Claudio Cerquetti

A cura di:

Fermare l'istante

Le immagini che passano per i nostri occhi, rielaborate e conservate nella nostra mente, sono pronte a saltar fuori in ogni momento: è l'immaginazione.
Quando osserviamo un nuovo oggetto e lo paragoniamo a qualcosa di noto, o quando componiamo l'inquadratura con una fotocamera, la pre-visualizzazione, mediata dalla nostra cultura, diviene artefice della fotografia.

E proprio grazie a una macchina fotografica l'immagine viene "ritagliata" dal contesto generale, modificata attraverso un opportuno impiego delle fonti di illuminazione, e infine trasferita su un supporto sensibile alla luce: la fotografia che abbiamo in mente resta quindi impressa in una diapositiva, in un foglio di carta stampata, oppure in un file digitale. E rimane lì, pulita, non inquinata dagli altri ricordi, dalle analogie e da tutte le distorsioni che possono, come in un sogno, modificare ciò che abbiamo visto nella realtà. La luce è visione, ricordo, realtà, interpretazione.

La fotografia è un'alchimia di elettronica, meccanica e chimica e, per realizzarsi compiutamente, ha bisogno dell'intervento umano. Da parte di chi fotografa è necessario conoscere da vicino le modalità che governano la visione e il ricordo da parte dei supporti fotosensibili contenuti nelle macchine fotografiche (ausili meno magici e indefinibili della nostra mente), oltre ai principi secondo cui è oggettivamente possibile valutare la quantità e il tipo di illuminazione che investe la scena. Lo scopo finale è semplice: riuscire a fermare l'istante di uno sguardo. E trasferire emozioni a chi guarda le mie foto.

Fotografo di tutto, dalle immagini per scopi pubblicitari ai reportage di viaggio, alle foto puramente didattiche per i libri che ho pubblicato nel corso degli ultimi anni. Ho pubblicato le mie prime copertine all'età di tredici anni. Si trattava di macrofotografie che realizzavo con un sistema Olympus ed alcuni accessori fatti in casa. La mia fortuna è stata di appassionarmi alla fotografia partendo dal suo aspetto tecnicamente più difficile. La macro coinvolge tutte le problematiche tecniche possibili: s'inquadra al buio, le prime foto sono tutte mosse, sfocate, giallastre.

Comprendendo gli errori e sprecando un mare di scatti, ho imparato pian piano da solo. Passare ad altri generi con questa scuola tecnica alle spalle è stato facile. Con la reflex e uno zoom riesco a isolare dal contesto il dettaglio che m'interessa, lo ripulisco dal superfluo e lo metto nell'archivio dei ricordi. Preferisco lavorare con obiettivi di focale medio lunga, oppure cortissima: con un supertele ritaglio un elemento particolare; con un supergrandangolare, invece, pongo generalmente in primo piano un oggetto interessante ingigantendone l'importanza visiva rispetto allo sfondo - pur leggibile - creando drammatici effetti di prospettiva esasperata.

Le migliori esperienze dal punto di vista umano le ho avute in Tibet, Nepal, Giappone e in Jamaica dove ho vissuto per diversi anni. Amo profondamente il Giappone e gli aspetti tradizionali della comunicazione orientale, la coesistenza fra tradizioni feudali e futuro prossimo in una metropoli come Tokyo. Un quotidiano che ai miei occhi è risultato particolarmente ricco di suggestioni. Inoltre, ho trovato una diffusa correttezza umana e professionale nelle persone incontrate nei miei numerosi viaggi in Oriente. Cerco di integrarmi subito nel paese in cui vado a lavorare, immergendomi in quella realtà e stringendo amicizie durature. La fotografia non deve essere fine a se stessa: è un modo per imparare qualcosa del mondo, sviluppa tolleranza per le diversità, arricchisce.

Chi sono
Sono nato a Roma nel 1967, dal 1985 esercito l'attività di fotografo professionista nel campo del reportage e della pubblicità. Oltre a essere autore di sette libri fotografici per vari editori ("I segreti della luce in fotografia", "La fotografia per tutti", "Tecnica del glamour professionale", "100 consigli pratici per fotografare meglio", "Vado a vivere in Jamaica", "Il Ritratto: trucchi segreti e trasgressioni", "Nikon School: Corso di Fotografia by Nital"), ho pubblicato immagini sulle maggiori riviste di settore e centinaia di articoli di testo+foto (in qualità di fotogiornalista, sono iscritto all'Ordine del Lazio dal 1994).

Ho redatto articoli in nove annate del periodico "Fotografare" e diretto la collana de "I libri di fotografare", realizzando 14 titoli su tematiche diverse. Oltre a insegnare all'Accademia delle Arti di Roma (Fotografia nella Grafica e Indagine fotografica), collaboro con molte riviste del settore fotografico, curo la realizzazione di libri (su diversi aspetti della ripresa e sulle applicazioni della documentazione fotografica) e l'organizzazione di mostre fotografiche e di congressi di fotografi professionisti.

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Claudio Cerquetti Alberto Pejrano

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