New York, città in perenne cambiamento

A cura di: Antonio Chiumenti

Sei anni di scatti in un Life dedicato a una metropoli sempre attuale e affascinante: New York. Dalla D70 alla D300, fino ad arrivare alla top di gamma delle reflex DX consumer, la D7000.

È una pausa pranzo in una giornata di sole. Giovani impiegate mangiano uno snack vicino alla fontana; un ragazzo flirta con una biondina appoggiato alla sua bici sportiva; pochi passi più in là, un altro è talmente stanco da dormire in posizione da fachiro; nel traffico, il furgone di una pescheria mostra uno slogan pubblicitario geniale “meat without feet”. Mi incammino e, al primo incrocio, una bella bici-tassista si ferma al rosso mentre un rasta sfreccia su uno skateboard.
In un quarto d’ora di passeggiata, incontro personaggi che per il solo fatto di essere qui diventano ai miei occhi simboli di una vita diversa, più stimolante, dinamica e fotogenica: siamo a New York.
Di New York tutto è stato mille volte scritto, cantato, fotografato, filmato. E allora perché comprare l’ennesima rivista che ne parla e guardare con curiosità, ancora una volta, un nuovo libro fotografico o una guida che raccomanda le cento cose da non perdere? E soprattutto perché tornarci ancora e ancora?

 



 

La risposta è molto semplice: New York è in perenne cambiamento. Nuove architetture sostituiscono il già visto, gru altissime promettono ovunque grandi novità, vecchi e cadenti palazzi rinascono mentre strade abbandonate e malfamate risplendono di vivacità e luci. New York non si piange addosso. La crisi iniziata nel 2008 sembra dimenticata. La tragedia dell'11 Settembre ha riunito e fortificato una intera popolazione. New York guarda avanti.

Intere zone della città, soprattutto Downtown, sono state riportate a nuova vita negli ultimi anni e le ristrutturazioni continuano; così un quartiere di magazzini dismessi come il Meatpacking District è diventato un must per le firme più cool della moda, le gallerie d’arte, i ristoranti e i locali notturni.
Il recupero della High Line è un altro esempio di come una città possa continuare a crescere e rinnovarsi: questa vecchia linea ferroviaria sopraelevata, abbandonata da decenni, è oggi una splendida passeggiata urbana e lungo il suo percorso sono nati nuovi edifici e i vecchi, se non ristrutturati, sono esplosioni di street art. Anche gli enormi cartelloni pubblicitari fanno la loro parte nell’arredo urbano e sono ovviamente in continuo divenire.
Attendendo il più importante dei futuri cambiamenti, la fine della ricostruzione del World Trade Center, ci si commuove davanti al Memorial e alle sue due monumentali fontane circondate da centinaia di querce.

Fotografare New York è facile o difficile? Gli stimoli sono tantissimi e gli spunti architettonici e umani continui; il rischio è di cadere nella banalità del già visto. Non mi preoccupo di questo. Sono un turista munito di macchina fotografica, non un professionista, quindi è importante per me riportare a casa immagini che mi soddisfino e mi restituiscano le emozioni provate al momento dello scatto. Fondamentalmente, voglio ricordi. Se poi le foto sono anche buone ne sono felice.


Le fotografie che presento sono state scattate tra il 2006 e l’ottobre del 2012. Che incredibili progressi tra la cara e vecchia Nikon D70 e la D7000! Già il passaggio alla D300 era stato (positivamente) traumatico, ma la facilità con cui con la D7000 riesco a ottenere un ottimo equilibrio tra luci e ombre, senza doverci pensare un attimo, è ancora più appagante.

Quando scatto in Raw, trovo in fase di “sviluppo” dettagli incredibili. È una macchina dolce, veloce, silenziosa, con alcune caratteristiche che per me fanno la differenza: le memorizzazioni U1 e U2, la correzione realmente funzionante della distorsione delle ottiche, le due card di memoria e la riduzione del disturbo formidabile. La sensazione è che le foto che mi regala siano semplicemente migliori delle mie aspettative.

 


Durante la mia ultima “gita” a New York, ho utilizzato per la prima volta l’automatismo ISO, ponendo come limite 1600, e 1/30 s di esposizione. Poi ho variato, a seconda delle necessità, dalla modalità A alla P. Devo dire che sono molto soddisfatto della prova.

L’obiettivo che uso più di ogni altro è l'AF-S Nikkor 18-200mm f/3.5-5.6 G ED VR II DX, un colpo di genio degli ingegneri Nikon. Malgrado gli inevitabili limiti di uno zoom 11x che fanno arricciare il naso ai puristi, ha una qualità media sorprendente e soprattutto una comodità d'uso impagabile.

Gli altri obiettivi che mi seguono sempre sono l'AF-S Nikkor 10-24mm f/3.5-4.5G ED DX e l'AF-S Nikkor 70-300mm f/4.5-5.6G VR.

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