La percezione fotografica attraverso la mediazione dei sensi

A cura di: Edoardo B. Falletta, fotografie di Matteo Aghemo

Un'armonica, dolce e lieve leggerezza unita alla sapiente composizione dovuta ad una particolare inclinazione dello spirito sono gli elementi che caratterizzano la fotografia di Matteo Aghemo.

Se definire "fotografia dell'anima" il lavoro di questo giovane fotografo risulta semplice e persino a tratti riduttivo è senz'altro vero che gli elementi che caratterizzano tutto il suo lavoro ruotano attorno alla costante ricerca ed indagine dell'elemento umano.

È possibile dividere il lavoro di Matteo principalmente in due macro-aree: fotografia di ritratto e di paesaggio; quest'ultimo focalizzato prevalentemente nella fotografia urbana che però non diviene mai reportage street mantenendo intatti tutti gli elementi che della landscape photography sono propri.

È proprio nell'ottica dell'indagine e della scoperta della comunità umana che quotidianamente sfiora il nostro cammino che tutta la potenza dei ritratti realizzati da Matteo si esprime con particolare intensità mantenendo inalterata una poetica non comune. Ed è al contempo innegabile che i suoi paesaggi sono forieri di una sfuggente presenza umana: anche dove l'uomo non appare è nitida la sensazione della sua importante presenza estetica proprio come se il fotogramma fosse stato appena abbandonato dagli uomini che fino ad un attimo prima ne erano elemento centrale.

Matteo Aghemo vive oggi diviso tra il Vietnam e gli Stati Uniti ed è accompagnato nei suoi viaggi dalla sua inseparabile Nikon.


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Matteo Aghemo
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