Perugia is Happy, con Nikon D4s

A cura di: Davide Vasta

Si può girare un video musicale ininterrottamente per 24 ore? Sì, se tutto è pianificato alla perfezione. Voglio raccontarvi cosa e come ho fatto...

Da quando nel novembre del 2013 la canzone “Happy” di Pharrel Williams è stata pubblicata, ha totalizzato più di 240 milioni di visualizzazioni, innescando un incredibile fenomeno virale che potremmo definire senza pari nella storia di YouTube.
In molti si sono cimentati (e continuano a farlo tutt'ora,
  nonostante sia passato ormai più di un anno dalla pubblicazione del brano) nella realizzazione di video ispirati a quello originale, in cui persone di ogni genere, ballano e cantano sulle note della canzone.
Il video originale ha una struttura narrativa molto semplice.

Sulle note del brano, a volte è l'autore a cantare, ma per il resto del tempo, davanti all'obiettivo, vediamo persone comuni che cantano e ballano. Il movimento di camera viene realizzato con una steadycam che procede per il 99% con inquadrature in “reverse” (all'indietro), mentre i soggetti cantano camminando alla stessa distanza da questa. Le inquadrature variano dalla Figura Intera, al Piano Americano, al Piano Medio, lasciando anche grande spazio al contesto in cui la scena avviene.

Il tentativo di “replicazione” del video tende a emanare il messaggio di felicità che la canzone porta ovviamente con sé, riproducendo i movimenti di camera originali.

Ovviamente non tutti i video raggiungono lo scopo, anzi se ci atteniamo specificamente all'utilizzo di movimenti fluidi con la steadycam, pochi sono davvero i video che riescono a replicare quelli originali. In alcuni casi la macchina da presa è persino tenuta a mano, o addirittura è statica.
Il fenomeno virale, inizialmente creato da semplici persone che cantano sulle note del brano, si è poi trasformato in qualcosa di diverso, legando la canzone alle città: da Berlino a Parigi a Madrid, e a tutte le altre grandi città del mondo. Pharrel Williams ha quindi goduto di una inaspettata promozione.

Insieme a Sara Nasini, (Ufficio Comunicazione Università per Stranieri, dove insegno) stavo pensando da un po’ di tempo di realizzare anche per la mia città, Perugia, un video “Happy”, ma volevo qualcosa di diverso (www.happyperugia.com). Innanzitutto volevo lavorare maggiormente sul lato estetico, curando inquadrature e movimenti di camera con attenzione, inspirandomi molto a quelli del video originale.

Sul versante tecnico ho deciso di girare il tutto con la Nikon D4s che, soprattutto nelle scene notturne, mi avrebbe consentito di portare a casa un risultato qualitativo senza pari. Solo per dare un'idea di quel che si riesce a fare con la D4s, è sufficiente dare un'occhiata alla scena finale, girata alle cinque del mattino a 12.800 ISO.

Per “rifinire” il movimento di camera ho deciso di utilizzare una Glidecam 4000 PRO con corpetto e braccio isostatico SmootShooter. Ho eseguito una taratura maniacale sul braccio isostatico, per annullare quasi del tutto le oscillazioni: volevo un risultato ineccepibile.

Ma ancora non era abbastanza. Il nostro video doveva brillare rispetto a tutti gli altri… Sapete, quando si fanno le cose col cuore, si desidera farle al meglio…

Ho quindi avuto l'idea di girare il video in 24 ore consecutive, definendo 24 location diverse. In queste ci saremmo spostati di ora in ora, per filmare quei 10, 15 secondi necessari per assemblare il video finale.

Una proposta che inizialmente ha terrorizzato lo staff, ma che grazie alla volontà e alla passione degli studenti della Stranieri, ha iniziato a prendere forma. A partire dallo staff più operativo: Sara Vittori, Laura Frau, Federica Galeti. Sono stati quindi identificati 24 coordinatori di location. Ognuno doveva occuparsi di un'ora e di una location specifica, elaborando una coreografia adeguata.
Sono state necessarie tre settimane di pianificazione, per organizzare un vero e proprio evento itinerante per la città, in cui tutto sarebbe dovuto andare senza intoppi.

Per lo staff tecnico ho voluto il meglio: Enrico Lamonaca, Stefano Massoli, Giulio Fratticioli, Enzo Campanella e Massimo Corcella.

Cinque professionisti con la “p” maiuscola, divisi tra videomaker e fotografi. Si sarebbero occupati oltre che di tutto il supporto tecnico, anche della parte di backstage, durante le riprese.

Al momento in cui questo articolo viene scritto è in preparazione il "making of" dell'evento, che ripercorrerà da un terzo occhio tutto ciò che è avvenuto in quelle 24 incredibili ore.

In un progetto di questo genere, unico in Italia, ogni componente diventa un elemento fondamentale per la buona riuscita del tutto. Pensate all'esperienza vissuta da Roberto Norato, l'autista rimasto sveglio per 24 ore ininterrotte guidando uno dei due van e trovando sempre un modo per parcheggiare in prossimità delle location, anche nell'intrico di viuzze di Perugia. O ancora come il supporto e la simpatia di Valentina Severoni (Rettorato dell'Università per Stranieri) abbiano permesso di girare anche alcune scene estemporanee, come quella in cui due vigili di Perugia stanno per fare la multa al van, decidendo poi spiritosamente di stracciarla. L'elenco delle persone che ringrazio per questo progetto è molto lungo, e per non far torto a nessuno invito a leggere i crediti del video.

Non sono mancati gli imprevisti. Sapevamo già da qualche giorno che le condizioni meteo sarebbero state incerte, ma ormai non potevamo più rimandare. Abbiamo girato fino alle 20 di sabato 12 aprile senza grandi problemi, ma alla fine il tempo ha smesso di graziarci.

Perugia è stata colpita da una grandinata senza pari, costringendoci a rivedere i piani. Ma anche nei momenti più difficili, in cui lo sconforto avrebbe potuto prendere il sopravvento, e la stanchezza farsi sentire, non ci siamo arresi riuscendo comunque a portare a casa le scene.

L'ultima scena l'abbiamo girata alle 5:15 del mattino, in compagnia di un simpaticissimo operatore ecologico che ha "spazzato" per noi un po’ di volte. Esausti, ma felici, abbiamo concluso lì la nostra avventura.

Potete godere del risultato in questo video, che in pochi giorni ha totalizzato oltre 70.000 visualizzazioni:

Che cosa mi ha insegnato questo video? Più che un insegnamento, la realizzazione di un progetto del genere è stata per me una conferma. Che quando si mette passione, dedizione e tecnica, insieme a un team di persone capaci e affiatate, qualunque progetto, anche quello che sembra
davvero impossibile, si può realizzare.
 

E ovviamente, per realizzare un progetto impossibile, serve una macchina che sfidi l'impossibile anche dal punto di vista meteorologico, la Nikon D4s.

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