolo, attraverso i capolavori della collezione Piras, da Walker Evans a Robert Doisneau, da Henri Cartier-Bresson a Diane Arbus, da André Kertész a Dorothea Lange.

Ci piace, poi, dare spazio ai lavori di autori molto diversi tra loro, bisognosi di visibilità. Immagini di certo singolari sono quelle realizzate da Luca Baldassari con la tecnica del foro stenopeico, con macchine fotografiche costruite artigianalmente dall'autore sfruttando il principio della camera oscura, con la fotocamera che utilizza un foro (dal greco stenos opaios, dotato di uno stretto foro).

Una documentazione rigorosa, ma allo stesso tempo capace di pathos e di restituire il mondo nella sua dimensione cromatica, l'ha prodotta Livio Bargagli-Stoffi sui mestieri vivi di Pietrasanta, scultore, mosaicista, fonditore. Realizzato anni addietro per la tesi di laurea, è un lavoro che non perde incisività, armonia, essenzialità.
 
Precisione e fantasia da illustratore o sceneggiatore, soprattutto nelle foto più personali, dimostra Susy Belianska, passata in relativamente pochi anni dall'essere davanti a una fotocamera, come modella, all'essere dietro e puntare attraverso un mirino, da fotografa.

Infine le News, con la segnalazione della 21a edizione di Visa pour l'image di Perpignan, della 23a edizione di Spilimbergo Fotografia, e della pubblicazione del volume "Il dono" di Giorgia Fiorio, monumentale ricerca personale sul rapporto dell'individuo con il Sacro.

[Antonio Politano]

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