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Il Mediterraneo dei primi fotografi
Roma - Palazzo Giustiniani,
fino al 14 novembre

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F. Bonfils - Scalata della Grande Piramide, 1880 ca. - Stampa originale all'albumina, cm 28x21 - Collezione Malandrini, Firenze

L'idea di una mostra che racconti attraverso immagini che cosa erano, un secolo e più fa, i paesi del Mediterraneo, le loro città, le loro genti, le loro coste e i loro porti e anche, con qualche fotografia più recente, come tutto ciò si sia trasformato nel tempo, nasce da un incontro fortunato. Da una parte lo straordinario patrimonio fotografico delle Collezioni Alinari, dall'altra la decisione dell'ANSA di trovare, con il progetto ANSAmed, forme di comunicazione tempestive e affidabili tra i paesi del Mediterraneo e tra loro e il resto del mondo, e infine, a fare da ponte tra l'una cosa e l'altra, la sensibilità per i problemi della regione mediterranea dimostrata dal Senato della Repubblica e dal suo Presidente e la sua volontà di interpretare l'interesse che quest'area rappresenta oggi non solo per noi ma per l'intera comunità internazionale.

Oltre 200 immagini, selezionate al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, costituiscono questa prestigiosa mostra fotografica, medium ideale per svolgere visivamente un percorso che consenta di mettere a fuoco e confrontare le molteplici affinità, geografiche, storiche, culturali e artistiche, comuni denominatori dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.

 

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F. M. Good - Al-Kazneh ("Tesoro") nella zona archeologica di Petra, 1860 ca.
Stampa originale all'albumina, cm 21x15,9 - Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, Firenze

Il Mediterraneo a buona ragione può considerarsi il centro più importante dello sviluppo della civiltà umana, dove si trovano nel corso della storia e a partire dall'antichità molte tra le più alte espressioni artistiche e culturali di cui sono stati capaci i popoli, ed è luogo di continui scambi tra diverse culture e tradizioni.

L'esposizione intende ripercorrere, attraverso alcune straordinarie fotografie d'epoca ed attuali, un Grand Tour fotografico nei Paesi intorno al Mediterraneo: usi, costumi, popoli, società, cultura, architettura, monumenti e paesaggi. Immagini che, se da un lato connotano la storia specifica di ciascuno dei Paesi, dall'altro possono essere anche i documenti visivi dei molteplici comuni denominatori che caratterizzano la mediterraneità come matrice di appartenenza e che identificano una comune koinè che conferisce a questa parte del mondo una specificità unica.

La Mostra è realizzata da ANSA nell'ambito del progetto ANSAmed. Catalogo Alinari.

 

 

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Sebah & Joaillier - Dervisci danzanti, 1870 ca.
Stampa originale all'albumina, cm 19,2x25,6
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari - collezione Palazzoli, Firenze

Di seguito, riportiamo un estratto di ciò che Boris Biancheri, presidente dell'ANSA, ha scritto per l'occasione:

«Non è facile definire una identità mediterranea in termini che non siano semplicemente geografici. Rari sono stati i momenti della storia nei quali vi è stato un filo unitario e coerente nelle vicende dei paesi rivieraschi. Gli stati mediterranei sono abitati da etnie diverse, i loro popoli hanno religioni diverse e parlano lingue diverse. Apparentemente le cose che li dividono sono più numerose delle cose che li uniscono. Eppure, chiunque guardi le splendide fotografie del Museo Alinari nella selezione che è stata fatta per questa mostra, non potrà non trovarvi, fino ad anni relativamente recenti, una sorprendente quantità di elementi comuni. Sembra dapprima che sia solo la tonalità ocra di fondo o l'affinità del linguaggio visivo di chi aveva in mano l'obiettivo – spesso d'altronde di estrazione anglosassone – a fare da denominatore comune. Ma vi accorgerete presto che non è così, che queste immagini testimoniano di una parentela estetica e civile insospettata: guardate il porto di Marsiglia e quello di Algeri, guardate le case della Valletta e quelle di Beirut, guardate le strade di una città marocchina e quelle di Napoli e una indefinibile ma lampante identità mediterranea vi balzerà agli occhi. E, tuttavia, queste immagini inducono anche a un'altra riflessione. Vi era più affinità tra le rive mediterranee cento anni fa di quanta non ve ne sia oggi. Le due grandi sponde, soprattutto, quella europea e quella meridionale, avevano caratteristiche comuni che in gran parte sono andate perdute, le rive si sono, in qualche modo, allontanate tra loro. L'amalgama che esisteva al tempo in cui una civiltà prevalentemente agricola e mercantile pervadeva l'intera area mediterranea, scompare gradualmente con l'avvento della civiltà industriale e ancor più con quello della civiltà tecnologica odierna. Il sentimento di appartenenza sussiste, il legame che unisce i paesi di questo mare lo percepiamo ancora, la necessità politica e sociale di dare alla regione non solo più pace e più stabilità ma un senso di fraternità è più forte che mai. Ma è necessario – perché tutto questo non si perda – un dialogo attivo che tocchi i vari campi dell'attività umana e che aiuti a far sì che essi si evolvano in modo più armonico nei paesi della regione».

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Robertson & Beato - La Valletta. Cantieri navali visti dalla torre, 1855 ca. - Stampa originale all'albumina, cm 25,3x28,3 - Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, Firenze
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A.Bougault - Oasi, 1905 ca. - Stampa originale alla gelatina bromuro d'argento, cm 58,3x23 - Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, Firenze

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