di Gerardo Bonomo
La nuova Reflex Nikon D200 è dotata di un software che le permette di riconoscere le vecchie ottiche sprovviste di contatti CPU. Incuriositi abbiamo fatto una prova pratica, con risultati davvero interessanti.

Ottiche AI e compatibilità
Conclusioni .

 

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Sopra due scatti a confronto: sopra il
Micro Nikkor AF D 60mm f/2.8, sotto il
Micro Nikkor AI 55mm f/2.8.
Per entrambi è stata usata
l'illuminazione a bank, il diaframma f/16
e le impostazioni di scatto su "normal".
Si percepisce un maggior contrasto e una conseguente percezione di maggior nitidezza nello scatto effettuato con il moderno 60mm. Micro Nikkor AF D 60mm f/2.8 Micro Nikkor AI 55mm f/2.8

Perché un'ottica AI e non un'ottica AF?

I motivi possono essere diversi: diciamo innanzitutto che, nella maggior parte dei casi, quando Nikon decideva di "doppiare" le ottiche da AI a AF, in genere le ridisegnava, con il risultato di una qualità spesso superiore; i test MTF eseguiti dal nostro "Centro Studi Progresso Fotografico" confermano
con i numeri queste "sensazioni" soggettive. (consultate www.fotografia.it)
Non è quindi per motivi di qualità che si può desiderare di montare un'ottica AI su una Nikon D200; di contro le prove sul campo mostrano che, in stampa, la perdita di nitidezza non è poi particolarmente evidente.
A vantaggio delle ottiche AI, rispetto alle ottiche AF, ci sono invece differenze in termini di escursione della ghiera di messa a fuoco, di dimensioni più contenute e la presenza di una "vera" ghiera dei diaframmi.
Senza contare il fatto che, senza lautomatismo AF, siamo costretti a pensare e a ragionare un poco di più, visto che non si può delegare alla reflex l'operazione di messa a fuoco; e questo non fa certo male alla costruzione dell'immagine, alla scelta di inquadratura e illuminazione.

Ci sono poi altri "sapori", come "il gusto" di utilizzare lo stesso vecchio obiettivo tanto su una reflex digitale, che su una reflex analogica, sia autofocus che manuale.
E chi già possiede un corredo AI potrà ridare lustro alle sue care vecchie ottiche su una reflex digitale dell'ultima generazione.
E non dimentichiamo che, mentre i corredi attuali sono sempre in continua evoluzione, cosa che potrebbe creare in taluni quasi "un'ansia da tecnologia", ben difficilmente alle ottiche AI verranno apportate modifiche; un Micro Nikkor 55mm f/2,8 AI-S era, è e sarà. Punto. Ma nello stesso tempo sono ottiche in parte ancora in produzione e presenti a catalogo; un vantaggio non da poco.

 

 

 

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Micro Nikkor AI 55mm f/2.8, diaframma f/16, luce bank.
In alto lo scatto di riferimento, al centro la ripresa
alla minima distanza di messa a fuoco, in basso con tubo
di prolunga originale Nikon PK 13 che consente di arrivare
al rapporto di riproduzione di 1:1.
Tra uno scatto e l'altro è stata cambiata la distanza tra fotocamera e soggetto, ed anche l'inclinazione della
fotocamera. La differenza di esposizione è dovuta
alle modifiche apportate di volta in volta alla potenza
dei bank, aumentandola a mano a mano che ci
avvicinavamo al soggetto. Infatti, avvicinandosi al soggetto,
si allunga l'elicoide di messa a fuoco, oltre all'aggiunta
del tubo di prolunga.

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Micro Nikkor 105mm f/4 AI, diaframma f/16, luce bank.
In alto lo scatto di riferimento, al centro la ripresa
alla minima distanza di messa a fuoco, in basso con tubo
di prolunga originale Nikon PN-1 che consente di arrivare
al rapporto di riproduzione 1:1.

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La Nikon D200 permette di ingrandire sul monitor da 2.5 pollici le immagini
scattate fino al 400%; in questo modo è possibile eseguire un accurato controllo della messa a fuoco dello scatto.

Anche il controllo dell'esposizione è molto efficace: è possibile infatti visualizzare l'istogramma anche separatamente per ciascun canale RGB. Inoltre le zone
sovra-esposte, prive di dettaglio, vengono evidenziate facendole lampeggiare
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E' interessante notare come, nei dati di scatto, la D200 abbia memorizzato sia la focale che l'apertura del diaframma dell'ottica AI.
A sinistra Micro Nikkor  AI 55 mm a f/11, a destra Micro Nikkor AF D 60mm sempre a f/11: la differenza di esposizione è data dalla diversa taratura dei
due diaframmi

 
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