Il sistema Nikon permette di creare schemi di illuminazione a più flash mediante la comunicazione senza fili.
Vediamo come usarlo al meglio, recuperando anche vecchi flash.
 

SB-800 è attualmente il flash più sofisticato del sistema d’illuminazione Nikon.

Fotocamere digitali a parte, i maggiori progressi degli ultimi anni riguardano i flash. La loro potenza è aumentata di pari passo al diminuire delle dimensioni.
I complicati calcoli, necessari per stabilire il diaframma corretto in rapporto alla distanza del soggetto e la potenza del flash, sono un ricordo del passato.
Dentro a fotocamere e obiettivi ci sono circuiti logici che dialogano con il flash e gli dicono quanta luce deve erogare.
Noi dobbiamo solamente premere il pulsante, al resto pensano loro, gli automatismi.
Anche quando vogliamo illuminazioni complesse. Quelle che una volta richiedevano la sapienza artigiana del fotografo che sistemava luci, ne misurava l'intensità con l'esposimetro e, per maggiore sicurezza, spesso faceva anche una polaroid, per controllare che tutto andasse bene.
Per fare tutto ciò occorrevano tempo e attrezzature. Oggi possiamo allestire un set di luci, anche complesso, con molta facilità.
Per approfondire il tema abbiamo preparato una serie di articoli sui diversi sistemi offerti dai produttori, iniziando con Nikon.

 

 


Il sistema


Il piccolo bank Apollo, della Manfrotto Trading, applicato al flash Nikon SB-800, per avere un campo di luce diffusa di maggiore estensione.

Nikon offre la possibilità di usare più flash, funzionanti in automatismo TTL contemporaneamente, senza bisogno di collegarli tra di loro con un cavo. La fotocamera e il flash principale, fissato su di essa, dialogano con i flash sparsi nei punti strategici della scena da illuminare.
E dicono loro quando debbono interrompere l'emissione di luce, in modo da avere una immagine perfettamente esposta nella modalità TTL.
Proprio come accade quando usiamo il piccolo flash della compatta delle vacanze.
La filosofia del sistema Nikon è sempre stata quella di proporre nuove attrezzature compatibili con quelle vecchie. A differenza di quanto accade con altri costruttori, oggi possiamo montare sull'ultima digitale della casa giapponese un obiettivo di trent'anni fa, anche se non possiamo certo utilizzare gli automatismi di ripresa più recenti. E noi, da affezionati nikonisti, abbiamo in borsa apparecchiature diverse, non solo le ultimissime. Vediamo, nella pratica, cosa possiamo fare e quali risultati possiamo raggiungere.

 


La dotazione di accessori dello SB-800 comprende una serie di filtri in gelatina, da mettere davanti alla parabola,
per ottenere un fascio di luce colorata.
La gelatina dei filtri è molto delicata e viene facilmente rovinata dal calore emesso dal lampo.

Le massime prestazioni si ottengono con i recenti flash SB-800 o SB-600 abbinati alle reflex professionali della serie D2 o D70. Solamente queste sono, ad oggi, compatibili con il CLS (Creative Lighting System), sistema d'illuminazione creativo adottato per la prima volta sul flash SB-800 ed oggi anche su SB-600. Sfrutta le caratteristiche di comunicazione interattiva propria delle fotocamere digitali e permette un nuovo tipo di lettura TTL, il cosiddetto i-TTL.
Prima di scattare il flash emette una serie di pre-lampi che servono agli automatismi del TTL per leggere meglio l'esposizione e, di conseguenza regolare in modo più accurato l'emissione di luce; l'i-TTL consente di scegliere tra una valutazione solo sul soggetto principale (equivalente della misurazione spot), o con bilanciamento in modo da tener conto anche dello sfondo.
Oltre al sistema i-TTL, il CLS offre la possibilità di usare flash secondari, sempre in i-TTL, anche a gruppi di flash e pilotare l'emissione di ciascun gruppo indipendentemente. Ciò consente illuminazioni molto sofisticate. Certo non alla portata di tutti, visto che ogni singolo flash SB-800 costa più di 500 euro.


Il flash SB-800 è dotato di un alloggiamento supplementare per aumentare da 4 a cinque il numero delle batterie d’alimentazione. In questo modo l’autonomia degli scatti viene leggermente aumentata.

Sempre grazie al CLS è possibile memorizzare l'esposizione flash preferita.
La temperatura colore viene regolata automaticamente, così come automatica è la sincronizzazione sui tempi rapidi.
Infine: l'illuminatore autofocus del flash ha un'area di lettura più larga, utile nelle riprese in luce scarsa, in quanto copre anche i sensori di messa a fuoco più laterali, e non solo quelli centrali.

 

 



Filosofia Nikon


Il sensore che permette all’SB-800 di dialogare con gli altri flash in modalità senza fili.


Il flash National, vecchio di vent’anni, che abbiamo usato assieme al nuovissimo SB-800 per rischiarare alcuni set di ripresa. Il flash non lavora in automatismo TTL, ma è regolato automaticamente da una sua fotocellula incorporata. Collegato al flash vediamo il sensore Hama che lo fa scattare in sincronia con gli altri flash, in questo caso gli SB-800.

Ma chi non ha l'ultimissima Nikon D2, D70, o non possiede l'ultimissimo SB-800 o SB-600, deve rinunciare a tutto questo ben di dio?
Se nella nostra borsa c'è una reflex digitale D1, oppure una D100, non dobbiamo rinunciare a molto. Con lo SB-800 si farà a meno solo delle cosiddette funzioni avanzate, quelle appena descritte, che facilitano il compito del fotografo, ma la cui assenza non impedisce di ottenere, senza difficoltà, foto perfettamente esposte.
Come flash pilota e flash secondari si possono poi usare tutti i lampeggiatori del catalogo Nikon, come lo SB-80DX, che funzionano in modalità senza cavi (in modalità AA oppure Auto Flash, NO D-TTL). Anche quello incorporato nella D100 può essere usato come pilota in modalità M. La modalità d'uso è definita SU-4. Ci offre due scelte, la prima è automatica e il flash o i flash secondari scattano e cessano di emettere luce assieme al flash principale. La seconda è manuale e i flash secondari scattano assieme a quello principale, ma continuano a emettere luce a seconda di come li abbiamo regolati noi: in automatismo oppure in manuale.
Non basta; con questa modalità, grazie all'accessorio denominato appunto SU-4, possiamo usare come flash secondari tutti i flash Nikon, anche quelli che, originariamente, non erano predisposti al funzionamento nella modalità senza cavi. Fa eccezione il solo SB-23.


Nella pratica

Il libretto d'istruzioni non si prende mai in considerazione, ma è la "funzione" più importante di qualsiasi apparecchio: fotocamera o flash che sia. Funzione che a volte, scusate il bisticcio, non sempre funziona. Tutti abbiamo esperienza di libretti poco comprensibili, perché tradotti male o con un linguaggio per addetti ai lavori.
Tanto che a volte ne dobbiamo fare a meno e arrangiarci da soli tra le varie modalità di funzionamento. Il libretto che accompagna lo SB-800 è facilmente comprensibile. Impostare le numerose modalità di funzionamento, seguendo quanto scritto nei vari capitoletti, è possibile anche a chi non sa nulla di fotografia e di flash. Un punto a favore del sistema.
Ma un buon libretto d'istruzioni, da solo, non basta a fare fotografie.
Bisogna verificare che quanto, sulla carta, sembra facile, lo sia anche nella realtà. Noi abbiamo verificato il sistema di flash senza fili Nikon in varie situazioni. In quelle semplici e in quelle difficili. Dal classico set costruito in casa, a imitazione di un set per ritratto da studio, al set d'illuminazione a più luci, necessario per ritratti di reportage sul campo. E non abbiamo usato solamente le apparecchiature che danno le massime prestazioni: Nikon D2 / D70 e SB-800. Né i fotoamatori, né i professionisti buttano via la vecchia attrezzatura ogni volta che esce qualcosa di nuovo. Dovrebbero spendere migliaia di euro ogni sei mesi. Improponibile.
Abbiamo quindi usato il sistema di flash Nikon d'illuminazione senza fili mischiando fra di loro attrezzature relativamente vecchie e nuove. Chi avesse sbirciato dentro la nostra borsa fotografica avrebbe scoperto una Nikon D100, un flash SB-80DX e, addirittura… ma questa chicca che dimostra la versatilità del sistema scopritela da voi, leggendo le didascalie che corredano le foto dei vari set di ripresa.
 


Illuminazione con flash fissato alla fotocamera e dotato
di calotta diffusore


Illuminazione con due flash, quello incorporato
della fotocamera D70 e un SB-600, posto dietro il soggetto,
sulla destra. Il flash incorporato è regolato per una sottoesposizione di 3 EV
e serve solamente per accendere il flash posteriore.
   

Illuminazione con tre flash, due laterali e uno anteriore di schiarita,
regolato per una sottoesposizione di 1 EV rispetto agli altri due.



Sovra e sotto-esposizione intenzionale
I flash del sistema Nikon sono dotati degli automatismi più sofisticati. Per fornire esattamente la quantità di luce necessaria a illuminare le varie parti della inquadratura, secondo i nostri desideri, possono essere regolati in sovra e sotto-esposizione intenzionale.
Quando si usano più flash contemporaneamente, ciascuno gode di questa possibilità.
Sistemi di lettura come i-TTL, sono stati studiati per leggere in maniera intelligente l’esposizione. Proprio come farebbe un fotografo esperto.
Le fotocamere digitali offrono la possibilità di rivedere subito la foto, appena scattata. Questo permette di osservare immediatamente gli effetti di luce e modificarli a piacimento nello scatto successivo. Una volta i fotografi professionisti usavano fare una polaroid, prima di scattare la foto definitiva, per controllare disposizione ed effetto delle luci. E cambiarli, se non soddisfacevano. Oggi basta guardare nello schermo LCD della fotocamera digitale per rendersi conto se lo scatto è valido o no. Ciò rende meno utile la presenza di automatismi di esposizione sofisticati. Il giudizio visivo del fotografo vale molto di più.
Si scatta, si controlla nel monitor e, se qualcosa non va, si scatta di nuovo cambiando diaframmi, distanze, disposizione delle luci.


A cura di:

Scarica questo documento in formato pdf (92 KB)
 

Metodi di pagamento: