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Padova, Centro di Fotografia

© Luciano Romano
Shirin Neshat, Birthmark, 1995
Gelatin silver print & ink, cm. 28 x 35
Courtesy collezione privata Sale (AL)

In primavera, ogni anno, Padova diventa una delle capitali della fotografia in Italia. Il Centro Nazionale di Fotografia ha dato vita prima, nella Galleria Sottopasso della Stua, fino al 22 marzo, alla mostra "Sguardi interiori". Racconti di donne, a cura di Enrico Gusella, lavori di un gruppo di artiste che indagano dinamiche e vicende di una quotidianità legata tanto alla corporeità quanto alle relazioni interpersonali" (fotografie di Marina Abramovich, Vanessa Beecroft, Isabella Bona, Giulia Caira, Silvia Camporesi, Tea Giobbio, Nan Goldin, Mona Hatoum, Barbara La Ragione, Mara Mayer, Shirin Neshat, Pipilotti Rist e Cindy Sherman).

L'esperienza del femmineo, la percezione femminile, la figura della donna, di donne, diventa protagonista privilegiata. C'è chi insiste sul ritratto, utilizzando il mezzo fotografico come strumento di penetrazione dell'individualità e di comprensione dell'umano; chi sul corpo, accostandosi alle dinamiche della body art, dell'azionismo e della performance, attingendo quindi ad una dimensione "teatrale" per tracciare una personalità in fieri; chi sul concetto di tempo e spazio, scardinando le leggi del "qui ora", riportando l'esistente a una condizione di alterità e generando mondi possibili. Fra i lavori spicca in particolare il ricorso frequente al travestimento, alla metamorfosi e all'ibridazione come strumenti di riattivazione e rigenerazione della memoria e della conoscenza.

 

© Luciano Romano
Nan Goldin, Nan Goldin at the bat, Toon, C and So, 1992
C-print, cm. 68,5 x 100,5 - courtesy collezione privata Sale (AL)

 

Dal 22 marzo al 31 maggio si svolge invece Aprile Fotografia, giunta alla sua quarta edizione: Passaggi / Paesaggi 2 è il titolo di questa edizione che indaga le tematiche del paesaggio delle città e dell'ambiente attraverso cinque diverse mostre, quattro personali e una collettiva.

Nei Musei Civici agli Eremitani si potranno ammirare i lavori di una delle figure più emblematiche dell'arte del novecento nella mostra Buby Durini for Joseph Beuys (22 marzo–4 maggio) curata da Lucrezia De Domizio Durini e Enrico Gusella. Assoluto innovatore del concetto di arte e dotato di una personalità travolgente, Beuys ha indirizzato la sua attività ad una costante ricerca di innovazione formale, nella convinzione che l'arte avesse il potere di riformare la società. L'incidente aereo durante la guerra, dal quale riuscì a salvarsi grazie al soccorso di un gruppo di tartari nomadi che lo curarono ungendolo di grasso animale e avvolgendolo nel feltro, segnerà per sempre la sua esistenza, individuale e artistica. Da questo evento egli trarrà costantemente ispirazione investendo il suo lavoro di significati strettamente connessi a questa vicenda umana ed esistenziale. Scultore per vocazione, abile disegnatore e musicista occasionale, la sua opera si sviluppa in particolare modo nel campo dell'azione concettuale e dell'happening. La fotografia, all'interno della sua produzione, costituisce il versante più strettamente legato alla pratica effimera della performance. L'esposizione rivela tutta l'originalità della pratica beuysiana nell'uso della rappresentazione: non è l'artista a fotografare ma piuttosto lui ad essere fotografato, in pose, gesti, azioni, incontri che restituiscano una vera e propria immagine di propaganda del suo pensiero.

© Luciano Romano
Albert Steiner, Atmosfera temporalesca sui laghi di Silvaplana e Sils, cm 25,5 x 30,5
Courtesy Museo d'arte dei Grigioni - © Bruno Bischofberger, Zurich

Il Museo Civico di Piazza del Santo ospita la mostra dedicata al fotografo svizzero Albert Steiner intitolata Del paesaggio sublime (29 marzo–18 maggio). Un'ottantina di fotografie tratte dagli incontaminati paesaggi alpini immortalati nei suoi scatti che, oltre a rivelare un profondo rispetto per la natura e sintonia con la sua dimensione, testimoniano gli sforzi instancabili dedicati alla ricerca di valori fuori dal tempo e di verità universali, generati attraverso spettacolari scenari accuratamente concepiti, in grado di esprimere l'esperienza della fugacità umana. Alberi e cespugli, formazioni di ghiaccio e di neve, giochi di luce ed ombra costituiscono per il fotografo spunto e pretesto per uno studio formale. Le forme esteriori della materia, gli incantesimi naturali, le misteriose leggi della creazione si traducono in ricerca estetica in una profonda armonia dell'immagine.

© Luciano Romano
Alexandre Marchi - Marocco

Alla Galleria Cavour è la mostra collettiva dal titolo Passaggi a Nord Est (6 aprile-18 maggio), curata da Italo Zannier ed Enrico Gusella, suddivisa in due sezioni, una storica con fotografie di Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bruno, Elio Ciol, Mario De Biasi, Sergio Del Pero, Guido Guidi, Mario Lasalandra, Paolo Monti, Fulvio Roiter, Mario Sillani Djerrahian e Italo Zannier; un'altra, contemporanea, con fotografie di Enzo e Raffaello Bassotto, Gianantonio Battistella, Enrico Bossan, Luca Campigotto, Diego Cinello, Cesare Gerolimetto, Guido Guidi, Orsenigo_Chemollo, Roberto Salbitani, Renzo Saviolo, Adriano Tomba, Giovanni Umicini, Italo Zannier e Marco Zanta. La retrospettiva intende proporre una ricognizione sulla fotografia contemporanea più rappresentativa del Nord Est attraverso le opere di alcune figure storiche e altre di più recente generazione: dal reportage di viaggio alle ambientazioni urbane, dalla street photography alla fotografia di architettura, dal panorama montano a quello industriale.

© Luciano Romano
Italo Zannier - Venezia in vetrina, 2007

Davide Bramante è il protagonista della mostra Diagonale d'Oriente (7 aprile–31 maggio) allestita nella Galleria Sottopasso della Stua. L'esposizione presenta 12 fotografie di medio e grande formato scattate lungo un viaggio in Italia di circa un mese da Siracusa a Padova sviluppandosi lungo un'immaginaria diagonale da sud a nord. Le città e i luoghi attraversati da questa diagonale seguono l'ordine del percorso: Siracusa, Augusta, l'Etna, Ischia, Urbino, San Marino, Ravenna, Comacchio, Padova. Il viaggio è come una rotta aerea che congiunge due città collocate nell'area orientale della penisola italiana, due città ricche di storia e cultura millenarie separate da oltre 1000 km di territorio ma allo stesso tempo messe in comunicazione da 30 giorni di esplorazione. Davide Bramante, da oltre dieci anni, viene identificato dai teorici come il "ribelle della fotografia" in relazione all'utilizzo di una tecnica fotografica originale che utilizza doppie e multiple esposizioni realizzate in fase di ripresa. Il suo lavoro è incentrato sulla stratificazione delle immagini, che vengono a sovrapporsi le une alle altre come in un moderno archivio iconografico. Un concatenarsi di psichedeliche visioni come tante finestre sul mondo.

© Luciano Romano
Cesare Gerolimetto - Centro Storico di Verona, 2006

Conclude il ciclo espositivo di Padova Aprile Fotografia 2008 la personale dedicata ad Alexandre Marchi, Paesaggi Urbani: transiti e differenze (6–30 aprile) alle Scuderie di Palazzo Moroni. La mostra presenta una selezione di circa 50 fotografie a colori: il fascino della Place Stanislas di Nancy che svela le sue diverse sfaccettature tra storia e quotidianità, nei contrasti tra i pieni e i vuoti, di giorno come di notte; New York e Londra avvolte nella foschia all'imbrunire oppure segnate dalla solitaria figura di un gabbiano; Marocco e Malta, i colori forti e le luci calde del sud.

© Luciano Romano
Foto Buby Durini, Difesa della Natura, Joseph Beuys, 13 maggio 1984
Courtesy Archivio storico De Domizio Durini

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