Art Photo Tour 2010 

A cura di: Giovanni Ladu

di Giovanni Ladu di Art Photo Tour
 

Molti visitano anche frequentemente questa magnifica terra chiamata Sardegna, ma pochissimi conoscono le bellezze più nascoste che essa possiede. C'è ancora una Sardegna tutta da scoprire, poco chiassosa o addirittura silenziosa, una Sardegna selvaggia, sorprendente , non ancora aggredita da turisti. Quest'isola svela qualcosa di nuovo ad ogni sguardo, qualcosa di nuovo osservandola dalle angolazioni più segrete e misteriose. Senza dubbio la fortuna dell'isola è quella di possedere le bellissime coste toccate dal mare cristallino, dalle trasparenze uniche al mondo e le bianchissime spiagge che restano nel cuore, gonfio di nostalgia, di chi le ha toccate almeno per una volta. Persino il sole qui sembra più luminoso quando irradia i suoi raggi sulle giornate. Meno conosciuto è invece l'interno dell'isola che invece merita di essere visto e vissuto, poichè è l'anima delle tradizioni, della gente, dei piccoli paesi...

Nasce così Art Photo Tour, un viaggio-fotografico, con fotografi professionisti ed apprendisti, una vacanza particolare, un'occasione per vivere questa magnifica terra con occhi diversi, per catturare grazie all'arte fotografica i suoi particolari più nascosti. Durante questo periodo di esplorazione, abbiamo riposato in appartamenti che offrivano anche l'attività di una scuola fotografica, tanto che ogni giorno si poteva vivere una nuova avventura, ogni mattino recava con sé una promessa di nuove scoperte. Questa esperienza originale ed irripetibile non si limita a semplici scatti perché ogni scatto, ogni immagine fotografica è un tentativo di immergersi nella magia di questa terra. Una piacevole avventura in mezzo a gente sincera, autentica, arricchita dalla scoperta degli aromi e dei sapori dei prodotti gastronomici locali, un'avventura che ci ha portato a conoscere quelli che sono i piatti tipici, più antichi e più fedeli alle tradizioni sarde.

Arturo, così abbiamo battezzato il furgoncino stile westfalia anni '60, ci ha accompagnati ogni giorno tra piccole e grandi strade percorse da turisti e abitanti del luogo, fino alle bellissime cale dove abbiamo vissuto una realtà a 360 gradi con le innumerevoli sfumature del paesaggio e di stati d'animo che solo la bellezza del posto poteva offrire. Viaggiare per le strade e scrutare anche le cose più misteriose e sorprendenti. A bordo di Arturo, ci siamo inoltrati tra le vie dei paesi catturando gli attimi della vita popolare del posto. La gioia, i particolari e la meraviglia li abbiamo provati non solo quando siamo giunti alla meta prestabilita, ma soprattutto durante il percorso per giungere alla meta stessa. È così che scoprivamo appena dietro l'angolo un mondo a noi sconosciuto e pieno di fascino: il campanile di un'antica chiesetta, un angolo nascosto ed ombreggiato, i profumi nell'aria oppure il sorriso di uno sconosciuto. Erano proprio questi istanti “magici” e al contempo fuggevoli, rapidi e momentanei che costellavano le nostre giornate e alimentavano la voglia di andare alla scoperta di altri particolari aspetti dell'isola.

Così viaggiando, trascorsa un'ora di macchina, siamo giunti alle Tombe dei Giganti. Monumenti funerari dalle dimensioni ciclopiche costituite da sepolture collettive, costruzioni uniche al mondo per forma e dimensioni, che sono disseminate in ogni zona dell'isola dei Nuraghi, e sempre custoditi dalla presenza di qualche misterioso menhir. Le Tombe si compongono di una lunga camera funeraria che termina solitamente con un'abside ed è coperta da lastre di pietra disposte orizzontalmente. L'elemento più spettacolare è sicuramente la facciata, al centro della quale si trova la stele, una grande lastra di pietra disposta in senso verticale che solitamente termina con una centina, ossia con una cornice rotondeggiante; ai lati della stele sono disposte, sempre in senso verticale, delle lastre più basse che formano un arco detto esedra.


Dopo l'esperienza delle Tombe dei Giganti, abbiamo avuto il piacere di scorgere un altro elemento caratterizzante di quest'isola: lo stretto rapporto con quella che è l'antica tradizione del pane, poiché esso rappresenta uno dei prodotti più caratteristici della cucina sarda. Abbiamo dedicato a questa esperienza un'intera giornata, avendo l'opportunità di osservare la creazione di veri e piccoli capolavori composti da questa materia così comune e così quotidiana. Creati esclusivamente a mano da signore anziane e da giovani donne durante matrimoni e periodi di festa, si tratta appunto di reali opere d'arte, ognuna unica in quanto diversa dall'altra, piccole sculture decorate con pizzi e merletti. È stata un'esperienza ricca di significato, poiché, nell'epoca della globalizzazione, è sempre più raro trovarsi di fronte ad un rapporto così profondo tra tradizioni locali e cittadini, una piacevole scoperta poter sentirsi parte di un qualcosa di unico, qualcosa di sorprendente che quest'arte del ricamo del pane ha potuto offrirci.

Come più volte ribadito, la Sardegna è piena di bellezze. Ci siamo così catapultati ad Orgosolo, alla scoperta dei murales, bellissimi dipinti che rimandano la nostra memoria ad un presente e ad un passato non troppo lontano. Narrano le fatiche, le denunce e le grandi conquiste della piccola comunità orgolese, passando con estrema disinvoltura dai colorati racconti di storia quotidiana alla raffigurazione di eventi e di lotte politiche di respiro regionale e mondiale.
Il nostro viaggio alla ricerca delle tradizioni è continuato a Mamoiada, un comune della provincia di Nuoro. Questa piccola cittadina, è famosa soprattutto per il suo misterioso carnevale, carnevale mamoiadino, una fra le più antiche manifestazioni popolari della Sardegna: i suoi protagonisti, i Mamuthones e gli Issohadores, sono diventati da tempo il simbolo riconosciuto del paese. Si tratta di rappresentazioni con maschere, vestiti e campanelli. La nostra attenzione però, si è rivolta soprattutto a queste tipiche maschere che vengono indossate durante queste originali rappresentazioni. Un gentile artigiano difatti, ci ha mostrato, servendosi di tutti gli attrezzi utili, come esse vengono realizzate; dal taglio e dalla lavorazione del legno, alla colorazione finale.

Lei, la signora Assunta, una meraviglia con quel viso rotondo e quegli occhi pieni d'espressione, rimanda l'immaginazione ad una donna che ha vissuto pienamente. I suoi 90 anni, li nasconde tutti tra le numerose ed intricate pieghe che caratterizzano il suo luminoso viso, ed è proprio questo che rende così piacevole la sua visione. Vestita con costume tradizionale, ha mostrato, a noi ospiti nella sua casa, come preparare una delle prelibatezze della cucina tradizionale sarda: i culurgiones, un piatto che la signora Assunta cucina ogni domenica, ravioli dalla forma oblunga che ricordano la spiga del grano e fatti esclusivamente a mano. Nel prepararla, di fronte ai nostri obiettivi, sistemandosi quasi vanitosamente di tanto in tanto, ha mostrato quanta maestria ed esperienza necessita questa gustosa pietanza. E noi, nel mentre, catturavamo ogni attimo passato in sua compagnia.

Lasciato alle spalle il quadro illustrante le tradizioni e la gente, abbiamo imboccato una nuova via e, a bordo di una barca, ci siamo imbattuti nello spettacolo di un mare dalle chiare acque: le cale, un paradiso a numero chiuso, un'oasi naturale di pace. È poca la gente che riesce a raggiungere questi piccoli paradisi terrestri, dove l'aria è più tersa, più pura e leggera. Il paesaggio che si ammira da lì è senza dubbio più bello. Ci siamo concessi una pausa lunga tutta una giornata, una giornata in mezzo alle onde dell'acqua verde, azzurra e cristallina e di relax e fotografia. Ci siamo abbandonati alle risate, alla gioia e abbiamo condiviso insieme questo momento di autentica felicità. La prossima volta però, ci siamo promessi, ci andremo a piedi attraverso un percorso in mezzo ai sassi e agli alberi secolari, che sfocia direttamente sul mare.

Il nostro viaggio fotografico in Sardegna non poteva però concludersi senza un workshop Fashion & Glamour. La location prediletta è stata l'Arbatax Park Resort, un resort costruito in un promontorio privato di 60 ettari, immerso nella natura con piscine, baie e zone relax. Uno scenario perfetto per cimentarsi come fotografi, in cui poter cogliere la bellezza e l'espressività delle modelle, immerse in un paesaggio ricco di scorci ed angoli nascosti.
Per tutti gli appassionati di fotografia che hanno voglia di fare un viaggio diverso dal solito, una vacanza ricca di sorprese, emozioni e scoperte, Art Photo Tour vi aspetta per intraprendere insieme una nuova avventura!

www.artphototour.it


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