Conosci la tua reflex

A cura di: Claudio Cerquetti

Come abbiamo visto in precedenza, per fotocamera reflex si intende una macchina fotografica che, attraverso un solo obiettivo, consente sia l'inquadratura che la creazione dell'immagine sulla pellicola. Ciò avviene grazie allo specchio a ritorno istantaneo, posto fra l'obiettivo e la pellicola: questo ingegnoso sistema ti consente di mettere a fuoco e comporre esattamente l'inquadratura poiché ciò che vedi nel mirino è esattamente ciò che apparirà nell'immagine finale. Al momento dello scatto, infatti, lo specchio si alzerà lasciando passare la luce e le immagini in direzione dell'otturatore e della pellicola.

 

Studia le caratteristiche

L'otturatore
E' uno degli elementi fondamentali della fotocamera e ha il compito di lasciar passare la luce solo per un tempo prefissato.
Questo dispositivo, che in genere si trova tra l'obiettivo e la pellicola, è costituito da due tendine, metalliche o in tela gommata, che scorrendo in modo verticale oppure orizzontale, aprono un varco attraverso cui passa la luce. Il tempo di apertura dell'otturatore, che si esprime in frazioni di secondo (ad es. 1/125 di sec o 1/30 di sec) determina la quantità di luce che giunge sulla pellicola e viene scelto in base alle indicazioni fornite dall'esposimetro.


Lo specchio ed il pentaprisma
Sono due componenti fondamentali delle reflex e servono per deviare e raddrizzare i raggi luminosi provenienti dall'obiettivo verso l'oculare durante l'operazione di messa a fuoco. Quando premi il pulsante di scatto lo specchio si alza, l'otturatore si apre e la luce raggiunge finalmente la pellicola .

L'esposimetro
è un componente fondamentale delle macchine fotografiche e serve a misurare la luminosità della scena da fotografare. In base alle informazioni da esso fornite, il fotografo imposta le diverse regolazioni necessarie allo scatto.

La copertura del mirino
Normalmente corrisponde a circa il 95% del campo effettivamente ripreso. In questo modo il fotogramma conterrà un'inquadratura della scena più ampia rispetto a quella scelta al momento dell'inquadratura. Tieni presente comunque che, durante la stampa laboratorio, il fotogramma è quasi sempre soggetto ad un leggero taglio lungo i bordi quindi la differenza viene in parte compensata.

- Conserva le pile lontane dalla portata di bambini: in caso di ingestione accidentale consulta immediatamente un medico.

- All'atto della sostituzione, o della prima installazione, assicurati che la fotocamera sia spenta. Sostituisci sempre tutte le pile che alimentano la fotocamera con altre nuove.

- È consigliabile avere sempre con sé un set di pile nuove di scorta specialmente in viaggio. Lontano dai grandi centri la reperibilità delle pile fotografiche al litio, ad esempio, può non essere agevole.

Le pile
Molti anni fa le fotocamere non avevano bisogno di pile di alimentazione. L'unico circuito elettrico era quello dell'esposimetro che, comunque, presentava un assorbimento così basso da far quasi dimenticare la presenza della pila. In ogni caso, con la pila scarica o senza pila, la fotocamera continuava a funzionare perfettamente.

Con l'introduzione dell'elettronica in campo fotografico, il problema dell'alimentazione ha assunto un'importanza via via crescente poiché tutte le funzioni sono in genere azionate da dispositivi elettrici o elettromagnetici i quali, se non alimentati, restano inerti.

Le reflex tradizionali, cioè quelle manuali e meccaniche, continuano ad essere indipendenti dalle pile, tranne che per l'esposimetro; le elettroniche, invece, con la pila scarica si bloccano completamente oppure scattano su un solo tempo di esposizione chiamato tempo meccanico (di solito compreso tra 1/30 e 1/125 di sec.).

Molte fotocamere consentono di verificare lo stato di carica delle pile avvertendo il fotografo che è giunta l'ora di sostituirle. La funzionalità di questi controlli riveste un ruolo sempre crescente considerando che le fotocamere moderne stanno diventano man mano sempre più pile-dipendenti. La verifica dello stato di carica avviene premendo un pulsantino di controllo oppure, nelle elettroniche, osservando le indicazioni del display: quando appare il simbolo "pila scarica", devi sostituire subito la batteria pena l'imminente blocco di tutte le funzioni della fotocamera.

 

L'obiettivo intercambiabile
Come hai visto, le fotocamere reflex sono le più usate dai fotografi professionisti di tutto il mondo. La flessibilità operativa e l'ampia gamma di funzioni disponibili, rende questi apparecchi ideali per ogni genere di ripresa.
Una macchina fotografica però, di qualsiasi tipo essa sia, ha necessariamente bisogno di un buon obiettivo, ossia di un sistema ottico costituito da un insieme di lenti, che consente di ordinare le informazioni visive provenienti dalla scena inquadrata e trasformarle in un'immagine nitida sulla pellicola.

Le reflex si avvantaggiano dal fatto che quello che montano è un obiettivo intercambiabile.
Ciò che distingue un obiettivo da un altro, è principalmente la sua lunghezza focale. Questo parametro, che si esprime in millimetri, incide in modo determinante sull'aspetto dell'immagine: al crescere della lunghezza focale aumenta l'ingrandimento (il soggetto, in pratica, risulta avvicinato), diminuendo di conseguenza l'ampiezza del campo inquadrato.
In commercio esistono obiettivi da 8mm a 1000mm di focale. Le diverse ottiche si scelgono in base al tipo di ripresa prescelto e all'ampiezza dell'ambiente in cui si opera (ne parliamo diffusamente in un prossimo capitolo).


Negli obiettivi fotografici il diaframma si chiude automaticamente al valore impostato sulla ghiera solo al momento dello scatto e, in quel momento, dato che lo specchio reflex si alza, non puoi più vedere nel mirino la scena inquadrata. Per controllare preventivamente l'estensione della profondità di campo (vedi capitolo successivo) è possibile chiudere manualmente il diaframma al valore impostato agendo su un comando presente in quasi tutti gli apparecchi professionali e semi-professionali. In questo modo puoi controllare che tutti gli elementi desiderati "cadano" nella zona nitida, evitando brutte sorprese dopo lo sviluppo della pellicola.

L'importanza delle stabilità
Quando l'otturatore è aperto per l'esposizione della pellicola alla luce, la fotocamera subisce delle vibrazioni che provengono dalle mani del fotografo che si sommano al movimento del soggetto.
Il rischio è che tutti i punti che la compongono vengano riprodotti come un "gomitolo" di linee confuse.
Dalla sovrapposizione di esse i dettagli e i colori si mescolano, con conseguente perdita di nitidezza. Nelle fotografie notturne, i soggetti in movimento lasciano una scia luminosa sullo sfondo scuro, che si tratti dei fari delle macchine, o di un aereo in volo.

Impugnare la reflex
Impugnare correttamente significa ridurre drasticamente il rischio di ottenere foto mosse lavorando con tempi relativamente lunghi.

Impugnatura corretta, a sinistra, e sbagliata, a destra.

Con l'apparecchio all'altezza dell'occhio poniti a gambe divaricate e con i gomiti ben stretti al tronco.
Sorreggi la fotocamera afferrando con la mano destra impugnatura sagomata e appoggiando il fondello con l'obiettivo sul palmo della sinistra.
Se lavori con tempi di esposizione lunghi (al di sotto di 1/125 di secondo con un medio teleobiettivo) devi affidarti alla fortuna o, meglio ancora, ad un solido treppiedi, sempre a patto che il soggetto sia fermo.

 

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