Foto immersive professionali con reflex Nikon

A cura di: Sergio Porrini , Virtualiter

Un viaggio emozionante da Shanghai a Londra, alla scoperta di altre culture grazie alla Realtà Virtuale.

Mi occupo da molti anni di Realtà Virtuale (Virtual Reality, VR), tecnica fotografica immersiva con notevoli difficoltà tecniche come spiegato in un recente eXperience. Le riprese VR in musei come la Galleria degli Uffizi di Firenze, devono essere realizzate senza un sopralluogo, in tempi rapidi e senza errori. Lo shooting non si può infatti ripetere.
I nostri musei, anche quelli meno conosciuti, vedi la Cappella dei Magi di Firenze, sono di grande interesse per il pubblico internazionale come quello americano. Alcuni miei articoli sono stati infatti pubblicati sull’importante portale americano ItaliaLiving.com che si occupa - con grande successo di pubblico, come testimonia la loro popolare pagina Facebook - della valorizzazione della cultura e del lifestyle italiano.

La mia reflex di riferimento è, attualmente, la Nikon D7100 (la affiancherò a breve alla Nikon D7200 anche per le caratteristiche di controllo remoto Wi-Fi) che utilizzo con l’ottica AF Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ED DX. Per realizzare le immagini VR, dispongo poi di un solido cavalletto e di un dispositivo, il rotator, che permette di realizzare scatti panoramici. Le caratteristiche tecniche della reflex, quali il sensore, la robustezza del corpo e funzioni come l’esposizione “a forcella” in automatismo, sono gli ingredienti fondamentali in fase di ripresa VR.

Cina: dinamica di una nazione in forte espansione
Nel mio viaggio a Shanghai, in occasione della realizzazione di un Virtual Tour per lo Shanghai Italian Center, ho seguito questa logica. Si trattava, infatti, di un servizio fotografico molto impegnativo, da realizzare a mostra aperta e in una nazione, la Cina appunto, che non conoscevo. Ho portato un rotator di riserva in quanto strumento particolare e tarato su una singola reflex. Ma non una reflex di riserva, confidando nell’affidabilità della Nikon D7100. Il risultato si è tradotto in un trolley pieno di attrezzatura fotografica. Dopo un interminabile e avventuroso volo diretto verso Shanghai, caratterizzato dagli inconfondibili e particolari aromi tipici della cucina cinese, arrivo (naturalmente all’alba) nell’aeroporto deserto di Shanghai Pudong. Un occhio alle valigie e un occhio attento al trolley con l’attrezzatura.

Viaggio… nel futuro
Il primo impatto con la Cina è stato uno shock culturale. Ho provato, a distanza di anni, la stessa sensazione vissuta a New York la prima volta che sono arrivato negli Stati Uniti. Mi sono trovato in una nuova dimensione, al tempo stesso di viaggio nel futuro e di distacco dall’atmosfera europea. Una sensazione quasi di vertigine. Credo che i visitatori di Londra nel diciannovesimo secolo, nel pieno della Rivoluzione Industriale, o di Parigi all’epoca della Belle Époque, abbiano provato suggestioni simili: il tramonto del passato e l’alba luminosa che prelude al futuro.

Dilemma fotografico
Durante la realizzazione del mio Virtual Tour dello Shanghai Italian Center, la fidata D7100, il fisheye e il rotator, hanno fatto il loro dovere. Ho sempre preferito reflex affidabili, robuste e di qualità, proprio perché le produzioni VR sono particolarmente esigenti e occorre ottenere dal fisheye le massime prestazioni. Quindi non ho mai posseduto un secondo corpo reflex di tipo “consumer”, avendo già a disposizione la reflex professionale. In Cina però ho potuto riflettere sui limiti di un’attrezzatura così costosa e impegnativa. Durante i rari momenti di relax, infatti, non ho portato con me la D7100 per motivi di ingombro e di sicurezza: avendo solo una reflex per l’impegnativo lavoro, non potevo rischiare danni all’attrezzatura.

Quando una sera sono salito sul belvedere dello Shanghai World Financial Center, un grattacielo di quasi 500 m d’altezza, con il mio iPhone, ho capito l’utilità di una reflex più economica e leggera, dotata di obiettivo piccolo e versatile.
Terminate le riprese, ho fatto un tour del celebre Bund, la zona più storica di Shanghai con una vista spettacolare sul futuristico quartiere finanziario di Pudong. Ho portato la D7100 con lo zoom AF-S Nikkor 16-85mm f/3.5-5.6G VR DX e ho realizzato alcuni scatti di street life in una rara e limpida giornata di sole nell’inverno di Shanghai.
Il versatile zoom mi ha permesso di realizzare fotografie in diverse situazioni.

La seconda reflex
In seguito, ho acquistato una Nikon D3300, quindi un corpo economico e compatto, con l’obiettivo in kit, l’AF-S Nikkor 18-55 f/3.5–5.6G VR II DX: una reflex per riprese familiari e di viaggio ma che, all’occorrenza, ti consente di effettuare immagini VR in totale libertà.

Da Shanghai a Londra
Il viaggio di quest’anno, a Londra, è stato l’occasione per testare sul campo la D3300. Questa volta è stato un viaggio di piacere, quindi ho lasciato a casa la D7100 e ho portato un leggero rotator e il fisheye, convinto che avrei avuto l’opportunità di realizzare anche immagini VR.

Le riprese tradizionali, effettuate in modalità RAW, e le immagini VR di alcune location famose di Londra, come il Big Ben, Buckingham Palace e Westminster Abbey, hanno confermato la validità di questa scelta. Pur non offrendo la robustezza e le funzionalità della D7100, la D3300 ha prodotto immagini di alta qualità a conferma delle potenzialità di una reflex più economica ma al tempo stesso dotata di un sensore da 24,2 megapixel. Ho dedicato alla post-produzione dei file NEF una certa attenzione e non sono stato deluso dai risultati.
Del resto… Noblesse oblige!

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