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Tracce di presenza umana
Massimo Gatti

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Electa pubblica un volume di immagini realizzate da un fotografo che fotografo non è; che scatta in modo professionale con apparecchi non professionali (digitali e "usa e getta"). Un apparente controsenso, una scommessa un po' azzardata. Eppure una scelta ben mirata. Tracce di presenza umana (pagine 200, euro 80) è una raccolta di scatti realizzati in giro per il mondo da Massimo Gatti. Noto a molti come imprenditore, solo a pochi per le sue fotografie.

La prima parte del libro, diviso in tre capitoli, comprende le immagini più strettamente legate al titolo, con colpi d'occhio che colgono situazioni improvvise e con rari fotomontaggi che mettono in evidenza l'inquietudine dell'animo umano. Al centro del volume un gioco d'autore, un fotoromanzo "con modella e manichini", raccontato da Andrea Pinketts. Infine il capitolo che raccoglie immagini realizzate nella favela e scuola di samba Mangueira di Rio de Janeiro, dove l'allegria dei colori verde e fucsia stonano, in modo tipicamente brasiliano, con la quotidianità della gente di quei luoghi.


Beatrice Borromeo, pag 55 - Bea & Bea - Milano

Massimo Gatti ci fa intuire come sia la sensibilità di chi si trova dietro l'obiettivo a determinare la riuscita del lavoro. Talvolta la qualità di stampa non è ineccepibile, elemento che passa in secondo piano di fronte alla volontà di queste fotografie di catturare l'attenzione, di smuovere sentimenti e provocare riflessioni, ma anche sorridere.


Zingara, pag 57 - La zingara Maria: ore 10 - Milano, via Spiga

Stralci dai testi critici di Isabella Bossi Fedrigotti, Antonio Calabrò, Oliviero Toscani, Carlo Rossella:

"Se i veri fotografi, quelli che viaggiano con due, tre macchine al seguito, con cavalletti, fari, faretti vengono a sapere di questo libro che, involontariamente li irride, lo boicotteranno come potranno, cercheranno di comprare tutte le copie per mandarle segretamente al macero... Scoprirebbero - questi coraggiosi - che la loro prestigiosa e dispendiosa attrezzatura dopotutto, chissà, magari, assolutamente indispensabile non è, visto che con le macchinette usa e getta o con gli apparecchietti da pochi euro si può fare bene, anzi, benissimo. Proprio questo invidieranno a Gatti i gran signori del set: la sveltezza, la semplicità, l'insospettabilità. Un bravo turista - egli sembrerà loro- con la sua macchinetta da due soldi appesa al polso, in vena di scattare qualche foto ricordo... E, invece, così travestito, così scarsamente appariscente con la sua "camera" da turista a tracolla, Gatti è reporter, è registratore, è commentatore, è spia cui non importa quasi niente di gondole o colossei, molto, però, della vita... E poi, rapidità di riflessi per scattare fermando quelle "tracce di presenza umana" prima che un colpo di vento, uno spostamento dell'ombra, una tenda che si abbassa se le portino via."
Isabella Bossi Fedrigotti


Chiacchiere, pag 139 - Due chiacchiere il sabato notte - Rio de Janeiro

"Persone. Né gente né folla, né pubblico né popolo. Persone... Massimo Gatti fotografa, appunto, persone. Con l'attenzione partecipe e curiosa di chi sa passare dal vedere al guardare. Ciò che conta, dunque, è l'occhio di chi guarda, con la capacità di bloccare un attimo irripetibile d'una realtà in movimento in un'immagine ferma e perennemente ripetibile, una forma per la memoria... le fotografie di Gatti non sono un reportage, esotismo e colore, sguardo semplicistico d'un viaggiatore ingenuo. Sono un racconto d'umanità. Di vita e dunque di sogni, di ansie, di illusioni... il bisogno di risposte, l'ansia dell'incertezza il senso della voce che rompe la solitudine, suggerita da immagini inquiete che sanno di Edward Hopper. C'è, nelle foto di Gatti, una sapienza umana affettuosa e ironica... La realtà non si ferma a quello che semplicemente vediamo. Lo sguardo ha bisogno di altre lunghezze, di altri spessori. Bisogna ricominciare a viaggiare. A fotografare. E a raccontare."
Antonio Calabrò


Graffiti Girl, pag 181 - Graffiti girl - Rio de Janeiro, Mangueira

"Massimo, sei una felice e bella eccezione, non ti fai accecare dalla macchina fotografica. Tu metti gli occhi e il cuore davanti e non dietro l'obbiettivo."
Oliviero Toscani

"Sfoglio il libro di Gatti. Mi innamoro della Tuffatrice Misteriosa. L'immagine è poesia scritta con camera da pochi euro. Esistono poeti fotografi, reporter di attimi e sogni. Gatti è dei loro."
Carlo Rossella

www.electaweb.it


Favela di notte, pag 195 - Notturno con favela - Rio de Janeiro, Mangueira

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