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Tra antico e moderno, una retrospettiva
Robert Mapplethorpe

"Voglio che la gente guardi le mie opere prima di tutto come opere d'arte, e poi come fotografie" Robert Mapplethorpe

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Alistair Butler, 1980 - Copyright © Robert Mapplethorpe Foundation

Dall'8 ottobre e fino al 2 gennaio 2006 il Palazzo Della Promotrice Delle Belle Arti di Torino ospita una grande e articolata retrospettiva su Robert Mapplethorpe, finalmente riconosciuto come uno dei massimi artisti americani della seconda metà del Novecento.

Circa 240 fotografie saranno esposte lungo un itinerario che attraversa la sua vicenda artistica ed esistenziale, dagli esordi nel 1972 alla tragica e prematura morte nel 1989, e saranno accompagnate da dipinti, sculture, incisioni, fotografie di maestri e di momenti diversi nella storia delle arti.

 

 

 

 

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Tomato and Knife, 1989 - Copyright © Robert Mapplethorpe Foundation

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Derrick Cross, 1983 - Copyright © Robert Mapplethorpe Foundation

Una mostra - curata da Germano Celant, il maggiore specialista dell'opera di Mapplethorpe, con importanti contributi di Robert Rosenblum e Claudio Strinati - che consente una rilettura del suo lavoro, sottraendolo all'aura scandalosa che l'ha accompagnato, per reinserirlo nel contesto dell'arte e della cultura americana di quegli anni, segnata dall'espressione di libertà, dai pregiudizi etnici e dalle convenzioni sessuali di cui Mapplethorpe fu interprete e paladino e insieme tragica vittima.

Nelle sale del Palazzo della Promotrice saranno esposte le opere secondo un criterio cronologico, rispettando tuttavia la suddivisione in temi e soggetti ben definiti, come l'opera di Mapplethorpe richiede. Il lavoro critico del curatore ha affiancato, a questi temi cari a Mapplethorpe, alcune opere di artisti su cui formò la sua cultura visiva, approfondendo e ampliando un primo parziale lavoro nato in occasione della mostra realizzata dal Guggenheim di New York a Berlino negli scorsi anni, e che ha toccato l'Ermitage di San Pietroburgo, il Puskin di Mosca ed è oggi a New York. In quell'occasione furono posti a confronto alcune fotografie di Mapplethorpe e alcune stampe fiamminghe delle collezioni dell'Ermitage, dando il via ad un lavoro di ricerca e di approfondimento che porta oggi a questa grande mostra.

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Patti Smith, 1978 - Copyright © Robert Mapplethorpe Foundation

Si potranno confrontare gli elementi comuni e di parallelismo tra le sue fotografie di body-builder e black bodies e la statuaria antica dagli etruschi a Michelangelo e Canova, fino a Rodin. Si testimonieranno poi le similitudini iconografiche e le innegabili affinità tra i suoi soggetti, femminili e maschili, a opere rinascimentali e manieriste, neoclassiche e moderne, da Bronzino a Tiziano, da Rembrant a Julien de Parme, da Bacon a Warhol includendo anche le fotografie da Man Ray a Von Gloeden. In tal modo la retrospettiva di Mapplethorpe si pone come un forte intreccio tra arti e fotografia, tra contemporaneità e storia, rendendo così più comprensibile e conoscibile il linguaggio estremamente raffinato e unico di Mapplethorpe. La sua volontà di porsi all'interno del grande flusso della storia dell'arte occidentale esprimendo temi così moderni ed "estremi", come il sesso e l'eros, attraverso forme di un'eleganza e di una classicità essenziale.

L'esposizione sarà arricchita da ampio materiale informativo, inclusivo di documentari televisivi, film e pubblicazioni, che permetteranno una conoscenza diretta del fare e delle parole dell'artista, e della storia delle esposizioni a lui dedicate in tutto il mondo.

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Andy Warhol, 1983
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Isabella Rossellini, 1988
Copyright © Robert Mapplethorpe Foundation
 

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