“Everything’s Fine” – Odyssey

A cura di: Davide Vasta

Un videoclip girato tutto in una notte, con la mitica reflex Nikon D4

Un vecchio detto recita: “di necessità si fa virtù”. Beh, quando devi girare un videoclip per una band musicale, con una sola data disponibile, tutto in una notte, questa frase diventa assolutamente vera.
Stiamo parlando degli Odyssey, band emergente perugina, che produce principalmente musica R&B e Soul. Per la loro prima canzone distribuita da BM Records, hanno chiesto il mio contributo affinché ne realizzassi il videoclip.

Il brano si intitola “Everything's Fine” e narra: “Il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta; il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l’arrivare.”

Con questa premessa, la prima cosa che mi è balenata in mente è che serviva un soggetto adeguato. Ho chiamato il mio amico Adriano Giotti, videomaker di successo, e gli ho spedito il pezzo. Adriano non ci ha messo molto a farsi ispirare: in pochi giorni mi ha mandato un soggetto cucito perfettamente addosso alla canzone. La sintesi: un viaggio può essere compiuto anche stando fermi, semplicemente con la mente!

Con il soggetto in mano, mi sono concentrato sulla sceneggiatura, creando diversi personaggi per i vari componenti della band. Tutti, quella sera, si sarebbero ritrovati insieme, viaggiando a bordo di una stravagante macchina americana che vaga senza meta in una zona indefinita.
Chi ha vissuto appieno gli anni 80 ben ricorderà quella macchina: la famosa Ford Gran Torino del telefilm poliziesco Starsky & Hutch.

Sul lato tecnico e operativo, due i problemi da affrontare: il poco tempo a disposizione per girare e la poca luce disponibile, visto che avremmo girato tutto di notte. Entrambi risolvibili certo, ma solamente con una pianificazione attenta degli aspetti legati alla produzione del video.

Per ottenere un risultato efficace a livello di luce ho scelto di lavorare con una Nikon D4, ammiraglia di casa Nikon che recentemente ha visto la nascita del modello D4s, ancora più performante. Le incredibili doti di qualità agli alti ISO, hanno permesso di ottenere immagini di grande impatto, nonostante la pochissima luce disponibile.
La scelta delle ottiche è ricaduta su due soli obiettivi: l'AF-S Nikkor 24-70mm f/2.8G ED e l'AF-S Nikkor 70-200mm f/2.8G ED VR II.

La quasi totalità delle scene è stata girata a mano libera, utilizzando il loupe Multifinder della Varavon. Si è trattato di una precisa scelta stilistica: un movimento di camera “sporco” e costante che proiettasse l'osservatore in quella notte, precisamente in mezzo ai ragazzi. In sole due occasioni la fotocamera è stata posta in modo statico: sopra il cofano della vettura, con una ventosa, e su uno slider ShooTools, per le riprese dal furgone verso la vettura in strada.

Abbiamo girato ininterrottamente dalle 9 di sera alle 5 del mattino successivo, quando ormai l'alba iniziava a cambiare la luce in scena. Ovviamente, si è trattato di uno dei soliti "tour de force" a cui sottopongo me stesso e le persone che collaborano con me. Ma si sa, le cose migliori riescono proprio quando i problemi da affrontare ti mettono in uno stato di grande creatività e tensione emotiva.

Ovviamente, come per ogni progetto che mi prefiggo di portare a casa, il capitale umano fa la differenza.

Oltre ai numerosi ragazzi che ci hanno aiutato a vari livelli, una menzione speciale va a Mauro Barbacci, che mi ha assistito alla regia e a Fabio Lupparelli, fotografo di scena. Un grande grazie anche a Sara Nasini, che ci ha accompagnato per tutta la notte dispensando consigli preziosi nelle varie scene, "sopportandoci" tutti con grande ironia.

I componenti della band, pur essendo alla loro prima "recitazione", si sono impegnati davvero, e hanno seguito con molta attenzione le mie indicazioni, anche quando, in piena notte, la stanchezza e la lentezza di alcune scene, potevano pregiudicare la buona riuscita del lavoro. Insomma, di necessità si fa virtù!

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