Di Gabriele Lopez www.gabrielelopez.org

4. I toni di grigio, calibrazione

 

I toni di grigio, calibrazione
Supponiamo di aver scattato un immagine a colori, o di aver ripreso da un negativo bianconero come spiegato in precedenza. Ora dobbiamo stabilire i toni di grigio che avrà l'immagine.
Osservate la schermata di Photoshop CS sottostante:

Ingrandisci

In alto a sinistra c'è la scala a colori,denaturata. Tramite il semplice comando IMMAGINE-REGOLA-TOGLI SATURAZIONE (per la conversione in scala di grigi consiglio di non utilizzare METODO-SCALA DI GRIGIO poiché la suddivisione in livelli di grigio si imposta in modo, quindi con toni, diversi) riduciamo la scala colore in toni di grigio e con il semplice utilizzo dei livelli (IMMAGINE-REGOLA-LIVELLI) regolati così come da figura, non otteniamo forse dei toni molto vicini a quelli della Tri-x (sulla destra)?? A sinistra, fuori dallo schermo osservate la scala colore PRIMA di essere trattata con i livelli, solo desaturata.

Con lo strumento CONTAGOCCE dei livelli , nella finestra in basso a destra, ho assegnato il NERO al primo tassello in basso a destra e il BIANCO al secondo in altro a sinistra, contro le apparenze iniziali…. In seguito ho spostato i cursori dell'istogramma come mostrato in precedenza.
A riguardo del contagocce, ovviamente non si deve necessariamente impostare il bianco sul bianco e il nero sul nero, ma si può assegnare come ho fatto in precedenza con la scala colore, il valore di bianco o di nero su un valore leggermente più chiaro o più scuro anche attraverso i due cursori in basso, che permettono di schiarire il nero assoluto o di scurire il bianco. Vedrete la scala di grigio e l'immagine modificarsi all'istante, poi con il cursore centrale dei livelli si regolano i mezzitoni... o a quel punto si possono lasciare i mezzitoni come sono e regolare solo luminosità e contrasto come tutti sappiamo fare. Ma ormai l'immagine avrà il suo "carattere". Di strade come vedremo ce ne sono diverse.


La tri-x, che in questo caso mi interessava riprodurre (almeno avvicinandomi, s'intende) ha i bianchi più brillanti una scala del "grigio di mezzo" decisamente spostata rispetto alla classica scala dal bianco al nero. Questo, su pellicola, si deve principalmente alla reazione dell'emulsione verso alcuni spettri di colore, e comunque ad una caratteristica propria di resa più o meno neutra di ogni emulsione. Da questo deriva la "grinta" di alcune pellicole, o l'uniformità neutra di resa di altre, o il contrasto esasperato di altre ancora.
Padroneggiare le tonalità della scala di grigio, in fondo, è la cosa più importante nel realizzare dei file bianconero "differenti".

Quindi abbiamo visto come si può padroneggiare tramite i contagocce (per la selezione del bianco e del nero), i livelli la scala di grigio a proprio piacimento, in modo ben diverso dal solito "desatura + luminosità/contrasto" che tutti tentano di usare all'inizio in modo istintivo.

Quello che reputo davvero importantissimo è proprio l'arrivare a capire il passaggio del contagocce. Secondo me il trovare il bianco e il nero in una foto significa già essere a ¾ dell'opera… in fondo non è forse il primo passo per un minimo di "sistema Zonale"??
Poi, come vedremo, per tutto ciò che rimane tra il bianco e il nero, esistono varie strade.
Oltretutto, lo spostare il bianco o il nero anche di poco come abbiamo detto cambia di molto l'aspetto di partenza dell'immagine, anche questo può essere sfruttato a fini creativi, ad esempio scegliendo come "bianco" un grigio lieve.

 
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