Sul set di “What's the Matter” con la Nikon D800

A cura di: Damiano Andreotti

Una breve introduzione al lavoro di progettazione e ripresa, tramite Nikon D800, del videoclip musicale del brano “What's the Matter” di Marella Motta.


SOPRALLUOGO E PREPRODUZIONE
Emanuele Policante/Vieri Brini. La prima cosa che emerge all'ascolto del brano “What's the Matter” di Marella Motta è la sua struttura circolare, non canonica, con una particolare e personalissima forza evocativa. Tutti elementi che hanno influito in maniera determinante sulla genesi di questo progetto. Si è deciso quindi di lavorare sull'elemento visivo con un approccio “cinematografico”, slegato dagli stilemi del linguaggio dei videoclip musicali, evitando il ricorso al playback della canzone e mostrando l'artista in veste attoriale.

Damiano Andreotti. Abbiamo optato per una fotocamera dalle alte prestazioni come la Nikon D800 che, grazie al sensore Full Frame da 36,3 megapixel e a utili funzioni come l’orizzonte virtuale, il sistema di retino per l’inquadratura e gli istogrammi precisi e affidabili, ci permetteva un pieno controllo delle immagini in fase di ripresa. La ciliegina sulla torta è stata l’uso di un Atomos Ninja con connessione HDMI, un registratore esterno che permette di catturare a 187 Mbps direttamente in formato ProRess 4:4:2 HQ, migliorando ulteriormente la qualità delle immagini mediante un file praticamente non compresso.

Emanuele Policante/Vieri Brini. Il primo step produttivo è stato quello dell'ideazione e della scrittura della storia da “cucire” sulle note di “What's the matter”.
L'idea da cui siamo partiti è stata quella di lavorare sul concetto del ricordo, declinandolo attraverso la soluzione narrativa del ritrovamento di una “scatola dei ricordi” (chiamata anche “scatola del tempo”), quella pratica che consiste nel prendere una vecchia scatola, riempirla con fotografie e piccoli oggetti, di poco valore economico ma dal forte significato per chi li possiede, per poi sotterrarla. Si deciderà poi di riportarla alla luce dopo alcuni anni, trovandosi così di fronte a una serie di tracce del tempo passato, come tanti piccoli tasselli della propria vicenda personale.

La nostra intenzione, in piena sintonia con il mood della canzone, è stata quella di raccontare una storia dal tono leggero, etereo, non malinconica o nostalgica, quasi sospesa. Un soggetto di questo tipo necessitava di un'ambientazione ad hoc. La nostra idea infatti era quella di posizionare gli eventi raccontati in una sorta di “limbo” spazio-temporale imprecisato, non per forza riconducibile ai giorni nostri. Di qui il desiderio di trovare una location che si prestasse a questo gioco narrativo, desiderio esaudibile grazie alla possibilità di lavorare nei bellissimi spazi di Villa Avogadro a Quaregna (BI) con i suoi lunghi corridoi, le stanze con la carta da parati vintage e il bellissimo parco che la circonda. Il sopralluogo alla villa ci ha anche permesso di capire come ambientare la storia e a quale ora fosse meglio girare le scene nel parco.

 

Damiano Andreotti. Appena vista Villa Avogadro, ho capito che il mio lavoro sarebbe cambiato leggermente rispetto a quello progettato. Ho una vera passione per la progettazione dell’illuminazione degli ambienti. Cerco sempre soluzioni evocative partendo dalle luci che la location mette a disposizione. A volte le esaspero, altre volte semplicemente le modifico cercando di marcare le zone di ombra e le zone di luce. In questo caso non ne avevo bisogno, ma avrei lavorato solo con luce naturale. Il connubio con le ottiche che avevamo scelto per il lavoro era perfetto.

Abbiamo fatto diverse prove in location e ci siamo resi conto che usando obiettivi come l'AF-S Nikkor 35mm F1.4G, l'AF-S Nikkor 50mm F1.4G e l'AF-S Nikkor 85mm F1.4G, avremmo potuto realizzare tutto ciò che avevamo in mente, grazie all'estrema luminosità che offrono e alla cortissima profondità di campo. Questa permetteva di isolare il soggetto dallo sfondo o di seguirlo durante i movimenti, scoprendo gli ambienti che ospitavano l’azione.

RIPRESE
Emanuele Policante/Vieri Brini. Fondamentale importanza ha ricoperto la scelta dell'attore protagonista sulle cui spalle regge l'intero video. Dopo aver valutato diversi candidati, abbiamo deciso di coinvolgere nel progetto Marco Pezza. Ci serviva qualcuno che trasmettesse una certa malinconia serena e Marco ha trovato le espressioni giuste senza troppa difficoltà.
Trovati spazi e volti abbiamo cercato una connessione narrativa fra il tempo dei ricordi e quello del presente. La fotografia ha questa qualità intrinseca: la osserviamo e subito la memoria ci riporta indietro nel tempo, dentro gli spazi e i luoghi fermati sulla pellicola. Qui il volto di Marella ricompare “evocato” dagli scatti.

Il personaggio interpretato da Marco Pezza non può far altro che rincorrere i propri ricordi tra le stanze della casa fino alla conclusione delle foto. Cosa è successo a questi due personaggi e al loro rapporto, rimane nella scatola e nel suo significato. Uno degli aspetti che volevamo mettere a fuoco è stato questa sospensione del presente in favore di una dimensione temporale più liquida.

Damiano Andreotti. Lo storyboard prevedeva molti movimenti di camera, così abbiamo optato per due sistemi: un carrello cinematografico per movimenti fluidi e calcolati che, abbinato alla resa delle ottiche, ci ha permesso di ottenere immagini fluide con l’effetto di una strepitosa sospensione; uno shoulder mount per gli inseguimenti che avrebbe dato stabilità alla camera e un perfetto controllo su di essa pur senza rinunciare a un movimento calcolato, funzionale alla narrativa della scena.

Emanuele Policante/Vieri Brini. A Damiano abbiamo chiesto di lavorare su due linee. La prima doveva sottolineare questa parentesi che il protagonista “si prende dal suo presente”, scoprire il perché della sua intrusione nella villa. La seconda si doveva occupare delle apparizioni di Marella che dovevano risultare fugaci e molto semplici, con una luce il più naturale possibile anche negli interni.
Grazie al posizionamento della villa, la luce delle finestre è stata usata in pieno e con qualche faro, per rinforzare o bilanciare, siamo riusciti a non tenere troppo distante la casa dai personaggi, che si muovono negli spazi con una certa confidenza a confermare un passato che ritorna.
 

COLOR CORRECTION
Già dal primo test di Color Correction, abbiamo capito che la qualità dei file ci lasciava ampi spazi di manovra. L’ampia gamma cromatica della Nikon D800 e l’incisione delle immagini data delle lenti Nikkor, ci ha permesso di esaltare le scelte stilistiche fatte in fase di ripresa senza mai correre il rischio che le immagini risultassero sgranate e solarizzate. Questo ci ha dato ampia libertà di sperimentare soluzioni, scegliendo poi quella che aderiva perfettamente al mood del video e della canzone.


Credits:

• Artist: Marella Motta
• Track: What's the Matter
• Cast: Marco Pezza, Marella Motta, Ofelia Mosca
• Regia: Vieri Brini ed Emanuele Policante - Chiens de Velours Prod.
• Dop: Damiano Andreotti
• Ass. Dop: Nicholas Ferrara
• Second Ass. Dop: Francesca Savino
• Special effects supervisor: Alessandro Zorio
• Make-up: Jessica Lacchia
• Production: Chiens de Velours prod., MeatBeat Studio, Damiano Andreotti
• Backstage Photos: Francesca Savino
• Logistics: Hacienda Sonora - Luca Biasetti
• Location: Villa Avogadro - Quaregna (BI)

Metodi di pagamento: