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Il World Press Photo in Italia

Pietro Masturzo
© Pietro Masturzo

Le foto vincitrici del World Press Photo 2010, uno dei più importanti riconoscimenti nell'ambito del fotogiornalismo, sono arrivate in Italia. In mostra fino al 6 giugno, a Milano presso la Galleria Carla Sozzani e a Roma al Museo in Trastevere. Ad aggiudicarsi il riconoscimento principale come "foto dell'anno 2009" è stata proclamata l'immagine a colori del fotografo freelance italiano Pietro Masturzo. La fotografia, scattata il 24 giugno 2009, mostra delle donne che urlano in segno di protesta dal terrazzo di una casa di Teheran. L'edizione del 2010 ha visto la partecipazione di 5.847 fotografi da 128 Paesi, che hanno inviato un totale di 101.960 immagini (96.268 nel 2009). Le partecipazioni dall'Asia hanno visto quest'anno un ulteriore incremento: 586 le partecipazioni dalla Cina (erano state 490 lo scorso anno) e 107 partecipazioni dall'Indonesia (77 nel 2009). Anche l'Africa ha avuto un alto numero di partecipazioni, con un incremento rispetto del 7,5% rispetto al 2009. Come da tradizione i fotografi europei erano ben rappresentati. Si segnala la significativa presenza di italiani, con 370 partecipanti rispetto ai 306 del 2009 e di russi, passati dai 130 della scora edizione a 156 partecipanti. Risultati di grande successo si sono registrati per l'Italia, con nove premiati nelle varie categorie. La giura ha diviso i lavori in 10 diverse categorie: Vita Quotidiana, People in the News, Spot News, General News, Natura, Storie d'attualità, Arte e spettacolo, Ritratti, Sport in primo piano e Sport in azione. Quest'anno sono nove i fotografi italiani premiati: Marco Vernaschi (General News), Michele Borzoni (People in the news), Pietro Masturzo (People in the news), Stefano De Luigi (Contemporary issues), Tommaso Ausili (Contemporary issues), Luca Santese (Daily Life), Francesco Giusti (Arts and Entertainment), Paolo Patrizi (Nature), Alessandro Imbriaco (Contemporary Iusses).

Stefano De Luigi
© Stefano De Luigi
Donald Miralle Jr
© Donald Miralle Jr

 


Etica e fotogiornalismo

«L'etica è l'etica. Non credo che esista un'etica specifica del giornalismo, con una sottoetica del fotogiornalismo». Sono parole di Ferdinando Scianna, uno tra i nomi più grandi della fotografia italiana, di cui Electa pubblica un saggio sul concetto di etica nel fotogiornalismo (pagine 76, euro 19). Scianna comincia a fotografare negli anni Sessanta mentre studia Lettere alla Facoltà di Palermo, dal 1967 lavora come fotoreporter per L'Europeo, diventa poi corrispondente da Parigi dove conosce un altro grande maestro della fotografia come Henri Cartier-Bresson e nel 1982 entra a far parte dell'agenzia Magnum Photos. In un momento storico in cui siamo sempre più circondati da immagini e pubblicità, e soprattutto in cui «le guerre, il terrorismo, si guerreggiano anche con le fotografie» l'autore riflette sul ruolo del fotografo e della fotografia. Attraverso numerosi esempi Scianna pone alcuni quesiti importanti sulle ambiguità morali insite nel mezzo fotografico. Di fronte al bombardamento di immagini, la fotografia ha ancora il ruolo di documento? La fotografia mostra la realtà o spesso attraverso una fotografia si cerca di dimostrare una tesi specifica? I fotografi hanno ancora l'esigenza di raccontare il mondo o solo di esporre e vendere in gallerie? Per Scianna rimangono regole linguistiche e di comunicazione, ma soprattutto un'etica interna, diverse tra il mercato dell'arte e il fotogiornalismo.

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Remember L'Aquila

Remember L'Aquila

Dopo un anno dal terremoto in Abruzzo, la Milano ospita nelle strade pedonali del centro un'installazione fotografica di immagini e parole dedicate a L'Aquila: "REMEMBER", dal 5 giugno al 4 luglio 2010. Cinquanta gigantografie, allestite all'aperto in Corso Vittorio Emanuele.
Immagini e frasi, raccolte sul posto, che ritraggono i luoghi colpiti dal sisma, senza dramma o denuncia, sensazionalismo o pietismo. "Vivi che ricorderai" come dice un antico proverbio abruzzese.
I fondi raccolti in occasione dell'esposizione milanese di REMEMBER verranno impiegati per l'acquisto di nuovi moduli per l'Ospedale da Campo della Fraternita di Misericordia Milano ONLUS, impegnata con il proprio Posto Medico avanzato ad Onna fin dalle prime ore del Post-Terremoto e con il Gruppo Tutela Beni Culturali della Confraternita della Misericordia Milano Sant'Ambrogio alla protezione e salvaguardia dei monumenti in provincia de L'Aquila.

 


Fotogiornalismo al Festival dell'Economia di Trento

PENTH-MI
© Christian Cristoforetti

Torna dal 3 al 6 giugno, nel capoluogo trentino, l'annuale edizione del "Festival arancio". Quattro giorni di confronti incentrati su "Informazioni, Scelte, Sviluppo". Il Premio Nobel Vernon Smith parlerà dell'ultima crisi immobiliare, vi sarà il debutto del politologo Putnam su Obama, l'economista Roubini presenterà il passato, il presente ed il futuro della finanza, mentre il primo ministro del Bhutan, Thinley, racconterà l'esperienza di un paese che, alle soglie del terzo millennio, vive senza il Pil.
In questa prestigiosissima cornice si inaugura la prima presentazione al pubblico di "PENTH-MI. Piazza della parola", un progetto di foto-narrazione ideato e curato dal fotografo Christian Cristoforetti, ospitato dal 3 al 18 giugno nella rinascimentale cornice di Palazzo Saracini Cresseri nel centro storico di Trento. Una mostra su un'Africa contadina; gente che mostra una visione altra, capace di poter indicare una via possibile al modello occidentale. Come afferma A. C. Robert «il preteso ritardo dell'Africa è forse l'espressione di una formidabile resistenza culturale a un modello economico occidentale devastatore».

PENTH-MI
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© Christian Cristoforetti

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