Fotografia Glamour

A cura di: Dario Broch Ciaros


La guida alla fotografia glamour

Dario Broch Ciaros, torinese, si avvicina alla fotografia appena dodicenne, vincendo il primo concorso nazionale, unitamente al premio speciale come più giovane fotografo.
Diplomato in fotografia unisce alla passione – elemento essenziale – una conoscenza tecnica di particolare efficacia.
Numerosi i concorsi vinti a livello nazionale prevalentemente nelle sezioni ritratti, moda e glamour, e altrettanto presenti i calendari, le pubblicazioni, le mostre e rassegne internazionali.
Unisce alla professione un intenso lavoro umanitario a fianco di associazioni operanti in Africa: le sue testimonianze fotografiche dell'immenso continente sono presenti in molte sedi associative cristiane.

 

CHE COSA È IL GLAMOUR?

© Dario Broch Ciaros - Accedi alla galleria© Dario Broch Ciaros - Accedi alla galleria

Glamour è un termine francese presto adottato internazionalmente per rappresentare il fascino derivante dagli sguardi e dagli atteggiamenti del soggetto ritratto.

 

A differenza del nudo il glamour concentra l'attenzione su gli elementi simbolici che vestono il soggetto o che lo circondano, capaci di determinare nell'osservatore la fascinazione e l'eros: appare chiaro che le simbologie variano a seconda dei sistemi culturali del pubblico a cui ci si rivolge, e che gli stessi simboli potranno generare, in diversi pubblici, interesse, attrazione o repulsione.



Il rapporto tra fotografo e soggetto è ingrediente essenziale del glamour. Il gioco che si istaura è di reciproco "possesso" mediato dalla fotocamera: più intenso è il gioco, migliore sarà il risultato espressivo.
Ma attenzione, il fotografo ha il solo compito di catturare le espressioni e riprodurle con il migliore risultato possibile.



RAPPORTO MODELLA FOTOGRAFO

Come anticipato la difficoltà più presente è quella di non riuscire a "legare" con la modella anche se pur le prime volte siano nostre care amiche quelle disposte a farsi immortalare da noi.
L'imbarazzo di posare in maniera sensuale o provocante di fronte ad un obiettivo è spesso fonte di gelo da ambo le parti, con conseguenti ed inevitabili foto banali se non tendenti al volgare (altro aspetto che affronterò più avanti).

Bisogna far quindi di tutto e di più perché la nostra modella si senta a suo agio e sicura di avere di fronte se non un professionista almeno un individuo propenso a valorizzare la sua bellezza femminile e non un comune voyeur.
Attenzione, e permettetemi di dirvelo, ai vostri pensieri: fate si che non vadano mai gestiti al di sotto della vostra cintola, spesso agli inizi di questa meravigliosa avventura che è la fotografia glamour non si è proprio abituati a vedere di fronte a noi splendide fanciulle magari semi nude in atteggiamenti pseudo provocanti, e il rischio è che la nostra natura seppur fragile di maschio prenda il sopravvento sulla nostra creatività.

Troppe volte ho visto nei miei vari work shop fotografi, o che si reputavano tali, deconcentrarsi dinanzi ad una avvenente fanciulla: se il sentimento non rimane puro creerete e trasmetterete inevitabilmente un muro di ghiaccio tra voi e la modella ponendo fine alla speranza di fare un buon lavoro.
Il mio consiglio è quindi di rimanere concentrati sull'immagine o le immagini che vorrete ottenete senza farvi distrarre da sogni proibiti.

Altro secondo punto per me fondamentale, è l'espressività della nostra modella: spesso si è abituati a credere che per la fotografia di glamour o erotica basti un corpo mozzafiato ed una bella location ed il gioco è fatto.
Nulla di più sbagliato, niente è più brutto di una fotografia glamour dove il viso è… assente. Non perdiamo solo il tempo a curare le luci, l'abbigliamento e la location… ma, impariamo a far trasmettere a colei che avremo di fronte all'obiettivo delle emozioni: guai se il viso non "racconta" quello che fa il corpo.
Dovremmo oltre che ad essere dei seri fotografi, anche dei buoni psicologi, capire attraverso la gestualità o le espressioni della modella se ci sono dei disagi o imbarazzi di varia natura.

Più riusciremo a mettere a proprio agio la nostra modella smussando le eventuali difficoltà psicologiche nel posare, più avremmo la garanzia di portare a casa un buon lavoro.
Il discorso vale sia per la modella neofita sia per la professionista: quest' ultima se vive serenamente il servizio eviterà di fare quelle espressioni standard che nella sua esperienza ha acquisito, ma sarà coinvolta emotivamente nel nostro progetto e darà il meglio di se stessa.

Anche la modella più scafata al primo servizio, se non conosce il fotografo, si sentirà nervosa ed insicura. Non abbiate fretta nel iniziare il lavoro, è meglio iniziare 10 minuti dopo ma con il sorriso sulle labbra, che correre per la fretta di scattare ed avere di fronte un burattino rigido: un buon caffè e una simpatica chiacchierata iniziale spesso fanno miracoli.


Non siate incerti od insicuri durante il lavoro, abbiate le idee chiare di dove volete arrivare con il servizio che state per intraprendere, se la vostra modella percepisce in voi l'insicurezza normalmente l'insuccesso è sicuro, ricordatevi sempre che avete a che fare con un essere sensibile e delicato quale è la donna che per sua natura necessita di sentirsi protetta ed in buone mani, se riuscirete a trasmetterle ciò avrete la sua più totale disponibilità con conseguente successo del servizio.
A tal scopo sia che lavoriate in un set esterno o in uno studio, create un angolo privato dove la nostra protagonista si possa cambiare e truccare in intimità senza essere, anche in quel frangente, sotto gli occhi di tutti.
Servirà molto a farla rilassare e a renderla maggiormente disponibile.

 

TRUCCO E ACCONCIATURA

Uno degli elementi fondamentali che compongono la fotografia Glamour è la fase trucco.
La funzione di questa delicata operazione che precede lo scatto è determinata da essenzialmente due fattori:

 

• coprire eventuali difetti o imperfezioni della pelle
• esaltare le parti o le doti migliori della modella


È inutile dire che i migliori risultati si ottengo attraverso l'utilizzo di un professionista del settore, ma purtroppo i costi non sempre moderati li rendono inaccessibili ai fotoamatori.
Sarà quindi necessario che il soggetto si trucchi da solo, cosa spesso semplice e veloce se il soggetto è un uomo, decisamente più complessa se il soggetto è una donna.

Teniamo presente che in questo genere di fotografia il trucco non riguarda solo il viso, ma può interessare tutto il corpo: spesso gambe e seni presentano antiestetici segni causati dall'abbronzatura che vanno corretti con un adatto fondotinta o fard allo scopo di rendere uniforme il colore della pelle.

Il trucco per fotografia dovrà essere un po' più pesante del solito trucco che il soggetto usualmente utilizza, ma mai se non esplicitamente voluto, diventare una mascherata.
L'effetto clown è sempre da sconsigliare: a parer mio il trucco migliore è quello in cui il ruolo degli occhi e delle labbra è determinante, viso mai troppo scuro con una sola marcatura per le labbra e gli occhi in modo da far sì che questi due elementi prendano il sopravvento emotivo sulle altre parti del corpo.

Come il trucco anche l'acconciatura assume il suo ruolo importante per il risultato finale. Infatti la correzione geometrica del volto può essere determinata da una buona acconciatura.
Un viso tendente all'ovale si può arrotondare con una pettinatura stile frangetta che accorcia la fronte mettendo così in risalto le guance. Se invece abbiamo un viso tondo, i capelli dovranno scendere sui lati lasciando la fronte scoperta e mascherando la curva delle guance.

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