Ischia

A cura di: Franco Cappellari


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L'isola d'Ischia, in passato già famosa come "Giardino d'Europa", oggi più nota come "Isola Verde", negli ultimi decenni, ha assunto un posto sempre più rilevante tra le località turistiche d'Italia e d'Europa.
Ma mentre gli altri centri, hanno fatto propria una caratteristica del luogo, creandosi un sorta di "pedigree", ciò non vale per Ischia, poiché in questa terra, i contrasti sono all'ordine del giorno, non esiste nulla di scontato, la natura si manifesta in maniera differente a distanza di pochi metri , e le opere create dall'uomo sono di una etereogenità unica.
Per tutte questa serie di contraddizioni, nell'universo simbolico dell'idea di viaggio, l'isola d'Ischia, per molti secoli, ha manifestato la tensione tra il suggestivo e il selvaggio, l'ameno e l'imprevisto, il divino e il sorprendente.

Ho dedicato un'intera giornata ad esplorare la zona orientale dell'isola, dove scarseggiano i parchi termali e quindi anche i turisti, e Sant'Angelo, qualche decennio fa piccolo villaggio di pescatori, oggi località turistica molto esclusiva.

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Da Ischia Porto, una lunga passeggiata fino al Castello Aragonese, l'isolotto-fortezza collegato da un istmo artificiale al borgo marinaro di Ischia Ponte, il quartiere più affascinante del capoluogo.

Questa suggestiva rupe di lava basaltica deve il nome al poderoso castello ampliato e fortificato nel 1438 da Alfonso d'Aragona, anche se l'isolotto pare fosse abitato nel 474 a.C. dai soldati di Gerone, tiranno di Siracusa.
E' una meravigliosa ed a tratti inquietante stratificazione di ruderi su cui risalta il possente profilo trapezoidale del Maschio, a picco sul mare.

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A breve distanza i resti di archi e cappelle fanno percepire lo splendore rinascimentale della cattedrale dell'Assunta e poche oltre troviamo la chiesa diroccata del convento delle Clarisse, riconoscibile dalla grandiosa cupola la cui costruzione nel ‘700 portò le monache sull'orlo del fallimento.

Anche se non siete appassionati di ruderi e segrete, il percorso scavato nella roccia da Alfonso d'Aragona nel '400, conduce sulle terrazze che si aprono in punti strategici, rivelando di volta in volta strepitosi colpi d'occhio sul vecchio borgo di Ponte, su Procida, e il Golfo di Napoli.

Il tempo è tiranno, avrei voluto godermi ancora lo splendido panorama, ma gli amici mi aspettavano a Sant'Angelo.
Prendo a noleggio una piccola cabrio "Mini Minor Moka", una delle icone più recenti dell'isola, ideale per percorrere le tortuose strade che mi porteranno al borgo marinaro.
Attraverso i comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, imbocco la carrozzabile per Panza, dove inizia la ripida discesa che conduce al porticciolo di Sant'Angelo, disseminato di case colorate, strette pedonali, e una esclusiva e romantica piazzetta, collegata da un istmo naturale a un promontorio di roccia alto un centinaio di metri e sormontato da una torre diroccata. Salendo le scalinate che portano alla parte alta del paese, raggiungo una collina affacciata sulla spiaggia dei Maronti, sulla quale, accanto a semplici abitazioni, sorgono grandi complessi alberghieri e termali.

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E' quasi sera, è ora di rientrare, una doccia e poi pronti per il gran finale... una cena indimenticabile, incastonato tra gli scogli, si erge un piccolo gioiello, "Zi' Nannina a mare", il ristorante del nostro amico Giorgio Ospici (Seawolf)... il pesce è sempre freschissimo: alici, pezzogne, polpi, totani, dipende da ciò che portano i pescatori, ma anche bruschette, pomodorini al basilico, formaggi, frittura di paranza, coniglio all'ischitana, e per i più golosi, i dolci della tradizione isolana.

La giornata è andata, come dire... le cose belle terminano presto, ma ci saranno sicuramente altre occasioni.
E' mattino è giunta l'ora di ripartire... trascorrere ad Ischia una settimana, un mese o un paio di giorni, può rappresentare soltanto una delle tante opportunità per fuggire dalla routine della vita quotidiana, ma a volte, è sufficiente imboccare tragitti diversi da quelli opportunamente progettati per i turisti dei nostri giorni, per essere condotti nello stesso "altrove" che ha sedotto i viaggiatori del passato.
Scontato diventa allora subire il richiamo dell'isola e affascinarsene, ancor di più l' essere stregati e "obbligati" al ritorno... come è capitato anche a me.

Attrezzatura utilizzata:
Nikon D200
AF-S DX Nikkor 12-24mm f/4 G
AF-S Nikkor 70-200mm f/2,8 G IF ED VR
Filtro polarizzatore Nikon 77mm slim

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