Progetto Editoriale Moda

A cura di: Alessandro Vetrugno

Un cambio quasi improvviso di attrezzatura può mettere in crisi chiunque. La mia nuova Nikon D750 mi ha però garantito da subito la massima facilità d'uso, consentendomi di muovermi con scioltezza.

Dopo un percorso abbastanza “disordinato” in cui fotografavo qualunque cosa, dal gatto dei vicini alle auto sportive, dai paesaggi della Tuscia agli oggetti insignificanti, ho fatto la mia prima grande scelta: fotografare le persone e tra queste, in particolare, i soggetti femminili. Recentemente ho preso un'altra importante decisione: abbandonare totalmente l'attrezzatura che mi ha accompagnato negli ultimi 10 anni e transitare a Nikon.

Si sa, le scelte drastiche portano con loro qualche paura, ma non è tutto così negativo. Regalano anche adrenalina, ti permettono di toccare e a volte superare quel limite della propria “comfort zone” e ti spingono oltre, ti stimolano e ti mettono in gioco.
Immaginate poi se tutto questo avviene a breve distanza dalla realizzazione di un progetto fotografico importante. Qualcuno la chiamerebbe “pazzia”.
Bene, è proprio ciò che è successo qualche settimana fa quando ho realizzato le foto che vedete in questo articolo.

Avrei avuto tre modelle da fotografare e ognuna con tre abiti diversi. A fare da “direttrice d’orchestra”, dietro le quinte, una cara amica e bravissima stilista, Dana Verri. Il trucco è stato curato da Anna Yurilina ed Eliana De Pari, mentre a farmi da assistenti tre amici, Fabiana Caruso (già nel mio team da quasi un anno), Paolo Savi e Luca Marzialetti.

Io e Dana siamo in sintonia sin dalla prima volta in cui abbiamo collaborato insieme. Abbiamo gli stessi gusti quindi, e decidere cosa fare e come, ci risulta abbastanza facile.
Uno dei punti cardini del progetto era quello di evitare il più possibile l'uso della luce flash.
Adoro la luce che ho a disposizione, naturale o artificiale che sia. La luce continua per me ha un fascino irresistibile. Quale migliore occasione per mettere sotto torchio la mia Nikon D750? Affiancandola allo zoom grandangolare AF-S Nikkor 16-35mm f/4G ED VR e all’ottica normale AF-S Nikkor 50mm f/1.4G avrei potuto testare la resa della gamma dinamica del sensore e la qualità di queste lenti che ormai sono per me indispensabili.

Il passaggio a Nikon ha richiesto un periodo minimo di adattamento, se non altro per trovare quelle “azioni meccaniche” più frequenti che ti permettano di utilizzare la macchina fotografica: cambio delle impostazioni dei tempi e dei diaframmi, passaggio da un modo di messa a fuoco all’altro, in modo rapido e senza distogliersi troppo dalla scena.
Devo dire che il corpo macchina della D750 è sostanzialmente comodo. Inizialmente ho fatto fatica ad abituarmi all’impugnatura verticale. Tuttavia, basta acquistare il battery-grip separatamente e il problema è risolto (prossimo acquisto...).

Durante il set, trattandosi di un editoriale moda, l’elemento centrale delle immagini sono i vestiti. Valorizzarli in presenza di luce continua (o ambiente) richiedeva diaframmi abbastanza chiusi in modo da avere una sufficiente profondità di campo (e quindi la giusta nitidezza). In questo, entrambe le ottiche non hanno deluso, anzi.
È stato possibile realizzare lo scatto anche in condizioni di luce molto bassa grazie alla resa a valori di ISO più elevati che, comunque, restano accettabili per buona parte dei sensori di recente introduzione sul mercato.
Sempre allo scopo di mettere alla prova alcune funzioni del mio corpo macchina, ho voluto realizzare alcuni scatti in modalità ISO automatica. Beh, che dire, la manna dal cielo. Soprattutto quando serve velocità e concentrazione sul set. Devo dire che ho apprezzato molto.

Altra nota positiva di questa esperienza è stato il comportamento efficace del sistema AF. In alcuni casi, in presenza di una scena in penombra, persino con il 50mm a f/1.4 non ho avuto difficoltà a bloccare la messa a fuoco sul punto desiderato.
A questo punto, terminato il servizio fotografico, si passa alla fase successiva che consiste nell'importare le foto sul NAS e relativi HD di backup esterni, quindi iniziare con la selezione degli scatti. Devo dire che la prima cosa che ho apprezzato nel passaggio ai sistemi Nikon è stata la qualità dei file Nef (i Raw di Nikon). Ho quasi perso l’abitudine di ritoccare le immagini o comunque la gamma dinamica.
I colori e i livelli di dettaglio delle immagini che restituisce la D750 sono già buoni al punto che gli interventi da effettuare in fase di post-produzione restano marginali.

Valutazione finale: molto buono.
Sì, la D750 e un’ottima reflex Full Frame. Personalmente non chiedo altro a una macchina fotografica se non una buona gamma dinamica, un sistema di messa a fuoco veloce e costante, facilità d’uso e senso di sicurezza. Ho avuto tutto questo direttamente su un set fotografico che di per sé aveva già delle difficoltà oggettive. Ho potuto dedicarmi ad altro e godermi serenamente l’occasione facendo un grande sospiro di sollievo e so che il prossimo set andrà ancora meglio.

Credits:
Fotografo: Alessandro Vetrugno
Modella: Assia Chericoni
Modella: Pamela Marra
Modella: Federica Sala
Stylist: Dana Verri
Abiti: Dana Verri
MakeUp: Anna Yurilina
MakeUp: Eliana De Pari
Assistente: Fabiana Caruso
Assistente: Luca Marzialetti
Assistente: Paolo Savi
Location: Residenza Widman, San Martino al Cimino - VT

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