Bayerischer Wald Nationalpark, Baviera

A cura di: Michele Aldeghi

Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese, in tedesco “Bayerischer Wald Nationalpark”, è forse il più famoso ritrovo di foto-naturalisti d’Europa. Qui si incrociano fotografi di tutti i livelli e con le più svariate attrezzature, vere e proprie scolaresche per workshop fotografici o semplici guide con fotografi dotati di attrezzature costosissime.

Con una estensione di quasi 25.000 ettari e la presenza di fauna autoctona dei boschi della Baviera, in ambiente controllato, il Bayerischer Wald Nationalpark permette di fotografare specie non alla portata della maggior parte dei fotoamatori naturalisti, concedendo al tempo stesso la possibilità di realizzare fotografie di grande impatto, complice l’ambiente naturale in cui vivono.
È vero che gli animali sono “racchiusi” in aree a loro dedicate, nutriti e curati dal personale del parco, ma vista l’estensione degli spazi in cui possono aggirarsi, non è così scontato riuscire a portare a casa delle foto di buona qualità. Spesso infatti si ottengono soltanto scatti fugaci, fatti durante i brevissimi incontri. Il cambiamento repentino del tempo, inoltre, può riservare brutte sorprese a chi non si è attrezzato per bene.

PARTENZA
Erano tre anni che mancavo dal parco e quest'inverno, durante l’archiviazione dei dischi di backup, mi sono imbattuto nelle foto fatte in passato. Preso dalla voglia di farne di nuove, ho proposto ad alcuni amici di vecchia data, e a nuovi conosciuti in Rete, di unirsi a me in questo viaggio, quale migliore occasione per rivedersi.

 


Ogni volta che attraverso le Alpi mi riprometto, guardando i panorami innevati, di tornarci un giorno per dedicarmi unicamente alla fotografia paesaggistica. Il tempo però è tiranno e la strada da percorrere è lunga: poco meno di 700 km da Monza, passando dalla Svizzera, l'Austria e in fine la Germania.

Nonostante tutto, riusciamo ad arrivare all’entrata del parco un'ora prima del calar del sole.

Decidiamo così di fare un sopralluogo per vedere le condizioni della neve, dei sentieri e chissà, magari anche i primi scatti.

Dopo quasi sette ore di totale inattività motoria, mi trovo a camminare a passo veloce, in salita, con diversi chilogrammi di attrezzatura sulle spalle. Arrivato in cima, alla postazione della lince, sono già a corto di ossigeno…

Come sempre, quando si ha fretta, la fortuna guarda dall'altra parte e la lince è bella lontana, appisolata sotto un albero, all’ombra, a diverse decine di metri. Avendo ancora poco tempo, decidiamo di passare oltre e dirigerci dai lupi per poi ritornare verso l’auto.

1° GIORNO
I parchi aperti al pubblico sono principalmente due. Il primo, il Tier-Freigelände I, è il più grande, con 7 km di sentiero principale, fatto ad anello, e diverse attrattive. Le aree dedicate alle specie animali sono molto grandi e c’è il rischio di rimanere molte ore in attesa prima di riuscire a vederne uno. Il secondo, il Tier-Freigelände II, è a circa 40 minuti di auto dal primo. Notevolmente più piccolo e con meno specie di animali da avvistare, è stato realizzato per un approccio più stretto con il pubblico. Anche qua, un percorso ad anello di circa 2 km, permette la visita di tutte le zone.

La prima mattinata decidiamo di spenderla al parco II, ma la fortuna non è dalla nostra parte. La lince è seminascosta a decine di metri sopra un sasso e da lì non si muove per tutto il tempo. Con i lupi invece c’è poco movimento in quanto sono intenti a dormire o a farsi le pulizie.

Così decidiamo di spostarci nell’altro parco e provare a cercare situazioni migliori. Dall’entrata principale si incontra prima una voliera, una postazione per l’avvistamento del bisonte europeo e infine la prima postazione della lince.

L’area dedicata al felino più elusivo d’Europa è stata creata a ridosso di una collina, piena di rocce e alberi.
Le postazioni di osservazione sono tre: la prima ai piedi della collina, la seconda nel punto più alto che si affaccia sulla cima, mentre la terza è una casetta coperta che si affaccia lateralmente e che permette di osservare lungo tutto il fianco roccioso. Decisamente il punto di vista più suggestivo, quest'ultimo, ma anche quello con minori probabilità di riuscita, appunto per l’elusività dell’animale.

Comunque, piazzato il cavalletto con la mia fidata Nikon D4 e l'AF-S Nikkor 600mm f/4D ED-IF mi metto in attesa. Passano diverse ore prima di veder spuntare un orecchio con i caratteristici ciuffi di pelo da dietro un albero.

Era sempre stata li fin dall’inizio, nascosta in un avvallamento del terreno, a dormire. Fatti i primi scatti, decido di provare ad anticipare le sue mosse verso l’altra postazione e monto l'AF-S Nikkor 200-400mm f/4G ED VR II sulla Nikon D800 per muovermi senza l’ingombro del cavalletto.


La scelta si rivela vincente: la lince mi concede alcuni scatti posati sulle rocce prima di sparire nuovamente lungo il fianco della collina.

2° GIORNO
Avendo saputo che entro la giornata avrebbero dato da mangiare ai lupi, decidiamo di piazzarci nella zona di osservazione aspettando con pazienza. La mattinata trascorre facendo lunghe chiacchierate e discutendo di ottiche e fotografia, interrotte da passaggi fugaci dei lupi che scendono correndo lungo la collina.

 


Nel primo pomeriggio, stanco dell’attesa, decido di provare la sorte dirigendomi verso la zona dedicata agli orsi. La fortuna questa volta mi sorride, facendomi arrivare proprio mentre un orso dava spettacolo giocando con un legno in mezzo alla neve. La scena è durata pochi minuti.


L’orso, sgranchitosi le zampe, si è poi diretto verso la tana, un grosso buco scavato nel terreno, per poi sparire al suo interno.

Decido così di finire il giro passando davanti all’osservatorio delle alci e poi ritornare dai miei amici rimasti ai lupi, ma il poco movimento mi fa optare per il rientro verso l’area del bisonte europeo, per qualche scatto di fine giornata.

CONCLUSIONI
La Baviera è un'area molto suggestiva della Germania, ma il parco nazionale lo è ancora di più per chi come me ama i boschi quasi impenetrabili alla luce e lo stare a osservare per ore gli animali grandi e piccoli che ci vivono.

Oltre agli animali in semi-cattività ospiti del parco, sono presenti molte specie di volatiti liberi che popolano il bosco e, anche quando si è stanchi di camminare e ci si ferma in qualche punto di sosta, c’è la possibilità di incontrarne una grande varietà. Inoltre i bavaresi hanno un ottima cucina e sono molto gentili e amichevoli, sempre pronti a dare indicazioni e a salutare a ogni passaggio.

Come escursioni, il parco è alla portata di tutti. Anche i meno allenati hanno la possibilità di raggiungere i luoghi sul percorso naturalistico.

È consigliabile avere ottiche sopra i 300mm per coprire buona parte delle situazioni, anche se in alcune occasioni mi è capitato di usare l'AF-S Nikkor 70-200mm f/2.8G ED VR II.

Non è da sottovalutare invece il cambiamento climatico che a volte è repentino: una giornata iniziata col sole, può finire con neve o pioggia senza preavviso.

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