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One people

É in libreria "Un solo popolo, tanti viaggi", edizione italiana di One people (Edt, 288 pagine, formato 30,5 x 30,5 cm, euro 40,00) della Lonely Planet, una serie di spettacolari fotografie accompagnate da testi che cercano di cogliere l'universalità dell'esperienza umana. È la curiosità di conoscere gli altri - è la tesi del libro - che spinge ognuno di noi a viaggiare per incontrare gente sempre nuova ed è attraverso il viaggio che ciascuno sviluppa la conoscenza, i legami e il rispetto per gli altri.

One people

Come ricorda Maureen Wheeler, cofondatrice della Lonely Planet, nell'introduzione: "il bisogno di viaggiare e di annotare le proprie esperienze sembra essere profondamente radicato nella psiche umana. La nostra curiosità riguardo al mondo è pari soltanto al nostro bisogno di raccontare a tutti ciò che abbiamo visto. L'invenzione della macchina fotografica ci ha dato la possibilità di mostrare oltre che di narrare; gli scatti amatoriali dei comuni viaggiatori, così come le meravigliose immagini sul genere di quelle raccolte in questo libro, evocano meglio delle parole l'immediatezza e l'emozione delle nostre esperienze".

One people

 

Screen Lives
Con uno spazio espositivo completamente rinnovato, la Galleria Valentina Moncada di Roma (segnalatasi in passato per le sue mostre su Nan Goldin, Lee Miller e Robert Doisneau) riapre al pubblico l'8 febbraio presentando, fino al 22 marzo, la prima personale in Italia del fotografo americano Matthew Pillsbury: una serie di 25 fotografie in bianco e nero, intitolata Screen Lives, realizzate in interni con tempi d'esposizione straordinariamente lunghi (di oltre un'ora) che comprimono il movimento in un unico fotogramma. Tra gli scenari prediletti ci sono stanze buie in cui ritrae amici e familiari davanti alla televisione o al computer ma anche interni di musei, dove coglie i visitatori nell'atto di osservare le opere esposte. I soggetti ritratti si trasformano in ombre trasparenti, echi fantasmatici delle loro azioni, mentre i dettagli circostanti - le stanze, gli oggetti, l'ambiente esterno o le opere in mostra - restano perfettamente a fuoco.

Jellyfish Tank
Jellyfish Tank
Coney Island Aquarium
Spectrum of life
Spectrum of life
Museum of Natural History

 

Breve storia della luce

Breve storia della luce

La luce, si dice, è probabilmente la cosa più importante in fotografia. E - estendendo il discorso - in pittura, per esempio, ma anche nel cinema. E non solo. Si pensi ad alcune discipline scientifiche. Cosa accomuna il genio di Leonardo da Vinci e Hollywood? Il pittore Rembrandt e lo scienziato Einstein? Studiata in laboratorio, dipinta su una tela o impressa su una pellicola, la luce mantiene il suo fascino e il suo mistero. Dalle candele al laser, da Stonehenge alla meccanica quantistica, dalla Genesi al Big Bang, la luce orienta da sempre il nostro modo di pensare e di vivere. Ad essa l'uomo deve il proprio sostentamento, il piacere che gli deriva dalla bellezza e gli straordinari mezzi messi a sua disposizione dalla tecnologia. In Breve storia della luce (328 pagine, formato 14,5 x 21,5 cm, 20 euro) Richard Weiss conduce il lettore attraverso cinquecento anni di fatiche e successi dell'umanità nel tentativo di comprendere e di domare la misteriosa natura della luce.

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