Le 1001 notte di Pier Paolo Pasolini 

A cura di: Dino del Vescovo , Roberto Villa

vissute nelle immagini di Roberto Villa

di Dino del Vescovo

Una mostra fotografica allestita presso la Cineteca di Bologna, con immagini riprese durante la lavorazione del film "Il fiore delle mille e una notte" di Pier Paolo Pasolini, e un libro in lingua tedesca dal titolo "Reisen in 1001 Nacth" – in italiano "Viaggio nelle 1001 notte" -, contenente una breve selezione delle stesse, sono le due iniziative con cui prende forma il progetto che Roberto Villa, fotografo milanese di lungo corso ed esperto di cinema e processi linguistici applicati alla fotografia, dedica al regista, cineasta e scrittore bolognese Pier Paolo Pasolini.
La mostra, a ingresso libero, è aperta ai visitatori dallo scorso 26 maggio 2011. Già anticipata nel mese di novembre 2010 dalla tre giorni dal titolo "Lo scandalo del corpo", presso la stessa Cineteca di Bologna, è il risultato di un lavoro di selezione durato più di quattro anni. Il libro, di cui si attende l'edizione italiana, è già disponibile on-line presso diversi canali di e-commerce.
L'iniziativa della Cineteca riporta quindi l'attenzione sulla fotografia a pellicola alla quale Villa, utilizzando quasi sempre apparecchiature Nikon, ha dedicato gran parte della sua attività di fotografo, non solo in ambito cinematografico, ma anche editoriale, per periodici come Playboy, Oggi, l'Europeo e via dicendo. Una tradizione che però non lascia il fotografo milanese indifferente agli attuali sviluppi del digitale al quale riconosce diversi vantaggi: «In famiglia utilizziamo le COOLPIX, con risultati più che soddisfacenti. Ciò che mi colpisce è la capacità di queste piccole macchine di compensare l'esposizione, in altri termini di esporre in modo corretto anche laddove le condizioni di luce non sono buone. Il tutto a prescindere dalle conoscenze tecniche e fotografiche di chi le utilizza. I più giovani non possono saperlo, ma con le fotocamere a pellicola non era così immediato ottenere gli stessi risultati».
L'osservazione delle fotografie in mostra indurrà quindi alla riflessione tanto i puristi, cioè quelli per i quali il significato e il messaggio della fotografia sta tutto nell'attimo in cui si preme il pulsante dell'otturatore, quanto il visitatore meno rigido e disponibile ad attingere dalle tecniche del passato, in termini di inquadratura e sensibilità, per rivisitarle in chiave moderna.


Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna
© Roberto Villa/Cineteca di Bologna

Il viaggio
Quello di Roberto Villa è un viaggio intrapreso diversi anni fa, nel lontano 1973, sul set del film "Il fiore delle mille e una notte", girato tra Yemen del Sud e Yemen del Nord, a quei tempi divisi e in conflitto, Eritrea ed Etiopia. Il fotografo milanese, invitato dallo stesso regista, documentò attraverso una serie di scatti lo svolgersi dei lavori. L'incontro fra i due si era avuto in precedenza, durante un convegno tenuto a Milano sul tema delle conseguenze che le interruzioni pubblicitarie avrebbero avuto sul cinema proposto in televisione. Prima la tavola rotonda riservata agli specialisti accorsi per l'occasione, poi gli incontri meno formali: fu durante uno di questi che i due vennero a confrontarsi su argomenti di interesse comune, in primis l'applicazione dei processi linguistici al cinema, quindi l'invito rivolto da parte di Pasolini a Villa, a seguirlo, macchina fotografica alla mano, per tutta la lavorazione del film che di lì a poco avrebbe avuto inizio.
Una proposta che il fotografo milanese accettò con grande entusiasmo e che lo avrebbe visto per cento giorni sul set, pronto a documentare ciò che avveniva sia dentro, sia al di fuori. Tutto si svolse nel migliore di modi, come le immagini in mostra testimoniano. «Al ritorno, a chiusura dei lavori cinematografici e delle riprese, il tutto fu mostrato a Pasolini il quale», racconta Roberto Villa, «stupito dal risultato, si complimentò per quanto ottenuto, attribuendo con simpatia al fotografo il ruolo di regista e a sé stesso quello di interprete».
In quei cento giorni, Villa riuscì anche a scattare una delle pochissime fotografie che ritraggono il cineasta bolognese sorridere: «non era un persona cupa», racconta Villa, «ma quando lavorava si concentrava al tal punto da risultare sempre serio».

Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna
© Roberto Villa/Cineteca di Bologna

Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna
© Roberto Villa/Cineteca di Bologna


La mostra e il libro
La mostra appena inaugurata a Bologna e curata dal Dr. Roberto Chiesi, è una delle prime tappe in cui saranno esposte le 250 fotografie selezionate dal Fondo Roberto Villa (tutte sono state riprese con la celebre fotocamera Nikon F2), stampate in formato 70x50 cm e 30x40 cm: alla sua chiusura, prevista per la fine di ottobre, la stessa sarà replicata in altri paesi europei tra cui la Svizzera, la Spagna e la Francia. Quella in corso, alle stampe, affianca un paio di proiettori che riproducono le fotografie restanti del lavoro, per un totale di oltre 2000 istantanee.
Tutto ha origine con la decisione presa dal fotografo milanese di donare a chi ne avesse fatto buon uso, la collezione di immagini riprese sul set del film. «Non semplici fotografie di scena», l'autore sottolinea, «ma un servizio fotografico completo, un reportage, una sorta di documentazione in grado di comunicare all'osservatore ciò che accadeva sul set, il modo di fare e di essere del regista-autore Pasolini e, al tempo stesso, il contesto storico-culturale in cui tutto si svolgeva».
A un'attenta valutazione, condotta insieme ai suoi più fidati collaboratori, la Cineteca di Bologna risultava la destinazione ideale, vuoi per la fama a livello internazionale della sua attività di restauro di pellicole storiche (nel momento in cui pubblichiamo questo Life, è a Cannes per presentare la pellicola restaurata del film "L'assassino" di Elio Petri), vuoi per l'esistenza di una sezione interamente dedicata a Pier Paolo Pasolini. Cineteca che, con quelle immagini, avrebbe dato vita a quello che oggi viene indicato come "Fondo Roberto Villa".
Ma una collezione così vasta e significativa doveva, a detta dei primi esperti che presero le immagini in visione, portare a qualcosa di più concreto, in altri termini a una mostra.

Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna
© Roberto Villa/Cineteca di Bologna

«Il progetto è andato lievitando ed ha subito, nel corso dei quattro anni necessari a concretizzarlo, anche diversi rinvii» fa sapere il fotografo. «Se inizialmente le fotografie previste erano circa un sessantina, quelle che oggi trovano posto nella mostra di Bologna sono ben 250».
Prodotto lo scorso marzo dall'editore Corso di Hamburg, il libro "Reisen in 1001 Nacth" – in italiano "Viaggio nelle 1001 notte" - presenta alcune delle immagini in mostra (29 in tutto), con viraggio verso l'ocra. I testi si avvalgono degli interventi del prof. Peter Kammerer, docente presso l'Università di Urbino e dei contenuti elaborati da Dacia Maranini, stretta collaboratrice del regista scomparso.



Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna
Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna © Roberto Villa/Cineteca di Bologna

 
 

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