Nikon, Music & Lights: la musica da vedere! 

A cura di: Gianluca Talento

di Gianluca Talento

 

È sempre stato un argomento molto dibattuto dagli amatori e dai professionisti, il scegliere e specializzarsi in un solo settore della fotografia. Essere tuttologi, al giorno d'oggi, non paga, anche se non è infrequente purtroppo, per varie necessità o per volere di una committenza, muoversi in un genere di fotografia che ci piace meno o in cui non abbiamo una particolare attitudine o dimestichezza. Ognuno di noi ha un settore preferito, un po' per questioni “genetiche” e un po' perché il caso ci ha portato ad avere soddisfazioni maggiori da certe esperienze fotografiche che hanno preso una buona strada. Finché non si è trovata la strada giusta, tra varie prove e ripensamenti, ci troviamo ad assaggiare un po' di tutto, spendendo le nostre energie in varie direzioni, in attesa dell' “innamoramento” vero.

Gianluca Talento

Sono certo che questa diatriba riguarda tutte le professioni, e l'argomento è legato anche al nostro bisogno innato di comunicare con il prossimo, usando il linguaggio che sentiamo più adatto a noi.
A tale proposito posso portare la mia modesta esperienza nell'ambito della fotografia. Anche per me, quando mi sono avvicinato al mondo della fotografia, la tendenza è stata quella di fotografare di tutto: paesaggio, ritratti, architettura, still-life. Lo scattare tanto e variando soggetti ha però un grande vantaggio, porta ad avere consapevolezza, conoscenza ed approfondimento sugli strumenti e sulla tecnica.
Ad un certo punto, mi sono ritrovato a riflettere: anche se le committenze chiedono le cose più disparate, qual è il settore della fotografia che più di altri mi permette di esprimermi e di comunicare con soddisfazione? Una sera nella mia città nella piazza principale c'è stato un concerto gratuito di un gruppo famoso. Sono riuscito ad avere un accredito per partecipare come fotografo e poco prima dell'inizio del concerto sono entrato nell'Arena. Il caso, per qualcuno il “fato”, per molti Dio, è il secondo fattore di scelta della nostra vita, insieme alla predisposizione personale. Amo molto la musica ed ho un passato di studente di conservatorio e di musicista. Tutto ciò mi ha reso un po' più facile l'impresa nel capire i tempi, gli attacchi e le chiusure sui brani ritmati e su quelli lenti. Ho scattato qualche foto nel backstage, prima che il gruppo salisse sul palco e poi sono andato a posizionarmi sottopalco con gli altri fotografi. Non appena lo staff della sicurezza ci ha comunicato di allontanarci, abbiamo tutti insieme guadagnato l'uscita e sono tornato a casa. Ho dato un'occhiata veloce sul PC alle foto, ho scelto un paio di scatti che mi piacevano e li ho inviati via mail ad un giornale. Leggendo quest'ultimo il giorno dopo, con mio stupore, ho trovato una delle foto che ho scattato a corollario dell'articolo relativo al concerto: che bello!

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Non sarebbe stato male ripetere nel tempo un'esperienza simile… ci sono tanti fotografi di reportage, di moda, still-life, e quant'altro: la settorialità nel mondo della fotografia esiste e allora perché non concentrare le mie energie sugli eventi musicali?
Ho iniziato a documentarmi con riviste, webzine di settore, cercare in internet fotografi che avessero già affrontato l'argomento. Mi sono accorto che c'è sempre tanto da dire in questo settore non solo per l'evento in se, ma per tutto quello che ruota intorno: il pubblico, i particolari, le luci, gli effetti, con la possibilità di documentare tutto questo facendolo a mio modo. È come raccontare una storia, se la stessa storia la facciamo raccontare a braccio da dieci persone diverse, avremo dieci modi differenti di descrivere lo stesso evento, perché ognuno si sofferma su alcune cose piuttosto che altre, oppure evidenzia alcuni passaggi rispetto ad altri ritenuti meno rilevanti.
Raccontare un concerto in fondo è come raccontare una storia ed allo stesso tempo è vivere un'avventura: cercare di far arrivare l'emozione della musica attraverso le foto.
Comunicare solo con immagini un evento che in fondo è soprattutto sonoro! Che sfida! Che storia…

Gianluca Talento

…l'elemento primario ed importante è il pubblico, che scandisce il tempo, esterna l'emozioni, che fa palpitare con i suoi silenzi durante le canzoni lente e che si scatena con brani rock ed energizzanti. Come in una favola il pubblico vede i suoi beniamini sudare cercando di passare emozioni cantando il loro modo di vedere la vita, magari scandito al ritmo di una batteria. Nel sentire e nel vedere tutto questo, conviene notare ed evidenziare i particolari, anche quelli che a noi sembrano poco importanti, ma che danno peso e sostanza a chi vede una documentazione fotografica di un concerto: un gobbo elettronico su cui passano i testi delle canzoni o vengono inviate delle informazioni dalla regia dello spettacolo; un riflesso di una luce che colpisce di taglio un volto e ne crea un effetto particolare. Qualche volta si può anche ingannare bonariamente l'occhio di chi guarda per dare la percezione di ciò che è stato e che per un momento può essere di nuovo, come un sosia. Ma ad un tratto il palco può diventare anche circo, dove i musicisti saltano o semplicemente suonano in un modo disinvolto da rendere il tutto come una magia, maneggiando le bacchette o semplicemente adagiando dolcemente le mani su una chitarra oppure dando sfogo a virtuosismi eccezionali che lasciano senza fiato e che rendono l'esecutore unico nel suo genere.

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Momenti irripetibili che devono essere assolutamente immortalati, rendendoci portatori di testimonianza: tra il pubblico e un assolo, un duo oppure un gruppo. Allo stesso tempo si ha il rovescio della medaglia: l'identità forte e dominante dell'artista che si libra nell'aria come una farfalla, che con la sua musica si sente come un Dio oppure da tutto di se sapendo di non poter vivere per sempre, ma allo stesso tempo di segnare la storia della musica restando in qualche modo immortale. In questa storia, la musica e il pubblico non sono i soli protagonisti: c'è anche la luce. Da sola o unita all'effetto fumo, genera qualcosa d'interessante a volte solo per dare una visione ambigua tra un lineamento marcato ed uno sfocato, dare una parvenza di migliaia di stelle cadenti, che annunciano e descrivono qualcosa, come se una cosa così bella, dato i tempi che stiamo vivendo, arrivasse da un altro pianeta. Come nei corsi e ricorsi degli avvenimenti, alcuni musicisti prendono fiato, per lasciare spazio ad altri come in un gioco di squadra o in una grande famiglia. Lo spettacolo continua dove il pubblico persiste nel far sentire la sua presenza come indiscusso attore principale, che vuole partecipare ed anch'esso essere portatore di testimonianza per poter dire “Anch'io c'ero” dandone prova agli amici e conoscenti, utilizzando i mezzi che si hanno a disposizione, mentre sul palco si continua a cantare della vita. Col passare del tempo, e tutto in presa diretta, il pubblico ha la possibilità di poter assistere alla prova di una chitarra oppure di un microfono e continuando a respirare la stessa aria dei propri beniamini stando ad un passo da loro, continuando a vedere estrosità e ad ascoltare un fiume di note, tra un momento di colore ed un immagine retrò. Tutto questo avviene in un paio d'ore in cui vengono erogati miglia di watt sia luminosi che sonori, opportunamente gestiti e miscelati, fino alla fine dello spettacolo, quando calerà il sipario e si smonterà la strumentazione. Ma prima che ciò avvenga c'è ancora la possibilità di volgere un gesto in segno di gratitudine, stima e affetto a chi ha permesso tutto questo: il pubblico.
Pochissimi minuti per poter di volta in volta da parte dei fotografi raccogliere quanto più materiale possibile e fare tesoro dell'esperienza conquistata per la prossima volta, per la prossima storia, favola o racconto.

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Ma veniamo agli aspetti pratici ed entriamo nel vivo di questo genere fotografico. Tanto per cominciare le cose sono più semplici di quello che sembra, perchè si fotografa su un set con luci e scenografia che hanno allestito altri, e spesso ottimi professionisti. Tutto è organizzato per essere bello, emozionante, fotogenico. La parte meno bella è che la luce è quasi sempre poca per la fotocamera e l'obiettivo. Talvolta la miscellanea di luci crea una quantità di ombre e riflessi quasi ingestibili. A questo aggiungiamo che spesso non si può scegliere la posizione di ripresa più comoda e bisogna destreggiarsi con i teleobiettivi e velocità di azione.
Non tenere imprigionata la fantasia, scattiamo tanto, per poter conseguire il massimo risultato. Ovviamente non si va mai al lavoro allo sbaraglio, INFORMARSI SUL GRUPPO, SUL LORO GENERE, SULLE LORO PECULIARITÀ, su come si svolgerà lo show. In rete ci sono tanti video sia ufficiali che amatoriali relativi agli artisti. Tendenzialmente un tour richiede mesi e mesi di preparazione, quindi il posizionamento delle luci, i movimenti delle persone sul palco, il susseguirsi degli avvenimenti è già predeterminato nelle linee generali: il margine di imprevisto nel “live” comunque esiste, un evento inatteso o l'iniziativa di un artista possono introdurre generare momenti unici che un fotografo pronto sa cogliere al volo (fattore sfortuna permettendo!).
Bisogna appostarsi e cercare di cogliere il più possibile, anche perché di norma le organizzazioni degli eventi/concerto lasciano la possibilità di fotografare solo i primi 2 o 3 brani, oppure in un ordine sparso già preventivamente assegnati a tavolino ai media e comunicati poco prima che lo spettacolo abbia inizio.
Presumo che ciò venga fatto per riservare la migliore documentazione alla produzione, per la realizzazione di CD, DVD, libri o altro che verranno venduti in esclusiva al grande pubblico.

Gianluca Talento

Il soggetto principale sul palco è il leader, il frontman del gruppo o la star musicale, al quale si concede sempre qualche scatto in più.
Non stacchiamo mai gli occhi dal palco, potremo catturare momenti irripetibili.
Guadagnare una posizione buona non è semplice, e il tempo per fotografare è poco, occorre sfruttare bene quello che si ha a disposizione e ribadisco, scattare molto.
Per far ciò consiglio di portare con se all'interno di uno zaino due corpi macchina, se possibile, ad esempio uno con il 18-55mm e uno con il 70-200mm (f/2.8). Questa sarebbe un ottimo punto di partenza. Per chi inizia invece e non ha molti soldi da spendere, consiglio un corpo macchina con due obiettivi, come menzionato precedentemente (con f/3.5-5.6) e magari un obiettivo fisso 50mm (f/1.8), luminoso e relativamente poco costoso che permette di fare scatti di qualità con la poca luce artificiale presente. In entrambe i casi, dotarsi di un monopiede, per aver la possibilità di essere più stabili senza l'ingombro del cavalletto, sapendo di non poter usare tempi di otturazione troppo veloci.
A tale proposito vorrei precisare che durante i concerti è vietato quasi sempre l'uso del flash e quindi è necessario impostare la fotocamera con gli ISO più alti possibili, con tempi di otturazione al limite dell'uso a mano libera e diaframmi sempre relativamente aperti.

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Chi può permetterselo, investirà in ottiche luminose e corpi macchina come la Nikon D3S, che produce immagini con basso rumore anche con ISO elevatissimi.
Valgono inoltre i soliti accorgimenti: pacchi batteria di riserva, tante schede di memoria possibilmente di diverso taglio ed un panno per gli occhiali per pulire eventualmente in modo veloce l'obiettivo.
Anche se il flash è proibito durante lo spettacolo, portarne al seguito uno anche piccolo, può servire nel caso in cui ci sia qualche foto per il backstage, nei camerini, o prima e dopo il concerto, quando ci sono meno vincoli.
Finito il tempo a disposizione per gli scatti, consiglio di portare con se anche un PC o uno smartphone, per inviare immediatamente a qualche testata giornalistica le foto appena scattate… non si sa mai che possa essere l'inizio di una bella collaborazione ed una magnifica esperienza in un mondo bello e dannato di cui è stato detto di tutto, ma che vi garantisco, è un concentrato di arte e creatività, sempre proteso verso l'innovazione.
Un ultimo consiglio è di tenersi informati sulla normativa relativa al diritto d'autore, alle liberatorie, al diritto di esclusività, per fare in modo di essere sempre dalla parte della ragione. Tenendo in ogni caso un profilo basso, può servire non mettersi troppo in mostra con atteggiamenti da grande professionista: bisogna essere discreti e veloci, quando ci viene un'idea per uno scatto, facciamolo il prima possibile e poi allontaniamoci, cambiamo posizione, anche di poco.

Gianluca Talento

Ricordiamoci di non essere mai invadenti o troppo insistenti con lo staff, gli artisti e il pubblico: noi siamo li per raccontare, condividere e comunicare l'amore per la musica e i concerti live, non per rubare scatti. Rispettiamo i momenti di privacy degli altri e allontaniamoci se ci sono piccole discussioni tra gli artisti e membri dello staff: la nostra presenza potrebbe generare qualche protesta. Evitiamo sempre inutili discussioni con la security. Queste forme di mediazione, allo stesso tempo, non devono farci dimenticare che siamo in quel luogo per fotografare e quindi anche se siamo stati allontanati dall'area sottopalco, cerchiamo lo stesso di scattare qualche fotografia. Lo spettacolo a livello di luci e suoni ha un crescendo rossiniano, conseguentemente, fotograficamente parlando, ad inizio spettacolo le luci si impastano e non hanno un grande contrasto. Via via diventa come uno spettacolo pirotecnico che raggiunge la sua massima espressione sul finire, che lascerà un buon ricordo al pubblico. Precisando, di solito, ma non è la regola assoluta, le luci partono con il rosso ed il blu, per passare a colori come il verde e l'arancio per poi finire con una buona dose di luci bianche con contrasti di vario colore sullo sfondo. L'ideale per avere un maggior effetto presenza sarebbe avere un buon fascio di luci bianche frontali, sulla verticale luci giallo-arancio e sullo sfondo luci blu. Risulta evidente che questa risulterebbe la miglior condizione, ma ci dobbiamo per forza adattare a quel che c'è, quindi occhi aperti e buona fortuna.


DOTAZIONE FOTOGRAFICA DA ME UTILIZZATA:

• Fotocamera Nikon D60 con obiettivo 18-55mm f/2.8;
• Fotocamera Nikon D300S con obiettivo 70-200mm f/2.8;
• Fotocamera Nikon Coolpix P50;
• Obiettivo fisso Nikkor 50mm f/1.8;
• Flash Nikon SB-400;
• Flash Nikon SB-600;
• Monopiede;
• Batteria di scorta Nikon EL-EN9;
• Batteria di scorta Nikon EN-EL3e;
• Batterie Uniross Hybrio 2100mAh;
• SD (HC) Lexar 2GB, 4GB, 8GB;
• CF Lexar 4GB.




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