I colori della Namibia

A cura di: Elisabetta Rosso

9 - 21 GIUGNO 2016

Un viaggio emozionante in uno dei paesi africani più spettacolari e vari, organizzato come sempre con i tempi e le esigenze della fotografia.
Un viaggio pensato per permetterci di visitare e fotografare le splendide dune rosse del deserto del Namib alla luce della luna, gli animali in libertà nel selvaggio parco Etosha e avvicinarci all’affascinante popolo degli Himba.
Escursioni e deviazioni, fuori dai percorsi tradizionali, sono state scelte per rendere fotograficamente unica e irripetibile la nostra avventura in Namibia. Come sempre in 4x4 per poter raggiungere gli angoli più remoti e meno accessibili di questo splendido paese.
Le giornate e a volte le notti sanno dedicate alla fotografia, mentre i momenti di relax e le cene saranno occasioni utili di confronto fotografico, coccolati negli splendidi lodge scelti per questa spedizione.

© Elisabetta Rosso

QUANDO: dal 9 al 21 giugno 2016 (partenza dall’Italia 8 giugno, ritorno in Italia 22 giugno)

TERMINE ISCRIZIONI: 31 marzo 2016 e fino ad esaurimento posti

QUOTA DI PARTECIPAZIONE INDIVIDUALE:

Su base 6: 52.100 RAND (2 auto)
Su base 7: 56.400 RAND (3 auto)
Su base 8: 54.000 RAND (3 auto)
Su base 9: 52.100 RAND (3 auto)
Per chi lo desidera, supplemento singola: 2.400 RAND

Il prezzo si riferisce al pernottamento in camera doppia con bagno privato. Per esigenze del gruppo potrebbe essere necessario in alcune sistemazioni l’utilizzo di una camera tripla o singola.

La quota include:
• Trasporto in jeep 4×4 per tutta la durata del viaggio
• Guida locale italiana
• Alloggio per 13 notti in hotel, guesthouse e lodge;

La quota NON include:
• Volo internazionale;
• Assicurazione assistenza medica e bagaglio;
• Assicurazione facoltativa per annullamento viaggio;
• I pranzi e le cene non inclusi nel programma
• Tutto quello non espressamente indicato ne “la quota include”;

© Elisabetta Rosso

A CHI È RIVOLTO: fotografi e foto-amatori purché maggiorenni. Eventuali accompagnatori saranno i benvenuti.

LIVELLO RICHIESTO:

pur non essendo richiesto un particolare livello fotografico, l’abitudine all’uso e la conoscenza di una macchina fotografica reflex (analogica o digitale) sono fortemente consigliati. Trattandosi di una vera e propria spedizione fotografica è indispensabile predisporsi con spirito di adattamento ad un viaggio che, nonostante sia alla portata di tutti, mantiene comunque un suo carattere avventuroso;

DETTAGLI:

• Posti disponibili massimi: 9
• Durata 16 giorni, 13 notti (+ 2 notti in aereo);
• Cene e pranzi come da programma;
• Colazioni incluse

ORGANIZZAZIONE:


AFROZAPPING
Safaris and Tour Operator - Windhoek - Namibia
info@afrozapping.com - www.afrozapping.com
Tour Manager: Barbara Gangi & Sabrina Rosio

Master photographer Nikon School Travel:
Elisabetta Rosso
www.elisabettarosso.com
www.facebook.com/grigio18

Al termine del viaggio verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

ITINERARIO:

PROGRAMMA:

1° GIORNO
Windhoek
All’arrivo all’aeroporto trasferimento in hotel e tempo libero a disposizione per il meritato riposo dopo il lungo viaggio, o per un primo approccio con la città. Pernottamento in hotel. Pasti non inclusi. L’incontro con la vostra guida avverrà nel tardo pomeriggio, intorno alle 18h00.

2°, 3° e 4° GIORNO
Windhoek - Etosha National Park
(480 km tutti asfaltati entrando dall’Andersons Gate)
Tempo di percorrenza: circa 4 ore e ½ fino all’ingresso del parco

Questi giorni saranno assolutamente dedicati al parco nazionale per eccellenza della Namibia, dove elefanti, rinoceronti, leoni e quant’altro avrete la fortuna di vedere allieteranno le vostre giornate. Si tratta infatti di una delle prime aree al mondo dedicate alla conservazione naturale, un vero “scrigno” di biodiversità animale e vegetale. Ci troviamo in un area di circa 23 mila Km quadrati (l’estensione del Piemonte) di cui un terzo è ricoperto dall’arido “pan”, un tempo un vasto lago salato. L’Etosha offre agli amanti ed ai curiosi della selvaggia vita animale una sorprendente varietà di avvistamenti: elefanti, giraffe, zebre, gnu, kudu, springbok, impala sono a portata degli occhi e delle macchine fotografiche. Tra i grandi predatori, se pur schivi, si concedono spesso alla vista leoni, ghepardi e iene; il timido rinoceronte nero e l’elusivo leopardo (pur entrambi presenti in buona quantità) sono avvistamenti più rari ma che riservano grandi emozioni. All’interno del parco si può tranquillamente girare con il proprio veicolo, rispettando limiti di velocità e regole indispensabili per la propria sicurezza.

© Elisabetta Rosso

5° GIORNO
Etosha National Park: Galton Gate - Kaokoland: Epupa Falls
(380 km circa di cui gli ultimi 180 km sterrati)
Tempo di percorrenza: circa 2 ore fino ad Opuwo + 3 ore circa da Opuwo a Epupa

Si viaggia attraverso i vari paesaggi del Damaraland e si possono ammirare lungo il percorso i tipici villaggi delle genti Damara ed Herero.
I primi erano semi nomadi dediti all’agricoltura, alla pastorizia, alla caccia e su piccola scala anche all’estrazione ed alla fusione dei metalli per poi commerciarli. Si parla al passato in questo caso, perché i coloni li convinsero ad adottare uno stile di vita più stanziale, con un’economia di sussistenza fondata sull’allevamento e sull’agricoltura. Per gli Herero, invece, il bestiame resta ancora oggi il bene più prezioso. Secondo la gerarchia tribale, le responsabilità inerenti l’eredità sono particolarmente delineate: la madre lascia agli eredi i beni materiali ed ovviamente il bestiame, mentre il padre trasmette loro un’eredità di tipo spirituale: istruzione, doveri rituali, autorità in campo politico e religioso, nonché qualsiasi tipo di bene considerato sacro. Le donne Herero sono facilmente individuabili grazie al loro caratteristico abito che deriva dai missionari tedeschi dell’era vittoriana, i quali non gradivano affatto quella che essi consideravano una mancanza di pudore da parte delle donne locali. Così, ora il vestito consiste in un’immacolata crinolina di enormi proporzioni, indossata sopra una serie innumerevole di sottogonne ed un cappello o un copricapo a forma di corno. È difficile descrivere la turbolenta serie di grosse e piccole cascate chiamate Epupa Falls, che in lingua Herero significa “ acque che cadono”. Qui il fiume Kunene si apre a ventaglio e si getta a valle attraverso una serie di canali paralleli. Il singolo salto più grande, di circa 37 metri, precipita in un crepaccio buio e stretto, come una versione in miniatura delle cascate Victoria. I laghetti situati sopra le cascate, sono delle straordinarie vasche con idromassaggio nelle quali potersi immergere senza la preoccupazione dei coccodrilli, che preferiscono i gorghi e le rapide.

6° GIORNO
Epupa Falls
Il Kaokoland è una regione della Namibia, che si differenzia in maniera spiccata rispetto alle altre, oltre che per la sua morfologia, soprattutto per l’interesse e i tesori che ospita. Quando si parla di tesori, ci si riferisce al patrimonio genetico che proprio questa regione ospita, gruppi etnici di rara bellezza e da scoprire: gli Himba. Il nord della Namibia ed il sud dell’Angola, divise da un lungo tratto del fiume Kunene, sono le terre in cui vive questo popolo arcaico di allevatori e raccoglitori, gli ultimi “pellerossa” d’Africa.
Il loro nome, letteralmente significa “coloro che chiedono le cose”, discendono da un gruppo di pastori Herero che nel secolo scorso furono cacciati dai guerrieri Nama, e così fuggirono nell’allora remoto nord-ovest del paese, dove continuarono la loro vita semi nomade allevando principalmente pecore e capre.
Gli Himba continuano a rifuggire dalla modernità, ed è significativo il fatto che neppure i missionari siano mai riusciti a convincere le donne a coprirsi il petto, come invece è avvenuto in altri casi, ed altrove. Tutto ciò ha permesso loro di mantenere l’inconfondibile abbigliamento: una minigonna con più strati di pelle di capra e in ornamenti costituiti da conchiglie, pelle e ferro rivestito di ocra e fango. Le donne, hanno anche l’usanza di distribuire sui capelli intrecciati e sulla pelle, una sorta di maschera di bellezza, ottenuta mescolando burro, cenere e ocra, che ha lo scopo di mantenerle giovani, nonché al riparo dal sole e dagli insetti.
Le forti tradizioni culturali ed una spiccata adattabilità al territorio consentono a questo fiero e mite popolo di essere da noi ammirato e avvicinato nelle sue peculiari caratteristiche, così come i secoli le hanno tramandate.
Non ci sono parole per descrivere l’affascinante incontro con questa popolazione, che lascia sempre senza fiato.

È importante ricordare che sono persone e non “fenomeni da baraccone”, e come ben sappiamo l’uomo non ha prezzo: evitare quindi di pagare in cambio di una fotografia, ma se si vuole portare qualcosa, è possibile acquistare farina, zucchero o generi alimentari che sono sempre utili, nel supermercato della stazione di servizio di Opuwo, e farne omaggio al capo villaggio.

7° GIORNO
Epupa – Palmwag area 
(400 km circa tutti sterrati)
Tempo di percorrenza: circa 6 ore

Si lascia di buon ora (a discrezione della guida) Epupa. La regione del Damarland forse è una delle più emozionanti di tutto il Paese. Con le dolci colline, che vengono chiamate dagli abitanti della regione stessa le “pentole con i coperchi”, perché la loro forma e conformazione ricorda proprio questo. La zona di Palmwag, in particolare è ricca di fauna e si trova adagiata tra colline rosse e pianure in un paesaggio caratterizzato da pietre dalle dimensioni misteriosamente uniformi.

8° GIORNO
Palmwag – Skeleton coast - Cape Cross - Swakopmund
(400 km circa di cui 72 km di strada di sale – La deviazione per Cape Cross è già considerata)
Tempo di percorrenza: circa 6/7 ore considerando la sosta a Cape Cross

Lasciando di buon mattino la splendida regione del Damaraland, si percorre una ra le strade più suggestive della Namibia, che dal cuore del Damaraland porta fino a Torra Bay, che segna l’ingresso per la misteriosa Skeleton Coast che verrà interamente percorsa in direzione sud, assaporandone il mistero e la bellezza.
Un’importante e simpatica tappa, Cape Cross, che ospita una numerosa colonia di otarie che senza alcun pudore o timidezza amano farsi fotografare dai turisti prima di gettarsi nuovamente nel freddo oceano, per continuare la battaglia per la sopravvivenza. Pranzo a pic-nic (incluso), nel tardo pomeriggio si raggiunge la cittadina di Swakopmund. Il pernottamento sarà presso una deliziosa guesthouse.
Cena non inclusa.

9° GIORNO
Swakopmund – Walvis Bay: Sandwich Harbour
(30 km circa)
Tempo di percorrenza: circa 30 minuti

È importante considerare che la zona offre un’infinità di escursioni ed attività interessanti. Quella che abbiamo incluso, è secondo noi la più emozionante, e stiamo parlando di Sandwich Harbour. Si tratta di un luogo completamente selvaggio, dove le dune di sabbia alte ed imponenti si tuffano dentro l’oceano, e con dei veicoli 4x4 ed accompagnati da guide esperte, si percorre un tratto di spiaggia dove ci si sente quasi magicamente intrappolati tra i due elementi: la sabbia e l’oceano. Un’escursione ricca di emozioni che regala panorami mozzafiato che dura una giornata intera. Il pranzo e le bevande durante le escursioni sono incluse. Cena e pernottamento in guesthouse a Walvis Bay. Cena non inclusa.

10° GIORNO
Swakopmund – Namib desert: Sesriem area
(350 km circa di cui 30 km asfaltati – La deviazione la Welwitschia Drive implica 40 km circa in più)
Tempo di percorrenza: circa 6/7 ore considerando la deviazione per la Welwitschia Drive

Si parte di buon ora per percorrere quella che si chiama “Welwitschia Drive”: si tratta della strada che si dirama dal percorso del Bosua Pass, a est di Swakopmund, e la zona si trova all’interno del Namib Naukluft Park. Qui è possibile osservare e fotografare una pianta davvero insolita ed endemica della Namibia, la Welwitschia Mirabilis pianta longeva dall’aspetto affascinante che vanta una media di 1000 anni di vita. Spettacolare anche il panorama che si può ammirare nella Moon Landscape, la Valle della Luna. Nel Namib Naukluft Park. Un’altra breve sosta (a discrezione della guida) a Solitaire, zona di ristoro in tutti i sensi. Provare la torta di mele (deliziosa !!!). Benzina, pneumatici, pasticceria, ristorante, caffetteria e bar. Tutto in un posto incredibile da vedere e non da raccontare. Il viaggio prosegue fino a raggiungere il lodge nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento al lodge.

© Elisabetta Rosso

11° e 12° GIORNO
Namib Desert: Namib Desert: Sossusvlei - Dead Vlei – Sesriem Canyon
Questa è una delle mete più ambite della Namibia… il mitico Deserto del Namib, il più antico del mondo, si estende per 400 Km da sud a nord (e circa 120 Km da est a ovest) ed è un vero e proprio “deserto vivente”: dal vicino Oceano Atlantico arriva la fredda corrente antartica del Benguela che, portando una buona dose di umidità, soprattutto notturna, influisce su un ricchissimo sistema di vita inimmaginabile per un deserto all’apparenza così arido. Orici, springbok e struzzi sono gli animali più visibili e poi ancora insetti ed uccelli, più raramente rettili; tutti hanno sviluppato mirabili tecniche di sopravvivenza adattando il proprio metabolismo ad un ambiente così estremo. Il lodge si trova nelle immediate vicinanze dall’entrata del parco, da dove parte una strada sabbiosa che porta alle mitiche dune di Sossusvlei: ci si addentra in uno scenario fantastico di dune via via sempre più alte, dove i morbidi e caldi colori della sabbia contrastano con un cielo quasi sempre limpidissimo. Oltre alle dune, incredibile lo spettacolo offerto dalla natura, dove una depressione forma un “miracoloso” lago (la presenza dell’acqua dipende dalla quantità di precipitazioni durante la stagione delle piogge) contornato da alte dune: da qui si raggiunge la Deadvlei, “il lago morto”, sovrastato dal “Big Papa” (la più alta duna della zona) che ci offre un emozionante scenario di quello che è, forse, il più bello e fotografato panorama della Namibia. Nel pomeriggio c’è il tempo per una visita al Sesriem Canyon, dove il fiume Tsauchab ha scavato una gola lunga 1 km e profonda 30 metri. Indubbiamente giornata dedicata alla spettacolare natura che sottolinea la maestosità e l’imponenza del deserto più antico del mondo. Cene e pernottamenti al lodge.

13° GIORNO
Namib Desert: Sesriem area - Windhoek
(360 km circa di cui 90 km asfaltati)
Tempo di percorrenza: 5/6 ore

Pernottamento a Windhoek. Si può scegliere di dedicarsi allo shopping, visitando il Namibian Craft Center che offre una serie di prodotti locali interessanti e con ottimi prezzi, aiutando così l’economia locale. E’ importante sapere che i negozi aprono presto, ma che l’orario di chiusura è intorno alle 17h00. Il sabato mattina, non tutti i negozi sono aperti, quelli che lo sono chiudono comunque intorno all’ora di pranzo, facendo quindi mezza giornata. La domenica è tutto chiuso (fatta rara eccezione per qualche centro commerciale aperto solo la mattina).

14° GIORNO
Windhoek – Italia
Il viaggio è giunto al suo epilogo. Circa 3 ore prima del volo di rientro trasferimento (con autista parlante inglese) in aeroporto.

© Elisabetta Rosso

ATTREZZATURA FOTOGRAFICA CONSIGLIATA:

• 1 corpo macchina reflex
• Ottiche (dal grandangolo al lungo tele).
• Treppiede
• Batterie di ricambio
• Kit di pulizia
• Zaino/borsa fotografica

Opzionali: secondo corpo macchina; filtri quali polarizzatori, GND, ND-Neutral Density; lenti creative, computer per scaricare le foto o dischi esterni.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Elisabetta Rosso
elisabetta@elisabettarosso.com
Mobile [+39] 393.9342219

AFROZAPPING (Tour operator)
Barbara Gangi: Mobile [+39] 347.5040272
Sabrina Rosio: Mobile [+39] 349.3736940 info@afrozapping.com

© Elisabetta Rosso


Elisabetta Rosso
, 39 anni, è docente Nikon School Travel. Vincitrice del concorso National Geographic Italia, vincitrice di menzioni d’onore nel concorso OASIS e finalista nel prestigioso Wildlife Photographer of the Year si occupa di viaggi, workshop e reportage di matrimonio in tutta Italia.
Dopo aver guidato ad oggi 13 spedizioni fotografiche in Islanda, nell’ottobre 2014 durante l’eruzione del vulcano islandese Bardarbunga collabora con il magazine islandese Iceland Review per realizzare un reportage nella zona eruttiva. Con i giornalisti del magazine ottiene i permessi governativi per effettuare riprese video/fotografiche dalle quali nascono il reportage fotografico ed il video documentario “Islanda, Terra del Fuoco” che raccoglie anche riprese aeree effettuate con il drone.
Il video verrà trasmesso da importanti media e pubblicato da National Geographic. Prima di questo anche il video documentario “Let’s Fly on Iceland” interamente realizzato con l’utilizzo del drone, viene trasmesso dalla televisione olandese all’interno della serie Polar Expedition, pubblicato da National Geographic, Epic TV e repubblica.it.
Il reportage viene inoltre presentato presso la Royal Geographical Society di Londra in collaborazione con i giornalisti dei magazine statunitensi Science e Nature.
Elisabetta organizza workshop in diverse città d’Italia ed è spesso ospite in seminari, serate fotografiche, eventi ed interviste radiofoniche su emittenti nazionali come Radio Capital, M2O e OK Radio.
Le fotografie di Elisabetta vantano importanti pubblicazioni come quelle su National Geographic, Repubblica.it, D Repubblica, Corriere della Sera, Il Messaggero, La Stampa, Tutti Fotografi, Fotografare in Digitale, Digital Photography Italia, Business Insider, Iceland Review, Iceland Magazine, NPhotography, Landscape Photography Magazine, Africa Geographic, Arte.it, Controcampus, IVISIVI, The Post Internazionale, Lonely Planet Italia, Reflex, Des Art UK.
Elisabetta è oggi membro dell’Associazione Americana di Fotogiornalismo di Matrimonio WPJA, selezionata tra i migliori fotografi di matrimonio da Wedding Photographer Select, World Elite Photographers e in Italia dall’Associazione Nazionale Fotografi di Matrimonio ANFM.
Prestigiosi riconoscimenti alle sue immagini di matrimonio arrivano in USA da National Geographic e in Brasile da Fotomania Case Editorial. Dalle numerose fotografie realizzate durante i viaggi in Islanda sta nascendo il libro fotografico ELEMENTS – Immagini e suggestioni d’Islanda che verrà presentato nel mese di settembre 2015, distribuito in tutto il mondo e attualmente acquistabile in prevendita on-line sul sito di Elisabetta: www.elisabettarosso.com/elements

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