Nebbia, affascinante e misteriosa

A cura di: Annalisa Russo


La nebbia. Fa parte di quelle caratteristiche tipiche della mia zona di nascita (Emilia) .. un po' come i tortelli di zucca, l'erbazzone e il lambrusco. Ti accoglie quando nasci, e ti accompagna per tutta la vita, se decidi di vivere qui.
Nonostante sia parte della familiarità di ogni inverno, quasi 8 mesi all'anno, da Settembre ad Aprile, è una presenza angusta, fastidiosa. Non ho mai sentito, in tanti anni, qualcuno dire: ohhh finalmente è arrivata la nebbia. Che bello. NO. Tutti odiano la nebbia. Mi correggo: tutti coloro che non sanno fermarsi un attimo, odorare la terra, lasciarsi trasportare da quel 'sapore' acre, ed osservarne le mutazioni.

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Io non facevo eccezione a tutti coloro che non riescono a percepire quello che la nebbia nasconde. Fino … fino a quando attraverso il mirino della mia fedelissima D50, sono riuscita a vedere un mondo diverso. Come si dice? il bicchiere mezzo pieno … la parte 'felice', il rovescio della medaglia.
Osservate questa foto. La nebbia avvolge ogni cosa. E nell'apparenza del suo 'celare' pensiamo che Ella tutto ci nasconde. E oscura.

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Ma … guardando oltre si vede altro…. Eppure è lo stesso paesaggio.

Pochi pensano che oltre la nebbia c'è sempre il sereno.

Fretta, maledetta nemica di tutti i giorni. La fretta è peggio della nebbia, molto peggio. La nebbia sembra nascondere, invece è la fretta colei che nasconde maggiormente. E nella fretta dei nostri spostamenti, vediamo la nebbia come la nemica dei nostri viaggi. Nasconde quella nitidezza di paesaggio che spesso affascina maggiormente. Ma la nebbia ci prepara, spesso, nelle ore successive a una giornata di sole. Ci risveglia dolcemente, e ci accompagna con la sua delicatezza, alle emozioni più forti che ci regala il sole ed un cielo blu.

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Eppure il paesaggio, del primo mattino, quando il primo sole comincia a scaldare la terra. La luce filtrata, prende tonalità calde ed ambrate, e si fonde con i toni stessi delle zolle. L'aria, umida, acre, ci stuzzica il naso, e sentiamo quell'odore tipico della nebbia, come della cantina di una vecchia casa. La nebbia accoglie il silenzio. Non avete mai fatto caso come, in caso di nebbia, i rumori siano affievoliti? quasi in un atmosfera di fragilità.

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La nebbia mi ricorda come uno stato di assopimento, uno stato di 'sogno' nel quale siamo abbandonati nel suo manto velato. In questa atmosfera eterea uno strano senso di pace mi pervade. Cosi ho imparato ad amare, cio' che sempre si è odiato. Ed io pure. E la natura mi ha insegnato una grande lezione. Odio e amore sono molto vicini. Si possono anche fondere e a volte, anzi spesso, travisare. Cio' che odiavo ora amo.

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Ho imparato a ricercare il paesaggio nebbioso, con i suoi colori miti, dai toni freddi che si incontrano con quelli caldi, come quando il cielo blu e le nuvole bianco latte, colorate dai toni del sole si uniscono con la nebbia densa e vellutata. Il fondere le diversità, mi mette davanti come a una tavolozza di colori: dove il giallo è accanto al grigio, dove il blu e il bianco si incontrano con il nero e il marrone. Ho imparato ad apprezzarne la dolcezza e la pace.

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Nel lasciarmi andare presa dal romanticismo della terra ricoperta di nebbia, ho pensato, come la natura volesse coccolare la sua terra, dopo le fatiche dell'estate. Dopo aver prodotto il grano, e il frumento, e il vino, elementi che tolgono alla terra tutto il suo nutrimento, sembra quasi come se madre natura, volesse, con questo velo di seta imbiancato, leggero, accudire la terra stanca e addormentata. Come una madre, che, dolcemente accarezza il figlio che dorme, e gli rimbocca le coperte.

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Tutto è quieto. Tutto si abbandona in quest'atmosfera di quiete e pace. E dopo le ansie, i problemi, i nervosismi, di ogni giorno, anche io con lei. Riesco a percepirne ora l'essenza. Riesco a percepirne la bellezza nascosta. Una bellezza che ora amo, e come le bellezze più preziose, è da cogliere scavando, è da percepire 'leggendo', 'guardando' nello spirito, nell'essenza.
La bellezza esteriore di una donna … è quella che ci colpisce di più, inizialmente, ma è la l'essenza, che la fa amare.

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La natura, madre, ci insegna. Ogni cosa ci viene insegnato dalla natura. Non esiste scuola che possa di più.
Spero che mi insegni a rivalutare ancora tante cose, come ha fatto con la nebbia.

 

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