Festival

PHotoEspaña, Madrid & Fotografia Europea, Reggio Emilia

Primavera-estate, inizia il tempo dei festival. Sguardi ne segnala due: uno italiano - Fotografia Europea - a Reggio Emilia, e uno all’estero - PHotoEspaña - a Madrid, due rassegne che hanno saputo conquistare una posizione di prestigio che le colloca tra i grandi appuntamenti internazionali dedicati alla fotografia e alle arti visuali. PHotoEspaña 2013 presenta, dal 5 giugno al 28 luglio, più di settanta mostre con un tema comune: Cuerpo. Eros y políticas. Per Gerardo Mosquera, curatore del festival, «il corpo è uno dei grandi temi della fotografia. Si potrebbe dire che essa è nata con una vocazione verso la sessualità incarnata nel nudo. Tuttavia, basta percorrere PHotoEspaña 2013 per apprezzare i modi diversi con cui la fotografia ha trattato il corpo umano. Quest’anno il festival esplora l’erotismo, ma esplora anche lo sguardo erotico senza corpi, indirizzato al mondo che ci circonda».


PHotoEspaña - Frantisek Drtikol. Untitled, 1925 - Private Collection, Prague

Si spazia dalle rappresentazioni della coppia di Luis González Palma e Graciela De Oliveira (Tu/mi placer) alle modelle-spose-amanti di Edward Weston e Harry Callahan (Él, ella, ello); dalle fotografie di cadaveri immersi in paesaggi bucolici di Fernando Brito 
(Tus pasos se perdieron con el paisaje) ai paesaggi tra il post-romantico e l’apocalittico di Darren Almond (Atmos). Dall’avanguardia femminista degli anni Settanta a Vienna (Mujer) ai nudi di Violeta Bubelyte (Autorretratos), František Drtikol (Desnudos modernistas), Zbigniew Dłubak (Estructuras del cuerpo), fino ai ritratti di JFk e di sua moglie Jacqueline di Mark Shaw (Kennedy) e alle foto di viaggio di Nereo López (Un contador de historias).


PHotoEspaña - Darren Almond, Fullmoon@Eifel 2, 2010 © Darren Almond, VEGAP, 2013

Al tema del cambiamento - nella società, nella tecnologia, nella politica, nella natura e nella fotografia, che non solo osserva le mutazioni della realtà ma cambia con essa - è dedicata l’ottava edizione di Fotografia Europea. Del panorama delle sue proposte, Sguardi raccomanda le mostre (aperte fino al 16 giugno), suddivise in quattro percorsi legati al cambiamento e abbinati ad altrettante parole-chiave: straniamento, fiducia, sorpresa e visione.


Fotografia Europea - @ Joachim Ladefoged/VII

Lo straniamento di una fotografia che non è solo testimone ma anche protagonista della mutazione, attraverso gli scatti “illuminanti” della giapponese Rinko Kawauchi, la sfida al tempo del francese Philippe Chancel (tornato in luoghi come Fukushima o Kabul, dopo che si sono spenti i riflettori dei media) e il lato eccentrico delle persone svelato dal britannico David Stewart. La fiducia nel cambiamento del sé, filo conduttore delle mostre Vita Nova (scatti di Evan Baden, Julia Fullerton-Batten, Luigi Gariglio, Paul Graham, Lise Sarfati, Hannah Starkey, Hellen van Meene, Raimond Wouda, Tobias Zielony), Rock’ Stars con le celebrità immortalate da Mick Rock, To Belong di Anders Petersen sui luoghi emiliani colpiti dal terremoto.


Fotografia Europea - Philippe Chancel. Emirates Project, 2007-2010. Construction de la tour Burj Khalifa. Edition de 5.
Inkjet print, pure pigment. 165 x 125 cm @ Philippe Chancel Courtesy of the artist, Eric Franck Fine Art, London

La sorpresa nel riconoscere il cambiamento in progetti surreali come The Afronauts di Cristina De Middel, come in spettri del passato da non ripetere in futuro (la Chernobyl di Sergey Shestakov). La visione, infine, come strada per iniziare il cambiamento, passando da un artista finlandese che - su committenza del Comune di Reggio Emilia - indaga diverse realtà del contesto emiliano (Esko Männikkö) a un fotografo italiano che conduce esperimenti nei mari del Nord (Andrea Galvani), da una serie di scatti che spengono la luce sulle metropoli (Thierry Cohen) a un’altra che documenta il lavoro di scienziati “spaziali” (Stefano D’Amadio). Per tornare sulla Terra e recuperare il fascino dell’esotismo orientale della Collezione Pansa o rileggere, attraverso il cambiamento dello sguardo fotografico, i cambiamenti della società italiana nel grande omaggio a Carla Cerati (Guardare la metamorfosi, a cura di Sandro Parmiggiani, con 140 immagini, realizzate nel corso di cinquant’anni di attività). Last but not least, al di là delle mostre, la nuova sezione dedicata al fotogiornalismo - chiamata Host - che quest’anno ha accolto gli autori dell’agenzia fotografica VII.


Fotografia Europea - @ Esko Männikkö

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