Lo Storyboard

A cura di: Roberto Puato con i contributo del Dipartimento Audiovisivi Fiaf


 

Dall'idea alla sceneggiatura

L’audiovisivo fotografico è un mezzo di comunicazione realizzato con una proiezione di immagini sonorizzate; la proiezione è effettuata con dissolvenze incrociate con passaggi lenti o rapidi, che permettono di realizzare diversi effetti (dissolvenza semplice, apparizione, sovraimpressione, scintillio, flash, creazione di una terza immagine, ecc.) e di dare un ritmo variabile alla proiezione.

L’audiovisivo fotografico utilizza diversi tipi di linguaggio identificabili nelle sue componenti principali: il linguaggio sonoro, quello visivo e quello scritto o parlato. Il connubio suono/immagine non è però sufficiente da solo per creare un vero Audiovisivo fotografico: occorre in più realizzare un insieme coerente comportante un filo conduttore logico ed un apporto intellettuale dell’Autore.
 

PRIMO PASSO È DUNQUE L'IDEA DI BASE

Qui non ci sono regole e solo la fantasia dell’Autore può decidere l’argomento da trattare. Documenti di viaggio, canzoni, poesie, illustrazione di brani musicali, interpretazioni personali di un fatto reale, una storia inventata, indagini psicologiche o interpretazioni di argomenti attuali, e chi più ne ha più ne metta.

Nella produzione degli audiovisivi fotografici, come nel video, è imprescindibile un primo stadio progettuale dell’idea creativa con la tradizionale, e mai superata, rappresentazione grafica: quello che in gergo tecnico viene chiamato STORYBOARD.
Quando l’idea prende corpo, viene abbozzata una sorta di sceneggiatura disegnata o schematizzata che riproduce la sequenza scenica e ne spiega l’andamento narrativo.
 


In sostanza, lo storyboard riassume il contenuto delle sequenze principali di un prodotto audiovisivo e può essere utile al fine di descrivere più accuratamente la dinamica scenica, facilitare la eventuale progettazione ed esecuzione di particolari effetti speciali od anche soltanto avere una pre-visione delle inquadrature da
realizzare, la spiegazione delle azioni, il testo del parlato o comunque la descrizione del sonoro ed eventualmente tutte quelle indicazioni tecniche ritenute utili ai fini di una migliore identificazione del contesto scenico.
Sono stati e sono i registi come Alfred Hitchcock o Dario Argento che hanno utilizzato tale strumento ed a suo modo anche Federico Fellini, che descriveva scene, costumi e personaggi personalmente mediante disegni
Lo storyboard, tuttavia, non è utile solamente alla successiva regia, ma anche a rendere chiara l'atmosfera che il regista vorrebbe evocate attraverso le immagini del suo audiovisivo.

Per meglio comprendere i concetti sin qui esposti, grazie alla disponibilità del Gruppo Gieffesse di Sesto San Giovanni, abbiamo l’opportunità di inserire uno stralcio dello storyboard e la conseguente clip dell’audiovisivo THE LOOP.

Abbiamo quindi l’opportunità di visionare lo studio fatto sulla carta dai nostri amici ed il risultato finale dopo gli scatti, l’inserimento della colonna sonora, il montaggio e la regia.

 

 


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