Sguardi 16 - Gennaio 2004

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Editoriale

Reportage: inchiesta o servizio giornalistico e/o fotografico che descrive fatti e avvenimenti dopo esserne stati testimoni oculari. Questa, più o meno, la definizione che si può tirar fuori confrontando un paio di vocabolari della lingua italiana. Al reportage, alle storie raccontate dopo averle osservate da vicino e dentro, è dedicato per intero il numero di apertura del nuovo anno di Sguardi. Categoria totem, mito e feticcio, anima di molte riviste in epoca pre-televisiva, ucciso (a sentire gli addetti ai lavori) dalla cascata di immagini della tv invasiva, il reportage – di guerra, sociale, geografico, eccetera – continua a vivere e a ricavarsi spazi (in riviste generaliste, femminili, di viaggio, ecc.) per raccontare attraverso l'insieme di scatti unici delle storie, dei luoghi, delle tendenze.

L'agenzia VII, da quando è nata nel 2001, si è subito imposta come uno dei marchi di qualità nella produzione di reportage. Sguardi segnala Inviati di guerra, la seconda grande collettiva dell'agenzia che il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona ospiterà dal 19 febbraio al 18 aprile prossimi, riflessione sul tema del lavoro del fotoreporter di guerra attraverso otto contributi scelti dagli autori stessi tra i molti reportage realizzati in aree e situazioni di conflitto diverse.

La vetrina di questo numero ospita un giro del mondo sulle tracce dei popoli della Terra e dei loro diversi stili di abbigliarsi , una vetrina-panoramica tratta anche dai ricchi archivi di National Geographic.

Spazio poi a due riviste italiane. Internazionale è oggi in Italia "la" rivista che racconta il resto del mondo, una presenza riconoscibilissima nello scarno panorama editoriale italiano che guarda anche a cosa succede fuori dai propri, angusti, confini. L'Europeo ha oggi una cadenza bimestrale e monografica; Sguardi segnala l'ultimo suo numero, dedicato ai grandi reportages della rivista, realizzati con "una chiave giornalistica che purtroppo il giornalismo attuale ha dimenticato o trascura: il racconto, la narrazione in presa diretta di chi è andato, ha ascoltato, osservato e quindi riferito", con parole, per immagini.

Parlando di riviste, l'omaggio - inevitabile - è alla statunitense Life, per decenni "il" magazine che portava notizie e immagini da tutto il mondo, esempio e modello di fotogiornalismo, reportage, anche all'estero, in Europa. Un mito, per tutti, che rivive oggi nei Life Books che segnaliamo.

In un'epoca in cui più di un terzo della popolazione mondiale vive in paesi dove non esiste libertà di stampa, l'associazione Reporters senza frontiere si batte per difendere il diritto di informare e di essere informati; Sguardi ne segnala le attività e le pubblicazioni (l'ultima, un libro di Helmut Newton) di fondamentale importanza per l'autofinanziamento.

Anche se non è strettamente reportage, quello degli autori delle guide turistiche è un lavoro che raccoglie informazioni di prima mano; di qualità e assoluta affidabilità, se poi si tratta delle mitiche Lonely Planet (di cui ricorre il trentennale), le guide più usate dai viaggiatori indipendenti, che spesso fanno parte anche del bagaglio dei reporter, giornalisti e fotografi in giro per il mondo.

Le news, infine, presentano un sito, un libro, una mostra: www.reportage.org, dedicato alla pubblicazione di servizi di fotogiornalismo; l'ultima raccolta di articoli di Ettore Mo, uno dei migliori reporter italiani, "I dimenticati", storie di genti che vivono ai margini del mondo globalizzato, in territori in cui di solito non osiamo avventurarci e che la tv o non mostra o snatura; e la mostra-testimonianza di Li Zhensheng, "L'odissea di un fotografo cinese nella Rivoluzione Culturale (1966-1976)".

Buon viaggio nei mondi del reportage con Sguardi.

Antonio Politano

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