Il Lago di Pusiano

A cura di: Michele Aldeghi

Diverse specie di uccelli, alcune delle quali piuttosto rare, fanno del Lago di Pusiano, a metà fra le province di Como e Lecco, un paradiso per chi ama le riserve naturali e per chi, “armato” di fotocamera, voglia cimentarsi con la fotografia naturalistica
 

Il Lago di Pusiano, detto anche “Eupili”, è situato in Brianza, tra le province di Como e Lecco. Alimentato dal fiume Lambro, denominato “Lambrone” nel tratto immediatamente a monte del bacino, dal 1811 è regolato allo sbocco verso la valle del fiume attraverso la diga “Cavo Diotti”, gestita dal Parco Regionale della Valle del Lambro. Questo, oltre a curare l’area naturalistica dal 2009, ha installato una stazione di inanellamento a scopo scientifico dell’avifauna.
Sulle sponde di questo specchio d'acqua si affacciano i comuni di Pusiano, Eupilio, Erba e Merone (provincia di Como), Cesana Brianza, Bosisio Parini e Rogeno (provincia di Lecco).
Il Lago di Pusiano ha una profondità di 27 metri, una lunghezza massima di 2.700 m, una larghezza di 2.400 m, un perimetro di circa 11 Km, una superficie che oscilla fra i 5.250.000 m2 e i 6.720.000 m2. Al centro del lago è situata la piccola Isola dei Cipressi, visibile solo da natante. Essendo di proprietà privata, ne è vietato l’attracco.

A livello storico molti sono stati i personaggi e le leggende che hanno contribuito a diffondere il nome del Lago di Pusiano e a promuoverne le peculiarità.
Il primo riferimento risale al 70 d. C.: Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” cita fra i laghi lombardi quello di “Eupli”. Successivamente, Giuseppe Parini pubblicò il suo primo libro di poesie con lo pseudonimo di Ripano Eupilino, proprio in riferimento a questo luogo.
Nel corso dei secoli, il Lago di Pusiano fu interessato dal susseguirsi di importanti famiglie e di illustri personaggi. Qui era solito trascorrere le proprie vacanze il Viceré del Regno d’Italia e qui sorsero diverse ville settecentesche, luoghi prediletti da numerosi artisti del calibro di Parini, Monti, Porta, Manzoni, Stendhal e Segantini.

Dal punto di vista ambientale, il lago di Pusiano è annoverato tra i SIC (Sito di Interesse Comunitario) del Parco Regionale Lombardo della Valle del Lambro. Più dell’80% di questo sito è occupato dal lago stesso.

Come tale l’area riveste un’importanza ambientale riconosciuta a livello europeo, ospitando habitat e specie di indubbio pregio.

La vegetazione del Lago di Pusiano
Il lago si estende in una zona di pianura a ridosso dell’arco prealpino. L’area è caratterizzata da un ambiente ricco e variegato dal punto di vista botanico. La maggior parte del perimetro è interessata da una folta fascia a canneto, sviluppata in prossimità dell’acqua. Questa formazione vegetale, oltre a essere molto suggestiva, è altresì indispensabile nel garantire la presenza di specie animali di notevole pregio naturalistico.
Accanto al canneto, si estendono boschi d’alto fusto, rappresentati da quercio-ulmeto e saliceto, interrotti da prati e da rogge che arricchiscono ulteriormente la zona umida. Tale varietà di ambienti, caratterizzati dalla forte presenza dell’acqua, dà vita a un paesaggio unico, ulteriormente impreziosito dal monte Resegone che, in giornate limpide, si mostra in tutta la sua maestosità, regalando un paesaggio davvero affascinante.

Il Lago di Pusiano e la sua straordinaria biodiversità animale
La presenza di una notevole varietà di ambienti, dal canneto al bosco, ha favorito nel corso del tempo, l’insediamento e il passaggio di specie animali di grande pregio, in particolar modo dell’avifauna. Studi di inanellamento condotti nell’area, hanno confermato la presenza di molti uccelli, consentendo di valutare la “consistenza” delle popolazioni, le zone di passo e gli stati di conservazione delle diverse specie, stanziali e migratrici.
La folta presenza del canneto favorisce, per esempio, la nidificazione del tarabusino (Ixobrychus minutus) e del tarabuso (Botaurus stellaris), specie in calo in molte altre zone d’Italia, entrambi molto esigenti in termini di qualità ambientale per la loro biologia e sopravvivenza.
La presenza di questa area umida, unita al permanere di aree fangose e stagnanti, ha permesso anche la colonizzazione da parte del voltolino (Porzana porzana) e di altre piccole specie che amano questo genere di ambienti, oltre che di ardeidi come l’airone grigio (Ardea cinerea) e l’airone rosso (Ardea purpurea), e di alcuni esemplari di nitticora (Nycticorax nycticorax) con piumaggio in età giovanile.

Lungo le sponde è possibile imbattersi, con un pizzico di fortuna, in altre interessanti presenze come il pettazzurro (Luscinia svecica), la balia dal collare (Ficedula albicollis), l’astore (Accipiter gentilis), il nibbio bruno (Milvus migrans), la poiana (Buteo buteo) e, anche se per pochi giorni all’anno, il falco pescatore (Pandion haliaetus). Seppur di passaggio in quanto migratorie, queste specie rappresentano un ulteriore punto di forza per un’area dall’elevata biodiversità.
Non mancano, infine, nidificazioni di torcicollo (Jynx torquilla) picide particolarmente elusivo e di picchio muratore (Sitta europea), dal caratteristico nido rimodellato con il fango.

La presenza stagionale dell’assiolo (Otus scops), rapace notturno migratore meglio conosciuto con il nome di “chiù”, conferma ulteriormente la buona qualità dell'ambiente: è infatti specie insettivora e come tale risulta un ottimo indicatore dello stato di salute di un territorio.

Tutti questi fattori di presenza evidenziano l’importanza del SIC come elemento di transito, sosta e svernamento per contingenti migratori europei e indicano come prioritaria la conservazione e la gestione di questa area.

Personalmente sono sempre stato affascinato da questo lago, forse perché, da piccolo, con la mia famiglia, trascorrevo i fine settimana in un campeggio direttamente affacciato sull’acqua. Con l’età giovanile mi è rimasto poi inconsciamente nel cuore.
Solo oggi, con la maturità, ho imparato ad apprezzarlo nuovamente, spesso in solitaria, scivolando lungo le sue acque placide in cerca di quel contatto con la natura che il cemento cittadino spesso cela a chi non sa guardare oltre.

Nella tranquillità degli appostamenti attendo quei piccoli esseri che lo popolano e che noi fotografi tanto cerchiamo. A chi sa guardare con pazienza, il lago si rivelerà un mondo fantastico caratterizzato da quella biodiversità che troppo spesso associamo ai paesi esotici ma che, se solo imparassimo a guardare, potremmo ritrovare sull’uscio di casa.

Metodi di pagamento: