Nikon 1. 1 kilo

A cura di: Fabio Camandona

1000 grammi

La configurazione base utile a produrre buone immagini fotografiche è per molti di noi composta da una reflex, un obiettivo e un computer con mouse e tastiera.
Ora, io sono uno che viaggia leggero. Vediamo con quanto: corpo macchina e obiettivo, una Nikon D300s e un 50mm f/1.8, per soli 1.100 g di peso. Senza calcolare la batteria. Sforo un po' con l'iMac da 27 pollici da ben 13,8 Kg. Aggiungo infine 500 g di mouse e tastiera, giusto per essere precisi, e ottengo in tutto 15,4 Kg di attrezzatura. Ma qual è il punto? Questo: partire da casa per realizzare un servizio fotografico e tornare avendo usato i tempi del viaggio per terminarlo, accettando una minima perdita di qualità pur di guadagnare in rapidità e comodità di trasporto.
Un compromesso utile sia in ambito lavorativo sia, diciamocelo, personale, visto che tutti noi siamo schiavi delle tante immagini ancora da post-produrre. Per quanto mi riguarda, sono indietro alle vacanze del 2010. Ma torniamo a noi.

Partire da casa con i miei 15,4 Kg è un po' tantino in effetti. Proviamo a ridurli e facciamo finta di comprare un portatile dal peso medio di 4 Kg. Arrivo a 5 Kg. Accidenti, al di là del peso da scarrozzare (siamo in vacanza e non inviati a documentare con le immagini la storica eruzione del vulcano islandese), ho anche il problema del peso limite imposto dalle compagnie low-cost: i famosi 10 Kg. Ho amici che hanno gettato via in aeroporto giacche e maglioni pur di imbarcare il nuovo 70-200mm. Davvero!

Foto di Fabio CamandonaCosa vuol dire tutto ciò? Che il peso conta. Altro che le dimensioni. Un po' di tempo fa, come successo a tanti altri, mi nacque un pensiero: usare una buona compatta, o magari una Micro QuattroTerzi, e un iPad. Ma mancava il software per sviluppare le foto in formato Raw. Eh sì, abbiamo detto di rinunciare a un po' di qualità ma adesso non esageriamo.
E quest'anno, App dell'anno nel settore, Nik Software (la casa che per intenderci ha sviluppato i plug-in Silver Efex Pro, HDR Efex Pro, etc.) ci ha dato la luce, che tanto serve a noi fotografi, creando SNAPSEED. Che legge appunto i Raw. Mentre Nikon ha proposto il più chiacchierato dei sistemi fotografici che si pone tra le macchine compatte e le reflex: il Nikon 1.
Non avete idea - ma davvero non potete immaginare quanto fossi scettico su entrambe le cose -, ma era bello avere un lumicino di speranza e pensare: “Però, pensa se funzionassero...”.
Detto fatto!

Foto di Fabio CamandonaOttengo da Babbo Natale un iPad. Da “Mamma Nikon” entrambe le Nikon 1 in prova, la J1 e la V1, e infine compro SNAPSEED (be', dovrò pur comprare qualcosa!). Faccio due conti. Il peso totale: 1.000 grammi. La spesa minima per l'acquisto: 1000 euro (per la Nikon J1 e l'iPad da 16 GB). Dai, con 1 K I L O ho uno studio di realizzazione e post-produzione. Ma funzionerà?

Era in programma una gitarella a Barcellona con famiglia e amici. Quale occasione migliore? Farò fotografie da vacanza chiaramente, nessuna pretesa. Il test era multiplo. Provare a non avvertire la mancanza della reflex e tornare con gli scatti già pronti alla consegna (ai parenti in questo caso).
Mi credete se vi dico che ho guardato a lungo la D300s e il mio 50mm pensando “...la faccio grossa stavolta, me ne pentirò!”? Giù il groppone e via si parte. Simona con la sua Nikon D300s e il 35mm f/1.8 mi guarda con pietà. E vai di dubbi tremendi.
Prima constatazione a pelle: la V1 è talmente piccola che la tieni sempre in mano... e di conseguenza scatti fotografie. Elemento questo che si rivelerà molto interessante. Seconda constatazione: ero ampiamente nei pesi della compagnia low-cost con cui ho volato.

Nonostante tutto, ho comunque provato a fare il furbetto: la V1 nella tasca destra del giaccone e l'iPad nella sinistra. Bagaglio a mano alla pesa. Nessuno si accorge di nulla, ovviamente, le tasche sembrano vuote. Eppure mi porto addosso uno studio fotografico... Idem in aereo, sembro invisibile, scatto a destra e a manca prendendo confidenza con i comandi della Nikon 1. A proposito, non sarò io a dirvi se i comandi erano meglio messi sottosopra o se sono meglio le concorrenti. A me ciò non interessa. Io vi dico solo se il sistema 1 K I L O funziona oppure no. Voglio fornire una soluzione, non un quesito.

Foto di Fabio CamandonaAtterriamo. Con la Nikon V1 sono davvero invisibile. Scatto dove voglio e anche dove non posso, riesco comunque a farlo per poi dire “mi scusi” dopo che mi riprendono per ciò che ho appena fatto. A Simona che ha una reflex, ogni tanto la guardano a vista. Usciamo dall'aeroporto e ormai la smanetto come un nerd. I comandi ci sono tutti e sono sulle punte delle dita. Manca solo il settaggio ISO a bottone: devo entrare nel menu ma alla fine ci vogliono circa due secondi. Se sono di corsa posso giocarmi il tempo e il diaframma. Altra considerazione: sono un fotografo dal dito molto, molto leggero: solitamente, per un servizio porto a casa poco più degli scatti necessari. Sì, sono un “tirchio” del digitale. Eppure... accidenti, con le Nikon 1 ho fatto un mare di scatti. E mi piacciono. Ho fotografato cose che di solito non fotografo: i sedili dell'aereo per esempio.
Essendo leggera e poco invasiva, alla fine la usi più di una reflex. E catturi cose nuove. Mettiamola alla frusta: metropolitana, 3200 ISO. Una bomba. Sono sconvolto, pare la mia reflex... Tanto che quasi inizia a starmi un po' antipatica questa presuntuosa scatoletta nera dal muso giallo. Fuori dalla metro ti frego io: in A con lettura Spot (e per me spot... vuol dire spot con le 3P: Piccolo, Preciso e Pignolo). Accidenti... odiosa.

Foto di Fabio CamandonaControluce pieno adesso! Oramai è una sfida, non siamo più amici: controluce pienissimo con ritratto al parentado!
Monto quella specie di flash SB “giocattolo” che mi hanno dato in dotazione (non l'ho considerato nei pesi, credo pesi quanto una caramella). Ed è uno dei momenti in cui mi arrendo e inizio ad amarla: tiene il controluce e mi restituisce dei ritratti con un lampo non invadente. Pare non ci sia. Direi... perfetta! Questo SB fa miracoli. Non è credibile... Eppure lo proverò in molte altre circostanze e, davvero, sbalordisce. E sta nel taschino dei jeans, quello piccolo...

A questo punto accadono due cose contemporaneamente: la V1 mi ha conquistato. Ora è amore. E mi sono scordato di aver lasciato a casa la reflex. Mi sono divertito come un bimbo per tutti e due i giorni di relax, correndo tra la Rambla e la Sagrada Familia, il porto e il Mercat de la Boqueria, inseguendo i nipoti e il figlio che correvano in mezzo alla gente. E ho fatto tante fotografie, tante davvero. Foto di Fabio CamandonaOvunque. Puoi puntare in mezzo alla gente, sulla gente (sempre con i modi giusti ovviamente, chiedendo sempre il permesso).

Mi rendo conto che una reflex incute nel soggetto un certo timore: “Eh ma chi è 'sto qui” oppure “...questo è uno bravo, ha la macchina grossa, se vengo male sarà colpa mia e non sua...”. Di fronte a una macchina piccola come la Nikon 1, invece, noi non siamo nessuno. Solo normali, semplicissimi, turisti. E il soggetto si rilassa.
Ad ogni modo, l'ho messa alla frusta. Ho anche fatto due rapide e lunghe esposizioni (sì, avevo nel taschino un cavalletto cinese da 10 grammi...). Ho provato a giocare con qualche scatto vagamente “artistico” ma sempre nei ritmi di una vacanza familiare. Quindi la V1 doveva essere rapida come i miei compagni di viaggio.

Poi, a gita conclusa, siamo risaliti in aereo. Era il momento degli altri 600 grammi: l'iPad e l'App SNAPSEED. In un attimo ho visto le preview contenute sulla scheda di memoria, con l'adattatore Apple per le memory card SD. Potevo importare tutto o scegliere. Ho scelto quelle del “servizio” che avrei voluto mandare in onda, due ore dopo, a pranzo dai suoceri. 150 scatti circa. Con SNAPSEED e la sua tecnologia (brevettata) di correzione “a dita” si lavora velocissimi. Post-produci una foto in pochi secondi. Certo non hai Lightroom o Photoshop a disposizione, ma diciamo anche che SNAPSEED costa 2,39 €.
Hai dei preset molto simpatici, alla fine li ho usati per quasi metà degli scatti. I vintage sono fortissimi. Inoltre ogni preset è ampiamente modificabile e gestibile. E sono “cumulativi”.Oppure, le foto, te le sviluppi alla vecchia maniera: luminosità, contrasto, saturazione, bianco e atmosfera (che ancora non ho pienamente compreso cosa sia).

Ero seduto in aereo, in uno spazio in cui di solito riesco solo a soffrire, e stavo sviluppando le fotografie del servizio. E mi divertivo, le sviluppavo con le dita. Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, quando da bambino usavo le mani per fare le polpette con il fango. Avevo finito. Ancora 15 minuti e saremmo atterrati. iMovie per iPad: importi le foto, la canzoncina giusta e stop. Atterrati. A pranzo dai parenti ho tirato fuori l'iPad. L'ho messo capotavola, tutti sull'altro lato ad aspettare. È partita la presentazione, con dissolvenze e musica. Di una vacanza terminata poche ore fa. E se fosse stato un cliente?

Foto di Fabio CamandonaChiudo questo racconto dicendo che non osserverete fotografie degne di una mostra. Ero in vacanza e vacanza doveva essere. Sono fotografie scattate durante le interminabili passeggiate utili a darti l'idea di una nazione in un solo pomeriggio. Non sono state nemmeno fatte nelle ore migliori. In quelle ore, in vacanza, si dorme o si mangia. La qualità dei file sfornati dalla V1 e dalla J1 (le ho poi tenute ancora una settimana) mi ha lasciato a bocca aperta. Ero davvero incredulo. Le ho spinte, dopo, in un workshop al mare (la bianca l'ho quasi annegata!) e anche lì la reflex si è sentita se non minacciata, almeno infastidita.
La qualità dei file sfornati da SNAPSEED soddisfa il 90 per cento delle necessità di un fotoamatore di oggi. È altresì uno strumento potentissimo per un professionista che deve mostrare al volo una demo di un lavoro e non vuole limitarsi al becero Raw + Jpeg. Gli scatti qui presenti sono stati estratti dal servizio mandato in onda al tavolo dei parenti. La fotografia deve, e lo ripeto: “deve”, essere divertimento. Con il mio sistema 1 KILO mi sono davvero divertito, tanto.



 

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