Marco Benedetti

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Sulla Cordillera di Huayhuash

Dopo tante Dolomiti e tanti sentieri macinati sotto gli scarponi è un'esperienza completamente nuova questa vissuta nelle Ande del Perù. Sono due le cordillere peruviane più note, la Cordillera Blanca e la Cordillera di Huayhuash, diverse centinaia di km a nord dalla capitale Lima. La Cordillera Blanca (perché bianche sono le sue vette sopra i 6000 metri coperte da nevi e ghiacciai perenni) si distende lungo la valle del Rio Santa, a nord di Huaràz la "capitale alpinistica" del Perù. Quella di Huayhuash si trova un centinaio di km più a sud di Huaraz, decisamente più isolata e più aspra. Non a caso fu scelta - alla fine degli anni '80 - dai ribelli "senderisti" come loro rifugio e proprio per questo rimase off limits ai trekkers per alcuni anni.

C'è una differenza fondamentale tra le due zone: mentre la Cordillera Blanca la si attraversa in più punti, alla Cordillera Huayhuash si gira intorno, compiendone l'intero periplo. Sono 10-12 giorni di trekking in completa autosufficienza, passando da una valle all'altra costantemente a quote fra i 4000 e i 4500 metri (e anche per questo si tratta di un trekking impegnativo), ai piedi di montagne bellissime e imponenti di 6000 metri come lo Yerupaja, la seconda vetta del Perù, l'Jirishanca, il Rondoy, il Siulà e il Sarapo, pareti di ghiaccio e roccia che all'alba e al tramonto assumono colori bellissimi complice la limpidezza dell'aria.

Nella Cordillera di Huayhuash ci si muove sempre in un territorio aspro, seppur ricco di acque, dove la presenza dell'uomo è del tutto sporadica e si limita a pochi contadini o pastori che dimorano in caratteristiche case di pietra e tetti di paglia.

Ci si accampa spesso sulle rive delle lagune (laghi) ai piedi dei ghiacciai e delle cime: Mitucocha, Viconga, Jahuacocha, Charuacocha, tutte pescosissime. E' indispensabile affittare dei muli (per i carichi) ed eventualmente cavalli e dunque si viaggia in compagnia dell'"arriero" (il proprietario dei muli e dei cavalli) e anche del "cochinero" (il cuoco), che al termine di ogni tappa innalzano la "carpa granda" (tenda) dove si consuma la cena.

Gli ambienti, l'isolamento, il silenzio di questi luoghi rendono il trekking di Huayhuash del tutto simile all'esperienza di una vera esplorazione.

Il punto di partenza per la Cordillera di Huayhuash è il paese di Chiquian e la prima tappa fino a Llamac (quasi 28 km) è un buon banco di prova per saggiare la "tenuta", mentre nella seconda si sale già sopra i 4000 metri. Il punto più alto che si raggiunge sono i 5200 metri di Punta Cuyoc a un giorno dall'unico paese che si incontra sul percorso del trekking, Huayllapa.

Nota biografica
M arco Benedetti è nato a Trento 42 anni fa. Giornalista pubblicista dal 1987, nella sua attività si è sempre occupato di storia dell'alpinismo e cultura alpina, attività sportive in montagna, editoria turistica, accompagnando l'impegno editoriale (che si traduce in pubblicazioni monografiche e articoli su riviste nazionali di settore e di turismo come Alp, Viaggi di Repubblica, Verde Oggi, Meridiani) a quello per la documentazione fotografica (con attenzione particolare per la zona dolomitica).
Un'attività quest'ultima tutta "sul campo", favorita anche dall'esperienza e dalla pratica alpinistica acquisita sui diversi terreni, dalla roccia all'alta montagna, perché se è facile catturare la bellezza di una montagna, di un orizzonte alpino (quante funivie e impianti di risalita ci scodellano di fronte al grande e stucchevole panorama), più difficile è cogliere situazioni oggettive che sono spesso contingenti, oltre che di durata sempre molto limitata, quelle tonalità che in condizioni di luce particolare rendono realmente unica una foto.




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