Asia by Me

A cura di: Giacomo Tonoli


Mi ricorderò sempre il mio primo viaggio di Vita. Avevo poco più di 19 anni quando decisi di trasferirmi a Londra per imparare la lingua e per vivere al contatto con una nuova cultura. Nella capitale britannica ho vissuto cinque anni; anni in cui ho avuto modo di conoscere la vera essenza dell'essere fotografo.

Ed è grazie a questa esperienza che ho affinato la mia sensibilità al tema del viaggio e che ho capito come viaggiare senza limiti e, soprattutto, senza paure.

È il 2016 quando un amico, che vive a Singapore, mi contatta per un'opportunità lavorativa molto stimolante nella sua azienda, dandomi la possibilità di un biglietto aereo e di un compenso.

All'epoca mio fratello Giovanni, biologo marino, si trovava dall'altra parte del mondo. Svolgeva i propri studi marittimi in Corea del Sud e, quindi, lo avrei sicuramente raggiunto. È così che decido di fare la valigia: decido di partire per iniziare questo lavoro, ma soprattutto per cercare di muovermi nel mercato asiatico. Un mercato che, fino a quel momento, era a me totalmente sconosciuto, ma attraente.

Non nego il fatto che avessi delle aspettative piuttosto alte… Aspettative forse anche dettate dalla credenza che, in Asia, gli europei siano molto apprezzati e ricercati. Con guide e carte geografiche alla mano, decido di organizzare ogni singola tappa del mio lungo itinerario con un unico obiettivo: immergermi pienamente nella natura e scoprire, così, un'Asia completamente lontana dall'immagine delle grandi metropoli caotiche e frenetiche.

Singapore, dove ho soggiornato per un mese eseguendo il lavoro richiesto, è stata la mia prima tappa. Visitando in lungo e in largo la città, ho avuto la possibilità di cogliere gli aspetti più particolari della complessità e della modernità di Singapore. Successivamente, ho spostato il mio interesse verso i parchi nelle vicinanze: vaste aree in cui regna una natura selvaggia e, oserei dire, incontaminata.

Era giunto il momento di raggiungere mio fratello in Corea del Sud, più precisamente a Busan. Da qui, con lo zaino in spalle, siamo partiti per JeJu Island, una delle sette meraviglie del mondo. Dopo aver viaggiato per 18 lunghe ore su una Nave Coreana, siamo approdati nella famigerata isola: un'isola di origine vulcanica caratterizzata da un micro clima unico al mondo, da grandi cascate, da animali colorati e dal mare tutto intorno. Trascorse due settimane a JeJu Island, abbiamo preso un volo per Seoul.

Non appena arrivati a Seoul, mi sono reso conto della città incredibile in cui mi trovavo. L'aria che si respirava era abbastanza tesa per via della vicina Corea del Nord, dove il dittatore aveva uno scontro diretto e acceso con gli Usa. Avevo chiesto il visto per poter visitare il paese, ma mi era stato negato. La motivazione, temo, sia stata dovuta al mio viaggio compiuto, un anno prima, negli Stati Uniti.

Seoul è una città fantastica, piena di vita, ma soprattutto piena di possibilità. Lì, in un bar, ho incontrato una ragazza che, avendo scoperto dal mio racconto che ero un fotografo, mi ha offerto un lavoro. La ragazza era a capo di una start-up che realizzava oggetti, come borse, portafogli e altri accessori utilizzando materiali riciclati, quali etichette di bottiglie di bevande come CocaCola. L'idea del progetto mi piaceva molto ed è così che abbiamo deciso di organizzarlo. La più grande discarica della città è stata la location in cui abbiamo fatto gli scatti: è stata una bellissima esperienza.

Nel mentre, l'amico che aveva a Singapore mi informa che, da lì a una settimana, sua moglie avrebbe partorito il primo figlio e che gli sarebbe piaciuto avere un reportage della nascita. Faccio così le valigie e torno a Singapore. Sono già passati due mesi. Un'esperienza meravigliosa.

Passano due settimane e decido di partire per Hong Kong, dove c'era un amico che mi aspettava. Che città fantastica Hong Kong… Che energie e che streetphotography!

Ho iniziato a girare e a perdermi in questa città: continuavo a scattare. Era davvero tutto bellissimo. Hong Kong mi affascinava e mi rapiva. Abituato a Londra, qui mi sentivo a mio agio. Sì, c'era il caos, ma era tutto organizzato. Continuo a scattare; viaggio nelle isole vicine dove vivono i pescatori e dove non ci sono i ritmi della città. Qui tutto è più lento, più verde e più selvaggio. In questa location, scatterò per quasi un mese…

Era giunto il momento di partire per Taiwan. Un'amica, conosciuta alla Saint Martin di Londra, mi stava aspettando. Che isola! L'aspetto naturale di questo posto regna sovranamente: vengo rapito dal clima, dalla popolazione e dalla cultura. Tutto molto bello. Ho avuto modo di viaggiare da nord a sud con la mia amica, quindi una locale. Sono dell'idea che muoversi con qualcuno del posto, è tutto diverso!

Dopo tre settimane, mi sposto in Thailandia, l'ultima meta del mio viaggio. Avevo l'intenzione di partire dal sud e risalire verso il nord del paese: devo dire che anche questo posto mi ha lasciato senza parole. Qui, la natura si fa sentire, ma anche vedere. E questo mi dava una carica pazzesca.

Nei due mesi in Thailandia, mi sono soffermato su molte cose, ma il mondo che più mi interessava era quello degli animali e della "wild life". Ho visitato così tutti i parchi naturali del paese, aree di cui conservo delle bellissime immagini.

Dopo quasi 6 mesi di zaino in spalle, di reflex e di scatti, era ora di ritornare in Europa.

Ricordo questi mesi con grande affetto e con un sorriso stampato sul viso. Ancora oggi, quando riguardo i miei scatti, rivivo esattamente quei momenti.

Questa è stata la mia Asia. È stato un viaggio di fondamentale importanza per me; un viaggio in cui sono riuscito a essere sempre me stesso.
Ah, una cosa la voglio dire! Nei posti in cui mi sono recato, non ho mai avuto la sensazione di pericolo. Nemmeno una volta.
Ora vi lascio alle foto…

Cosa c'è nella Borsa di Giacomo Tonoli?

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