Filippine, mondi paralleli

A cura di: Alberto Maiorano

Un reportage foto-video fra le onde dell'isola di Siargao, fra le più apprezzate dai surfisti di tutto il mondo

La spedizione era programmata da tempo. Tutto era pronto per questo viaggio nei minimi particolari. I componenti del gruppo erano già stati “reclutati” e le prospettive erano positive.

Tre surfisti, un filmaker e un fotografo, accompagnati dall'organizzatore del tour operator con destinazione l'isola di Siargao nelle Filippine.

Il viaggio, interminabile, e che avrebbe messo a dura prova chiunque, era stato programmato per visitare anche la capitale della Cina e Hong Kong, con una sosta, tra un volo e l'altro, di circa dieci ore, durante le quali avremmo potuto dare un'occhiata a questa metropoli.

Giusto il tempo di assaggiare qualche cibo locale e visitare i numerosi negozi di medicina tradizionale cinese, e di un giro turistico sui monti della grande città, e ci ritroviamo di nuovo nel “congelatore” a 10.000 metri di altitudine con destinazione la città di Cebu.

Qui ci aspetta una sosta di una notte, necessaria a riprenderci dal viaggio e a recuperare, con un buon riposo in un letto d'albergo, un po' di forze. Giunti all'aeroporto di Cebu, un piccolo aereo a eliche ci attende per il trasferimento interno sull'isola, meta della nostra spedizione: Siargao.

Guardando negli oblò, ci rendiamo conto di essere vicini a un altro posto meraviglioso, a un altro paradiso da scoprire, visitare e raccontare attraverso le mie immagini e le riprese del filmaker incaricato di produrre un documentario su queste terre.
Alla visione di tanta bellezza, ogni volta mi chiedo se sarò all'altezza di rappresentarla al meglio con la mia macchina fotografica e dal mio punto di vista, diverso evidentemente da quello di ciascun altro.

Da subito si crea il feeling giusto tra i componenti del gruppo, una sintonia che ci permette di convivere, lavorare e divertirci per tutto il resto dei giorni di permanenza sull'isola. Ciò, a mio avviso, è fondamentale.

Nel surf da onda le variabili sono innumerevoli come ad esempio la qualità dell'onda, la misura, l'affollamento, l'accessibilità e, non ultimo, la prestazione fisica del surfista. Tutti fattori determinanti per una buona riuscita di un reportage o di un film-documentario.
Le riprese e le fotografie di vita quotidiana, al contrario, penso siano difficili ma sicuramente più intuitive e inaspettate. È come se ti piovessero addosso quando meno te le aspetti e il fotografo deve riuscire a congelare l'attimo con la giusta composizione ed esposizione.

Durante il nostro soggiorno, il tempo fortunatamente ci assiste e i monsoni non si fanno sentire. Il cielo, a volte nuvoloso, a volte soleggiato, ci permette di produrre materiale con una buona quantità e qualità delle onde. La ricerca, o meglio il "surf exploration", delle onde migliori da surfare è fondamentale e il mezzo di trasporto più usato è il motorino. Con questo ci si sposta in modo rapido ed economico. Altre volte è d'aiuto il monovolume offerto dall'organizzatore, soprattutto quando si doveva trasportare su lunghe distanze tutta l'attrezzatura.

Una guida locale è sicuramente di grande aiuto in quanto suggerisce quali “spot” visitare per trovare le onde migliori. Non deve tuttavia mancare quella voglia di esplorare e di avventura tipica del viaggiatore.

Il non sapere bene cosa accadrà e quali posti ci si presenteranno davanti agli occhi è uno degli aspetti più affascinanti del viaggio.

L'acqua calda del mare e le palme che ovunque sono presenti in quantità illimitata, sembrano far parte, dopo un po', del quotidiano e riempiono anche gli occhi e l'animo. L'aria tiepida, i sorrisi della gente e l'ottimo cibo locale, sono fra le cose che più ti colpiscono in questi posti tropicali. Qui tutto è diverso dal nostro vivere quotidiano e anche una semplice macchina fotografica diventa qualcosa di mai visto prima e oggetto di attenzioni particolari.

Il nostro vivere frenetico lascia il posto alla tranquillità. Qui puoi apprezzare il tempo, gli spazi, e amare la natura che ti circonda e ti avvolge fino a rapirti.

Non ho idea di quella che sarà la destinazione del mio prossimo viaggio, ma è proprio per questo che ho intenzione di continuare…

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