In giro per il mondo, fotografando la nuova Pagani Huayra BC

A cura di: Mikael Masoero

Fotografare una delle auto più belle al mondo è un onore. Essere il primo a farlo lo è ancora di più.



Horacio Pagani, fondatore della casa automobilistica italiana Pagani Automobili, segue la filosofia rinascimentale di Leonardo da Vinci che aspira a un mondo in cui arte e scienza camminano insieme. Nella Pagani Huayra BC questa idea prende forma materializzandosi in una delle auto sportive più belle di tutti i tempi, un'auto in grado di coniugare arte, emozione e tecnologia.

Sono stato molto fortunato a seguire in questi mesi l'ultima fase di sviluppo della Pagani Huayra BC. Prima l'assemblaggio del PT1 (prototype n°1) che ho fotografato in una sola notte, dentro un hangar, per realizzare il calendario Pagani 2016 di cui la Huayra è protagonista, dopo i test di funzionamento dei dispositivi elettronici dei controlli di stabilità, trazione e frenata, in condizioni estreme su laghi ghiacciati in Svezia. Fino all'ultima tappa in Sicilia, dove ho scattato le fotografie ufficiali e dove l'auto è stata presentata ai giornalisti di tutto il mondo.

Le situazioni in cui un fotografo automotive viene a trovarsi non sono esattamente quelle che ci si immagina dal di fuori. Non sempre c'è tempo per allestire i set, né per aspettare la luce giusta.
Personalmente non amo lo swapping di cieli e ambientazioni, ma preferisco portare l'automobile nello spot per davvero e prestare attenzione agli angoli da cui viene immortalata per non alterare le geometrie, le proporzioni e gratificare al massimo il lavoro dei designer.
In outdoor la maggior parte degli scatti li ho realizzati con Nikon D810 e obiettivi AF-S Nikkor 24-70mm f/2.8 VR e AF-S Nikkor 70-200mm f/2.8 VR II. Con filtri polarizzatori, cavalletto e multiscatto, cambiando la direzione di polarizzazione, ho eliminato i riflessi non desiderati, unito tutti i RAW in un'unica immagine finale prendendo solo le parti prive di riflessi.

Amo scattare al tramonto o ancora meglio in quel momento tra tramonto e bluhour (ora blu). A Marina di Ragusa, dove la pista dell'aereoporto sembrava letteralmente entrare nel mare, vi erano le condizioni ideali per provare qualcosa di diverso. Con un pannello led luce continua video e 7 scatti con esposizioni lunghe 10 secondi ciascuna ho illuminato:
- il laterale - linea di cintura, uno degli elementi più importanti secondo i designer
- i dettagli del posteriore
- gli highlight sul profilo dell'ala
- il cerchio anteriore
- il cerchio posteriore
- il tetto
- i dettagli dell'anteriore

Mai lasciare per terra tappi, paraluce e simili...

L'intento del calendario Pagani 2016, di cui Luca Venturi è stato art director, era quello di svelare la Pagani Huayra BC poco per volta, mese dopo mese. Nelle ultime fasi di progettazione e collaudo dell'auto, il reparto ricerca e sviluppo è stato coinvolto a pieno regime, quindi abbiamo avuto solo poche ore di tempo per gli scatti, realizzati appunto di notte in un hangar, per evitare che il nuovo prototipo si vedesse in giro. La foto per me più significativa è quella che vede la Pagani Huayra Coupe con l'ombra della Huayra BC alle sue spalle.

In un primo scatto ho fotografato l'ombra della Huayra BC e l'ambientazione, lasciando la Nikon D810 sul cavalletto, poi ho sostituito la BC con la Coupè e, mediante il lightpainting ed il multiscatto, ho illuminato la linea di cintura e i cerchi. Successivamente, tramite le maschere di photoshop, ho unito fra loro gli scatti.

Durante il viaggio in Svezia ho messo a dura prova l'attrezzatura che ha subito sbalzi termici notevoli. Sui laghi ghiacciati, dove ho fotografato la Huayra BC in drifting, si passava continuamente da -30 °C ai 10-15 °C dell'interno del furgone dove ci si scaldava.

In hotel per fortuna non c'era tutto questo freddo. Dal balconcino della stanza si riusciva anche a vedere l'aurora boreale.

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