Vetrina

A cura di:

Visioni di luce
Massimo Sebastiani

Il mio primo approccio con la fotografia avvenne a cinque anni, il nonno paterno Ernesto, scultore e fotoamatore, mi portò in camera oscura (la stanza da bagno con tende nere alla porta e alla finestra) e mi insegnò a stampare a contatto le sue lastre fatte a Parigi, ricordo ancora la luce rossa e la magia di quando appare l'immagine, tuttora provo quasi la stessa emozione mentre osservo l'ultima foto stampata. Continuai a fare foto in bianco nero e a stampare con mio padre Giovanni; dopo il diploma di perito chimico e due anni di permanenza all'università decisi che volevo fare della fotografia la mia professione.

© Massimo Sebastiani
(Venezia): inversione colore

Mi è stato insegnato che un fotografo deve sapere non solo scattare le foto ma anche svilupparle e stamparle. Trovai subito lavoro presso un laboratorio fotografico professionale a colori. Dopo tre anni aprii a Bardonecchia un negozio di fotografia con un piccolo studio e una piccola camera oscura; iniziai a studiare il "Sistema Zonale" di Ansel Adams; avendo la possibilità di controllare l'esposizione della luce in base al tipo di negativo (bianco nero) e di sviluppo utilizzato (ovviamente dopo numerosi esperimenti), e con una buona conoscenza della tecnica di stampa, si possono ottenere fotografie con il dettaglio sia nelle ombre che nelle luci oppure solo di una parte voluta dell'immagine; ritengo lo studio di questa tecnica fondamentale per chi voglia avere un approccio creativo alla fotografia. Mi appassionai ancora di più al negativo bianco nero, mi ritornavano alla mente le lastre di mio nonno e (ricorda mio padre) dei suoi tentativi di spiegarmi come la luce disegna l'immagine sulla lastra.

© Massimo Sebastiani
(Parigi): luce in positivo e ombre in negativo

Era il 1990 quando incominciai la ricerca sulla forza e le possibilità espressive offerte dal negativo fotografico, prima in bianco nero e poi a colori. Imparare a visualizzare l'immagine in negativo bianco nero: era abbastanza facile in quanto la luce diventa ombra e l'ombra diventa luce. Le prime immagini in negativo le realizzavo stampando delle diapositive con un ingranditore bianco nero ottenendo cosi delle stampe in negativo ma molto contrastate.

La visualizzazione del negativo a colori fu molto più impegnativa: oltre ad avere la luce invertita avevo anche l'inversione dei colori; ad esempio, il cielo blu diventava giallo e il prato verde si trasformava in magenta. Stampando le diapositive con il mio minilab ottenevo immagini in negativo con infinite sfumature di colore, difficili da prevedere le prime volte. È stata una ricerca molto complessa ma ricca di emozioni, ottenevo delle immagini che solo la fotografia mi poteva dare.

© Massimo Sebastiani
(New York): evoluzione positivo/negativo in bianco e nero


© Massimo Sebastiani - Torino 2006

Arrivò il digitale, fu subito chiaro il suo enorme potenziale: utilizzai l'esperienza fatta con il sistema zonale per lo studio dei sensori e dei programmi di elaborazione dell'immagine. Mi stupii della rapida evoluzione qualitativa dei sensori delle reflex e dei nuovi e pratici zoom, in particolare quelli realizzati dalla Nikon. Ho dedicato gli ultimi anni allo studio di due programmi: Capture e Photoshop. Capture è un programma dedicato espressamente per i fotografi e in particolare con i file Nef, esclusivi della Nikon, con cui si possono ottenere delle immagini di eccezionale qualità cromatica, ricche di dettagli sia nelle zone più scure che nelle zone più chiare. Molte delle immagini che accompagnano l'articolo sono realizzate grazie a Capture Nx. Photoshop è molto più complesso, ma dà la possibilità di ottenere delle fotografie che con altri programmi per ora non è possibile. Ora con uno singolo scatto si possono avere foto in bianco e nero (positivo o negativo), colori (positivo, negativo oppure solo l'inversione della luce e non dei colori o solo l'inversione dei colori). Ultimamente sono riuscito a ottenere i soggetti illuminati dalla luce in positivo e le parti in ombra in negativo.

È importante previsualizzare l'immagine in ripresa, ma è anche possibile cambiarla in fase di elaborazione, sono infinite le possibilità offerte dalla fotografia digitale e finalmente posso realizzare tutte le immagini che negli ultimi anni erano solo nella mia fantasia. È mia intenzione in futuro intervenire ulteriormente sulle curve e sui livelli, magari modificando i programmi, per realizzare fotografie sempre più esclusive.

Per la stampa delle mie immagini utilizzo i Plotter Epson con i nuovi colori  a pigmento Ultrachrome K3 si ottengo delle  eccezionali foto a colori e finalmente delle splendide fotografie in bianco e nero; altra caratteristica della stampa a getto d'inchiostro è la possibilità di stampare su diversi materiali: carta, cartoncini, tela, ecc. Un altro motivo per cui ho deciso di lavorare in digitale è che non utilizzo più i chimici e stampo molte meno foto di una volta, un fattore importante con i problemi ecologici che abbiamo ai nostri tempi.


© Massimo Sebastiani - Amburgo

I miei maestri sono stati: Ansel Adams e la sua "Visualizzazione creativa dell'immagine", i suoi  libri e in particolare "Il Negativo" e "La Stampa". La Genialità di Man Ray; gli Attimi di Henri Cartier-Bresson, splendido il libro di Jean-Pierre Montier "Henri Cartier –Bresson. Lo Zen e la Fotografia". I colori, i contrasti e i mossi di Ernst Hass. Mio padre e mio nonno.

Penso a un futuro molto più artistico nella fotografia, credo molto nei giovani e quando posso insegno, non solo a loro, le possibilità  espressive offerte dalla fotografia; l'attimo e la luce. Al giorno d'oggi è più facile risolvere i problemi tecnici, ma noto una certa difficoltà nella ricerca personale, utile per una crescita sia artistica che professionale, forse per la troppa fretta dei nostri giorni.


© Massimo Sebastiani - Milano

Durante le vacanze di Pasqua al Palazzo delle Feste di Bardonecchia presenterò una nuova raccolta di fotografie su Torino e sui siti olimpici a due anni dalle Olimpiadi e verrà presentato il video "A Luci Alterne" realizzato con le immagini dell'allieva Mami Gros con la colonna sonora di Roberto Pelle e Luca Pejrolo. La mostra verrà inseguito allestita, dal 4 aprile, presso Palazzo Cisterna sede della Provincia di Torino.

Chi è
Massimo Sebastiani nasce a Borgosesia (Vercelli) nel 1956. Sospesi gli studi di architettura inizia il lavoro di sviluppatore presso un laboratorio professionale colore, si occupa poi di stampa e controllo qualità. Nel 1983 apre l’attività a Bardonecchia. Esegue principalmente ritratti in studio, foto di architettura e pubblicità. Approfondisce e sperimenta varie tecniche fotografiche. Organizza i primi corsi di fotografia presso associazioni culturali e scuole della valle. Dirige il corso di fotografia del Liceo Sperimentale di Oulx del Progetto Nazionale Giovani. Nel febbraio 1992 la rivista Photo Italia lo annovera tra le 22 tendenze giovani selezionate tra: Usa, Inghilterra, Francia, Italia. Ha pubblicato fotografie su: Torino Magazine, Photo Italia, Tutti Fotografi, Generalanzeiger, Die Welt. Ha realizzato le immagini in negativi bianco nero su Milano per il calendario Domenichelli 1993. Nel 1993 inventa la tecnica Jazz Color. Nel 1995 pubblica le immagini in bianco nero “Ritratto di Bardonecchia” nel libro “Percorsi della Memoria” dell’autrice Maria Luisa Tibone e commentate da Giorgio Martellini. Realizza le immagini in BN per il calendario “Voglia di Lavorare 2004” e “Voglia di Lavorare 2005” per la fondazione piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo (TO). Ha al suo attivo diverse mostre personali, in Italia e all’estero.


© Massimo Sebastiani

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