Donegal, cuore selvaggio d’Irlanda

A cura di: Roberto Nistri

Viaggiando in Irlanda si percepisce qualcosa che va oltre la bellezza dei suoi paesaggi: il calore della gente, la ricchezza della sua storia.

È qualcosa di non ben definibile, d’impalpabile, eppure di fortissimo. In Irlanda si respirano la magia e il mito con la stessa naturalezza con cui si sorseggia una pinta di rossa Guinness. Attraversarla alla ricerca della sua celebre luce, capace di trasformare in pochi attimi un’opaca e grigia distesa di torba ed erba, in un fiabesco e scintillante set naturale, è un’esperienza che in qualche modo travalica la semplice ricerca dello scatto perfetto.

È un’avventura priva di pericoli ma non per questo meno coinvolgente ed emozionante, che ci mette in sintonia con un mondo magico di luce e paesaggi senza tempo.
Il cuore selvaggio dell’Isola di Smeraldo batte nel suo estremo nord, lungo i confini della “sorella” ancora non libera, l’Irlanda del Nord.

Il Donegal è sicuramente la contea più simile, con i suoi paesaggi, a quella che poteva essere l’isola cento anni fa.

Chilometri di frastagliatissime coste, incise da un’infinita serie di fiordi, estuari e baie, ed estese zone deserte, sia lungo la linea costiera che all’interno, ci riportano spesso all’immagine di una natura ancestrale, non ancora deturpata dal distruttivo passaggio dell’uomo. Siamo in piena Gaeltacht la parola gaelica che identifica le zone nell'isola dove l'originale lingua irlandese è quella corrente e sostituisce il ben più diffuso inglese.

Nella mia prima visita, ho trascorso nel Donegal due settimane, per un lavoro di scouting finalizzato alla preparazione di un workshop fotografico, attraversando questa terra magica in lungo e in largo.

1400 km di guida (a sinistra) per cercare le migliori location, i suoi angoli più intimi e interessanti.

Il viaggio è iniziato a Dublino ma, tagliata l’isola da est a nord, la prima vera tappa è Killybegs, il principale porto per la pesca dell’isola, dove arrivo sotto una pioggia battente. Pioggia che d’improvviso si interrompe per far posto alla magica luce irlandese. Il titanico scontro tra le masse di aria fredda provenienti da nord e quelle di aria più calda originate dal passaggio lungo le sue coste della Corrente del Golfo, rende il clima di questa contea mite ma estremamente instabile.

Un vero e proprio Eldorado per il fotografo di landscape, che può sperare in condizioni favorevoli per l’intera giornata e non solo all’alba (spesso deludente) e al tramonto.

Risalendo lungo la costa, uno step interessante è rappresentato dal piccolo villaggio di Carrick, gate obbligato per una delle attrazioni naturalistiche della zona, le scogliere di Slieve League, 600 metri di granito a picco sul mare, fra le più imponenti cliff d’Europa.

Molto interessante è anche il vicino Glenveagh National Park, in cui si cammina seguendo le sponde di alcuni laghi dalle acque scure, per la torba dei terreni circostanti, ma limpide, circondati da zone di foresta umida attraversate da torrenti spesso impetuosi.

Nel parco è possibile avvistare, armati di molta pazienza e buone gambe, i branchi di cervi e le maestose aquile dorate che lo popolano.
Una sosta nel castello del vecchio proprietario delle terre, oggi trasformato in un accogliente punto di ristoro, è uno stop piacevole dopo una lunga escursione in quest’area protetta.

Risalendo verso il nord dell’isola, sono le scogliere e gli estuari, dove la notevole escursione di marea crea infinite variazioni di paesaggi di acqua e sabbia, ad attirare l’attenzione del fotografo.

Dalle spettacolari cliff di Malin Head, nella penisola di Inishowen, il punto più a nord dell’Irlanda, la vista spazia sull’Oceano Atlantico. E lungo la selvaggia e aspra costa rocciosa non è così difficile osservare balene e delfini, oltre che, nei periodi di passo, moltissimi uccelli acquatici.

Altri “big animal” il cui incontro non è difficile nel mare del Donegal, sono i giganteschi, fino a 12 metri di lunghezza, squali elefanti (Cetorhinus maximus), le cui pinne dorsali e la corta “proboscide” ho visto spesso spuntare fra le onde, durante una bella escursione a bordo di un piccolo peschereccio, nelle acque che bagnano le imponenti Slieve League, ma soprattutto, in piccoli branchi, durante la traversata delle stretto braccio di mare che separa la costa del Donegal dalla selvaggia e, in inverno, quasi deserta, Tory Island.

E ancora, scatenate jam session di musica celtica la sera nei pub; gli spettacolari fari, come quello di Fanad Head, che lungo la coste proteggono la navigazione in un mare spesso pericoloso; spiagge sconfinate orlate da imponenti dune di sabbia; la bella Andare, sul fiume Owentocker, città “patria” della maglia tweed, a cui si arriva percorrendo il suggestivo e quasi sempre deserto Glengesh Pass; antichi castelli lambiti dalla marea; il massiccio monte Errigal, isolato e visibile a grandi distanza; i tanti piccoli porticcioli di pescatori, come quelle di Greencastle, dove fra le barche fanno capolino le foche.

Questo e molto altro rendono il Donegal di una bellezza sicuramente unica. Attraversarlo la prima volta è stata per me una vera avventura degli occhi ma anche della mente.

La scoperta continua di nuovi paesaggi illuminati da luci ed ombre sempre diverse, ha reso sicuramente indimenticabile questa esperienza.

CONTATTI
www.robertonistri.com | informazioni@robertonistri.com
Su Facebook: Roberto Nistri | Roberto Nistri Due |
Roberto Nistri. Corsi & Workshop di fotografia

Metodi di pagamento: