Lost in Iceland

A cura di: Luca Giustozzi

Nel Novembre del 2012 feci il mio primo viaggio in quella terra che è considerata a ragione l'Eden dei fotografi di paesaggio, L'Islanda.
Rimasi scioccato da quanta bellezza incontaminata potesse offrire quella terra così lontana dall'Italia, ma molto simile a noi per certi versi. Per circa un anno, al di fuori della mia adorata Castelluccio, smisi di fotografare paesaggio.

In Islanda in pochi giorni, avevo realizzato un portfolio di immagini talmente soddisfacenti, che decisi di risparmiare sui piccoli viaggi in Italia per dedicarmi a un progetto ambizioso, realizzare un cortometraggio in timelapse, di quella piccola ma straordinaria Terra, l'Islanda.

PREPARAZIONE
Ancora una volta decisi di partire con il mio compagno di viaggio della scorsa volta, Almo Scopini.
Dall'ultimo viaggio avevo imparato sul campo che non c'è nulla di meglio una focale più vicina possibile al 14mm per riprendere l'aurora in tutto il suo splendore. Dopo molte prove di svariati obiettivi (posseggo diversi sistemi fotografici),
a giugno decisi

 

di affiancare alle mie ottiche per la Nikon D800 il Nikkor AF-S 14-24mm f/2.8G ED. Non sono mai stato un amante dei grandangoli esterni, ho realizzato quasi tutti i miei lavori sul paesaggio con ottiche mai inferiori ai 20-21mm, ma facendo prove su prove in Estate, mi resi conto che l'accoppiata 14-24+D800 è superlativa nelle notturne.

Soprattutto la resa fotografica agli alti ISO della D800 con il 14-24, finora utilizzata in condizioni di luce diurna e in studio, mi ha letteralmente lasciato sorpreso e di sasso.

Per realizzare quello che avevo in mente, ora, mi mancava solamente trovare un ottimo slider motorizzato in grado di funzionare a temperature estreme, soprattutto di notte. Dopo molte ricerche, optai per il sistema offerto da SmartSystem, che mi aveva colpito per la robustezza e la professionalità (usato moltissimo in campo video).
Lo slider ultraleggero “SmartSlider Reflex” che avevo avuto modo di vedere da un amico, è stato fondamentale per far ricadere la mia scelta sul marchio. Facilmente trasportabile, di facile utilizzo e soprattutto con un peso di molto inferiore rispetto agli altri presenti sul mercato, è stata una scelta obbligata in quanto odio viaggiare con parecchi kg.

Inoltre, volendo realizzare un lavoro in una terra estrema come l'Islanda in pieno inverno, la sua leggerezza e praticità avrebbero favorito non poco tutte le operazioni! Ero pronto, finalmente, dopo circa un anno dall'ultimo viaggio in quelle terre selvagge per riprendere l'aereo e iniziare a lavorare al mio piccolo sogno.

REALIZZAZIONE
L'esperienza di vita in Islanda è sempre molto intensa, perlomeno per qualsiasi amante della natura, figuriamoci per un fotografo o videomaker che ama la natura.

Ogni pochi metri c'è sempre un piccolo spot, da fotografare o da riprendere. In inverno poi l'esperienza è ancora più intensa, visto le condizioni rigide ed estreme dell'inverno artico, e la meravigliosa luce delle 5 ore di giorno.

Sapevo che realizzare un timelapse in pieno inverno, non era facile, soprattutto per via delle rigide temperature operative, e per il carico di attrezzatura da portare sempre dietro sul campo. Almeno 2 cavalletti , uno slider, i comandi di motorizzazione dello stesso, e ovviamente l'immancabile macchina fotografica Nikon D800.

La prima tappa del nostro viaggio era la penisola di Snaefells, un posto che conosco molto bene.
Passiamo il primo giorno nella splendida spiaggia deserta di origine vulcanica di Arnastapi, per poi spostarci a Kirkjufell, uno dei posti più visitati e più fotografati dell'Islanda; qui trovammo delle condizioni straordinarie, tutto completamente ghiacciato.

Avevo calcolato che il periodo era l'ideale per l'attività solare e questo significava Aurora Boreale!
Misi la sveglia alle 4 del mattino per riprendere una delle aurore più belle di questo breve viaggio.

Purtroppo il clima in Islanda varia molto velocemente come in alta montagna. È importante saper scegliere il periodo adatto per osservare l'incredibile fenomeno dell'Aurora, ma se non ci abbiniamo una buona dose di fortuna per quanto riguarda il clima, tutto questo si può rivelare inutile (L'aurora è ben visibile con una condizione di cielo terso).


Ci spostammo verso la Laguna di Jokulsarlon, uno dei luoghi simbolo dell'Islanda, accompagnati da svariati giorni di forte maltempo, per poi variare di nuovo con una leggera bassa pressione in un periodo costante di bel tempo.

Alla fine, per più della metà del viaggio, ci ha accompagnato il peggio che l'inverno islandese possa offrire, e nonostante non ci fossero le condizioni ideali per fare timelapse o fotografare, vale sempre la pena essere lì; abbiamo dedicato un paio di giorni all'esplorazione di posti meno fotografati dalla massa, così da poter essere preparati la prossima volta.

La realizzazione di un timelapse è praticamente identica alla realizzazione di una fotografia.

Settiamo tutti i parametri come in un’esposizione manuale. Se optiamo per un inquadratura fissa su cavalletto sfruttando la comodissima opzione della D800 “Riprese intervallate”, a seconda se abbiamo elementi all'interno del paesaggio che si muovono (uno degli esempi più semplici, sono le nuvole che si spostano col forte vento) c'è veramente una differenza praticamente nulla. Se invece optiamo per realizzare delle riprese dinamiche in timelapse, qui dovremo approcciare in maniera differente. Per prima cosa, dobbiamo pensare a comporre in maniera che il movimento dello slider sia visibile. Dobbiamo sfruttare al meglio gli elementi giusti in primo piano per creare tridimensionalità, cosa che a me personalmente fa impazzire.

Tutti i movimenti dello slider li avevo preparati a casa al computer, tramite il facile programma che SmartSystem fornisce col suo slider. Il Digimotion, inoltre, ha una peculiarità fondamentale, gestisce anche la macchina fotografica, quindi occorre solo impostare la macchina in modalità manuale e settare la giusta esposizione; al resto penserà tutto il digimotion che seguirà alla lettera il programma caricato dei movimenti, che si prepara al computer. Tutto ciò permette grande precisione e, una volta entrati nel meccanismo, estrema facilità di ripresa.

POST PRODUZIONE
Anche la post produzione si avvicina di molto alla post produzione che di norma si esegue sulle fotografie. Ai programmi che utilizziamo di solito, va aggiunto solo After Effects che consente di montare immediatamente le immagini in sequenza e permette di realizzare la Color Correction.
After Effects è forse il programma Adobe
più complesso all'interno

 

della suite. Ma se iniziate a vederlo come un “Photoshop” per il video, molte cose vi appariranno familiari.
After effects gestisce diverse centinaia di migliaia di “frame” (immagini) da ritoccare e montare per realizzare le nostre sequenze.

Vi suggerisco per questo l'abbinamento Lightroom-AfterEffects per la post produzione, in questa maniera sarete in grado di lavorare molto velocemente, lasciando fare a Lightroom tutti gli aggiustamenti sul RAW e riservando ad After Effects le correzioni finali.
Il mio approccio, poi, in post produzione, sia quando realizzo fotografia di paesaggio, sia quando realizzo timelapse è praticamente la stessa.

Cerco di alterare il meno possibile una immagine, e cerco di realizzarla al massimo sul campo, ottimizzando così il lavoro poi.

All'accoppiata Lightroom-AfterEffects, vi suggerisco inoltre un ottimo plugin, GBDeflicker che consente di eliminare il fastidioso effetto dell’eventuale flickering tra una foto e un altra montate in sequenza.

Detto tutto ciò, vi aspetto in Islanda e a Castelluccio di Norcia per i miei Workshop di Timelapse e fotografia di paesaggio, e vi saluto col piccolo trailer sul lavoro in Islanda.

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