Collettiva

Bordertown, l’ho uccisa perché l'amavo
Fiof

Il titolo è esplicito: “Bordertown, l’ho uccisa perché l’amavo”. L’intento è nobile: contribuire alla sensibilizzazione sulla violenza domestica e alla sua conoscenza, in grado di scardinare stereotipi e approcci riduttivi costati cari alle donne. I numeri parlano chiaro: nel nostro paese (un paese che solo nel 1981 ha visto eliminare il reato di delitto d’onore) nel 2012 sono state uccise 113 donne di cui 73 dal proprio partner.
 


© Rossella Stagista, Femminicidio
 

Bordertown è una collettiva di fotografia e video, promossa dal Dipartimento Fotografia Sociale del Fondo Internazionale per la Fotografia, Video e Comunicazione (Fiof), che si concentra su un particolare tipo di violenza: l’uccisione della donna all’interno del rapporto di coppia, in contesti familiari o affettivi, trasformatasi da episodio di cronaca nera a vera a propria emergenza sociale.
 


© Antonella Monzoni, La collana di perle
 

L’invito è a non rimanere impassibili, a non accettare che ogni due giorni una donna sia assassinata per mano del proprio compagno, marito, fidanzato. Occorre agire, operare un tentativo nella direzione dell’educazione all’orrore e all’inaccettabilità nei confronti di casi del genere, nella costruzione di una cultura in cui la donna possa godere pienamente del diritto all’indipendenza culturale e intellettuale che per molti secoli le è stata negata.
 


© Maria Lanotte
 

La mostra ha avuto un primo allestimento a gennaio a Vimercate (in provincia di Monza e della Brianza), e si sposterà a febbraio a Pulsano (in provincia di Taranto) e a marzo ad Adria (in provincia di Rovigo). Le opere sono state selezionate per il comune denominatore - il femminicidio - e giudicate per la tecnica, la comunicazione, la capacità espressiva, l’attinenza al tema e l’impatto emotivo. Nella sezione fotografia, vincitore del Progetto Bordertown è risultato Damiano Lamonaca con l’opera “Impotence” (mentre per la sezione video un ex-aequo Selene Pozzer e Alba Renna con l’opera “Stronger” e Doriana Parente con l’opera “malamore”)

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© Damiano Lamonaca, Impotence
 

Le opere che hanno dato vita a Bordertown, l’ho uccisa perché l’amavo sono di: Giulio Boiano, Claudio Brufola, Rossella Cristallo, Sabrina De Grandis, Ruggiero Di Benedetto, Vito Finocchiaro, Damiano Lamonaca, Sara Lombardi, Stefano Lunardi, Maurizio Marcato, Antonella Monzoni, Doriana Maria Parente, Antonella Pizzamiglio, Selene Pozzer, Mirco Villa, Michele Ziri.
 


© Giulio Boiano

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