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Helmut Newton
Sex & Landscape + Autobiografia

Fino al 31 prossimo gennaio Berlino, sua città natale lasciata nel 1938 per fuggire alle persecuzioni razziali, celebra Helmut Newton.
Al Museum für Fotografie / Helmut Newton Foundation l'esposizione "Helmut Newton: Sex and Landscapes" presenta 75 grandi immagini del celebre fotografo tedesco/australiano (che in realtà si chiamava Helmut Neustädter, nato da famiglia ebrea a Berlino il 31 ottobre del 1920 e morto in un incidente stradale a Los Angeles lo scorso 23 gennaio).
Donne forti, tra eros e provocazione, gioco e mistero, glamour e fashion, sadomasochismo e feticismo, sullo sfondo di scenari urbani e stilizzati, interni asettici o barocchi e pareti nude; ma anche lune che si specchiano nel mare, orizzonti desertici, paesaggi onirici. Con un posto speciale riservato al diario coniugale della vita con la compagna di sempre, l'attrice australiana June Brunell sposata nel 1948, e a oggetti personali come la prima macchina fotografica o i suoi vestiti.
In questi giorni Contrasto pubblica l'Autobiografia di Newton (pagine 294 pagine, 134 fotografie bianco e nero, euro 28,00) scritta poco prima di morire: dai rapporti con l'amata madre e con il padre ai suoi viaggi, fino ai famosi reportage di moda, Newton riporcorre gli episodi della sua vita, con lo stesso stile ironico e provocante delle sue fotografie.


© Helmut Newton

 

 

Cremlini, le fortezze dell'antica Russia
Mondadori, pagine 280, euro 55,00

Roccaforti, cittadelle, residenze ufficiali, castelli incantati: i cremlini russi sono questo e molto altro ancora. Testimonianza di un passato glorioso, sono il segno tangibile della potenza degli zar. Il nucleo fortificato di Mosca, il "Cremlino" per eccellenza, è uno dei complessi architettonici più conosciuti del mondo, una vera e propria "città nella città", che racchiude al suo interno chiese, palazzi, musei. Ma esistono ancora, disseminati nelle immense pianure, altri cremlini, che nel corso dei secoli hanno assolto un ruolo fondamentale per lo stato russo, difendendolo dai nemici secolari provenienti da ovest e da est. La maggior parte di essi fu costruita tra il XVI e il XVII secolo, sull'esempio della cittadella moscovita, che si avvalse del contributo di architetti e maestranze italiane. Dalle mura alle torri, agli edifici civili e religiosi, l'influenza dell'arte italiana è infatti visibile sia negli elementi stilistici, in grado di fondersi armoniosamente con le tradizioni architettoniche locali, sia nelle opere fortificatorie, che rendevano le roccaforti russe tecnicamente all'avanguardia per l'epoca. In questo straordinario reportage (testi di Francesco Bigazzi, fotografie di Mauro Galligani) gli autori hanno documentato sedici fortezze, che si affiancano al Cremlino di Mosca. Alcune di esse rimangono ancora pressoché intatte, altre sono ormai accerchiate dall'espansione urbana, altre ancora hanno subito pesanti mutilazioni; ma ognuna possiede una storia e un fascino particolari. Le loro cattedrali dalle cupole scintillanti e gli austeri palazzi del potere sono tornati a essere l'elemento dominante dell'assetto urbano, conferendo a queste antiche città una bellezza irripetibile.

 

Saverio Lombardi Vallauri: Metroquadro


© Saverio Lombardi Vallauri

Letteraventidue, impegnata a Milano nella promozione e cura di nuove ricerche artistiche, presenta: 1:1 Artisti visti da vicino, un progetto di mostre personali dedicato a giovani artisti e realizzato in collaborazione con Liberarea, spazio-studio aperto a nuove indagini in campo culturale.
Il ciclo verrà inaugurato il 26 novembre dalla mostra fotografica: metroquadro di Saverio Lombardi Vallauri. In mostra 9 metriquadri che sintetizzano gli ambiti di ricerca del suo lavoro ancora in evoluzione e testimoniano le potenzialità di una indagine scaturita dalla mente di un fotografo rigoroso e creativo allo stesso tempo. Lombardi Vallauri ha costruito con quattro barre metriche di legno in faggio una cornice che diviene personale strumento di lettura, permettendogli di osservare la realtà con metodo e rigore geometrico. Così metroquadro diventa un procedimento di catalogazione fotografica, una sistematica campionatura nata dalla necessità di ordinare entro una cornice la naturale varietà del comune disordine quotidiano. "Sono un fotografo ordinato" ha detto di sè Lombardi Vallauri, "amo gli angoli retti, la centralità, la simmetria; le mie composizioni raccontano il mio bisogno di certezze. La ricerca metroquadro accoglie le mie ansie per un mondo troppo complesso e restituisce risposte sintetiche".


© Saverio Lombardi Vallauri

© Saverio Lombardi Vallauri

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