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ArtVerona
Fotografia astratta, dalle avanguardie al digitale

Per il suo quarto appuntamento - dal 16 e 20 ottobre prossimo – ArtVerona, la fiera che rappresenta il panorama delle gallerie italiane di qualità, si presenta agli appassionati d'arte moderna e contemporanea con nuove proposte. Tra cui PhotoArtVerona - Forme Astratte nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea, mostra a cura di Roberta Valtorta con un duplice allestimento in Fiera e al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona dal 4 ottobre 2008 all'11 gennaio 2009.

In collaborazione con il Centro Internazionale Fotografia Scavi Scaligeri del Comune di Verona e il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, ArtVerona presenta una selezione di opere appartenenti alle collezioni del Museo. Circa 70 fotografie di importanti autori italiani e stranieri che hanno indagato il tema dell'astratto. Le opere datano dagli anni Trenta ai primi anni del Duemila. Con fotografie di: Olivo Barbieri, Pierre Cordier, Franco Fontana, Jean-Louis Garnell, Mario Giacomelli, Paolo Gioli, Franco Grignani, Roberto Masotti, Nino Migliori, Paolo Monti, Aaron Siskind, Luigi Veronesi, Silvio Wolf.

Luigi Veronesi
Luigi Veronesi, Sovrimpressione (fotogramma e fotografia), 1937

La fotografia è l'arte della realtà. Sappiamo che non esiste fotografia se non quando una scena, una figura, un oggetto, un paesaggio non sono stati davanti alla macchina fotografica che li ha ripresi. Questa è la natura della fotografia, ciò che spesso ci fa pensare alla fotografia come a una registrazione del reale, un "documento", un racconto.

Eppure a partire dalla grande stagione delle avanguardie storiche che hanno fatto crollare il concetto stesso di "rappresentazione", la fotografia ha iniziato a occuparsi anche delle forme astratte, dei segni, della luce in se stessa, muovendosi verso soluzioni espressive diverse, che non hanno più la realtà visibile come riferimento, ma realtà "altre", che fanno capo all'immaginario.

Silvio Wolf
Silvio Wolf, Red, 2006

Due i filoni di ricerca. Da un lato un modo sperimentale che ha condotto molti artisti a utilizzare tecniche diverse da quelle tradizionali al fine di indagare le possibilità espressive del mezzo fotografico, dal fotogramma, ai movimenti della camera, al mosso, fino alla elaborazione digitale. Dall'altro l'utilizzo della normale ripresa fotografica, rivolta però ad aspetti della realtà che già offrono allo sguardo forme astratte, senza necessità di ricorrere ad elaborazioni e a trattamenti particolari.

Il Museo di Fotografia Contemporanea conserva nelle sue collezioni opere di importanti autori, dagli anni Trenta a oggi, che hanno lavorato sul tema dell'astratto. Molte e diversi gli orientamenti di stampo sperimentale: i fotogrammi sia in bianco e nero che a colori che Luigi Veronesi realizza dagli anni Trenta fino agli anni Ottanta del Novecento, le sperimentazioni geometriche e ottiche di Franco Grignani, i chimigrammi, pirogrammi, idrogrammi di Nino Migliori, i movimenti di macchina di Paolo Monti, i lavori Polaroid di Paolo Gioli, i chimigrammi di Pierre Cordier e di Olivo Barbieri ai suoi esordi, fino alle ricerche digitali della fine degli anni Novanta di Jean-louis Garnell.

Franco Fontana
Franco Fontana, Senza Titolo, 1978

Ma forme astratte sono presenti anche nelle riprese "reali" di Franco Fontana paesaggista, di Aaron Siskind, che studia i segni sui muri delle strade quasi fossero dipinti informali, di Mario Giacomelli che per anni ha fotografato i segni creati sui campi dal lavoro di aratura, di Roberto Masotti nelle sue indagini sulla natura e nelle opere recenti di Silvio Wolf che indagano la pellicola fotografica stessa.

Una selezione rappresentativa di immagini della mostra sarà presentata all'interno di ArtVerona e verrà successivamente reintegrata nella mostra agli Scavi Scaligeri.

Mario Giacomelli
Mario Giacomelli, Dalla serie Presa di coscienza sulla natura, 1954/2000

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