Intervista a Nadia Guidi

A cura di: Dino del Vescovo

A pochi giorni dalla sua laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Nadia Guidi, 22 anni, si racconta alla redazione Nital. Sensibile alle novità e appassionata d'arte moderna e contemporanea, ama catturare con la sua macchina fotografica, una Nikon D3100, le espressioni del volto umano, i colori e i disegni del cielo. Preferisce la fotografia “pulita” rinunciando a ogni intervento in post-produzione. «Se riesci - sostiene - a far diventare bella una fotografia con Photoshop, non sei più un fotografo, ma una persona abile a usare un software e il computer». È vegetariana, nutre profondo rispetto per gli animali e sogna di lavorare un giorno in un museo d'arte e di organizzare mostre.

Buongiorno Nadia, domanda di rito: cosa fai nella vita e cosa farai da grande?

Mi manca poco alla laurea in Conservazione dei Beni Culturali. A breve inizierò quindi la magistrale in Storia dell'Arte. Vorrei infatti che il mio futuro professionale fosse proprio incentrato sulla Storia dell'Arte, quindi lavorare in un museo per organizzare e dirigere mostre.


Che tipo di arte prediligi?

Moderna e Contemporanea, ma mi piacerebbe esporre secondo i miei criteri di scelta, includendo quindi opere appartenenti a periodi diversi.

 

Quanto conta la fotografia nella tua vita? E da quando sei nikonista?

Dunque, inizialmente la fotografia è stata per me una semplice “passione da turista”. Mi limitavo infatti a scattare quando ero in viaggio, esattamente come farebbe chiunque voglia portare a casa delle foto ricordo. Poi ho seguito un corso di fotografia in Grecia, ho approfondito l'argomento all'università e mi sono resa conto che la fotografia poteva andare oltre, risultando un modo per esprimere i miei sentimenti, così come fa un pittore con la sua tela.
Sono nikonista da due anni. Non so spiegarti perché. Ero in negozio, dovevo scegliere la mia prima reflex e la mia attenzione è stata catturata dalla Nikon D3100. Ho guardato i modelli delle altre marche con disinteresse, forse perché alcuni miei amici mi avevano consigliato Nikon.

 

Quindi le foto che osservo sulla tua pagina Nikon Photographers sono fatte con la D3100?

Sì, in abbinamento all'obiettivo AF-S Nikkor 18-55mm F/3.5-5.6G VR DX e all'AF-S Nikkor 70-300mm F/4.5-5.6G VR che mi sono regalata per il mio ultimo compleanno e a cui sono legatissima.


Leggo nella tua biografia che quando sei di fronte a qualcosa che ti toglie il fiato, non puoi fare a meno di fotografare. Cosa, per esempio, riesce a toglierti il fiato?

Ciò che davvero riesce a incantarmi è quanto accade in cielo, quindi i tramonti, i disegni creati dalle nuvole, i suoi colori. Mi capita spesso di osservare il cielo nelle sue manifestazioni più suggestive quando sono alla guida. Non di rado guardarlo non mi è sufficiente e quindi mi fermo per fotografare. Se non ho con me la macchina fotografica, lo faccio con lo smartphone.
Dopo il cielo, a colpirmi molto è l'espressività dei volti. Mi piace molto, da questo punto di vista, osservare le persone.

 


C'
è un soggetto o uno stile fotografico che ti prende più degli altri? E uno che ti prende meno?

Il tipo di fotografia a cui non mi avvicinerei mai sono i “servizi”, ovvero i ritratti posati. Non riuscirei ad appassionarmi alla fotografia di moda, al glamour e al fashion. A me piace fare reportage e catturare i volti dei miei soggetti a loro insaputa. Ritengo che chi viene ripreso in foto, se ne è consapevole, altera in qualche modo la propria espressione, nascondendo la sua vera personalità. Se dovessi quindi dirti a quale stile fotografico mi sento più vicina, ti direi alla street photography e al reportage sociale. Non disdegnerei inoltre quello geografico che mi darebbe la possibilità di viaggiare e conoscere posti sempre nuovi.

 

È per questo che vorresti girare l'Europa con il furgoncino da hippie della Volkswagen?

Certo. Mi sono resa conto che le mie fotografie più belle sono state scattate in viaggio, quindi a Parigi, a Madrid e via dicendo. Farei quindi un bel viaggio e raccoglierei immagini riprese in vari posti per poi osservarle attentamente al ritorno a casa, per trovare in loro un filo conduttore che descriva il mio stile.


Mi sembra di capire che non ambisci a pernottare in hotel a 5 stelle?

No. Sono una persona che si accontenta.

 

Ti piace avere la reflex sempre con te?

Se ho la possibilità e non sono diretta in luoghi chiusi come pub e discoteche, la metto sicuramente in borsa. Senza il tele-obiettivo però. Altrimenti, come già ti ho detto, se ne sono sprovvista e ho voglia di scattare, utilizzo lo smartphone o la fotocamera compatta.

 

Come ti poni nei confronti della post-produzione?

Non rientra nelle mie abitudini. Sono assolutamente contraria a ritoccare in modo pesante le immagini. Al massimo modifico un po' la luminosità e il contrasto. Credo che se riesci a far diventare bella una fotografia con il Photoshop, non sei più un fotografo, ma una persona abile a usare un software e il computer.

 

Un fotografo a cui ti ispiri?

Sono molto affezionata a Robert Capa e ad Henri-Cartier Bresson. Avendoli studiati entrambi durante il corso di Storia della Fotografia, sento che il loro modo di fotografare si avvicini molto al mio, almeno ai miei intenti.

 

Pensi che la diffusione capillare delle fotocamere digitali faccia bene alla fotografia?

Credo faccia bene e male allo stesso tempo. Le fotocamere digitali offrono la possibilità di scattare più fotografie e di rivederle subito dopo. Con le macchine analogiche questo non era possibile.
D'altra parte questa diffusione senza controllo fa sì che macchine di grande valore finiscano in mano a chiunque. A volte, vedere costose reflex in mano a una ragazzina o a un ragazzino di tredici anni o giù di lì, dà da pensare. In quei momenti penso che sarebbe meglio se ci fosse ancora la vecchia pellicola. È giusto che certe macchine siano utilizzate dai professionisti.
 

 

Vuoi infine dire qualcosa a Nikon?

Sì, sarebbe bello se rendesse disponibili delle “ottiche low-cost”, soprattutto per i giovani e gli studenti che non hanno chissà quali possibilità economiche...

 

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