Guida per immagini all'uso del flash Nikon SB-900, in interni, esterni ed in impiego wireless "CLS"

A cura di: Roberto Insalata

Quante sono le occasioni fotografiche migliorabili grazie all’uso del flash? Sicuramente più di quante immaginiamo, grazie ai semplici accorgimenti che vi proponiamo analizzando i casi più ricorrenti.

A cura di Roberto Insalata

» Schemi di illuminazione SB-900 » Il lampo riflesso
» Il diffusore a cupola SW-13H » La scheda riflettore integrata
» I filtri di correzione colore: set SJ-900 » Sincronizzare il lampo su tempi lunghi
» Sincronizzare il lampo su tempi veloci “Sincro Auto FP” » Ripresa multi-flash senza cavi “CLS”

 

Usare il lampo riflesso (soffitto e pareti)

Illuminare un soggetto direttamente (vale a dire con la parabola flash orientata verticalmente a 0° secondo le guide presenti nella zona di basculaggio), senza l’uso di particolari modificatori di luce, porta sempre a risultati dalla discutibile naturalezza, soprattutto nei ritratti ravvicinati (primo e primissimo piano).


Soggetto: Camilla - ©Roberto Insalata

Scattando in interni e desiderando ottenere ombre più morbide e gradevoli sul soggetto (riducendo sensibilmente quelle proiettate sullo sfondo), è sufficiente inclinare la parabola flash rivolgendola verso l’alto, e sfruttare la presenza del soffitto generalmente posto a un’altezza compresa tra 1 e 2 metri rispetto al punto di ripresa. In tal modo si riesce a propagare, sul soggetto, luce di tipo riflessa, percettibilmente più naturale, che assicura risultati di gran lunga superiori.


Parabola flash inclinata a 45°

L’effetto finale che si può ottenere dipende comunque da differenti parametri, tuttavia facilmente controllabili, tra cui:

  • la distanza flash-soffitto: una distanza maggiore di 1-2m costringe a intervenire sulla compensazione della potenza di emissione lampo o sulla scelta di diaframma più aperti
  • la tinta del soffitto/pareti: preferire superfici bianche o neutre per evitare la contaminazione di dominanti poco naturali
  • la qualità del soffitto: tipicamente si tratta di solai piani, che agiscono come immensi pannelli riflettenti. Evitare quindi superfici con proprietà altamente riflettenti, come specchi e metalli, per assicurarsi risultati prevedibili e naturali
  • l’angolo di inclinazione della parabola: la diffusione maggiore si ottiene a 45° circa (o inferiore se aumenta la distanza flash-soggetto), ma è possibile spingersi oltre semplicemente ruotando la parabola di 180° sull’asse orizzontale, e sfruttare così la parete dietro il punto di ripresa


Parabola flash inclinata a 90° - la luce produce ombre marcate ma morbide


Parabola flash ruotata verso la parete posteriore e inclinata di 30° - le ombre sono meno evidenti
e di qualità superiore (primo piano e sfondo)

Quanto appena esposto è valido per riprese eseguite con la fotocamera in posizione orizzontale e verticale, situazione quest’ultima che costringe però l’unità flash a ruotare di +/- 90° (orari/antiorari). Come possiamo ottenere lo stesso beneficio di riflessione anche su scatti verticali? Sarà sufficiente orientare opportunamente la parabola flash secondo il suo asse orizzontale (dai 45° ai 90°), assicurandoci una copertura estesa fino ai 180°.


Parabola flash inclinata a 90°


Parabola flash inclinata a 45°


Parabola flash inclinata a 30°
e ruotata di 180°


Benché la riflessione della luce flash sul soffitto rappresenti il metodo di diffusione della luce più semplice da applicare, esistono altre soluzioni - parimenti gratuite e qualitative - che spesso si trascurano. Ad esempio, è possibile utilizzare qualsiasi parete (quindi anche quelle lateralmente disponibili), per proiettare una luce morbida sul soggetto ripreso, orientando la parabola flash nella direzione della superficie riflettente, prestando sempre attenzione alla natura fisica e al colore di quest’ultima. Non dimentichiamo che anche il pavimento costituisce spesso una valida soluzione (in abbinamento al flash principale), avendo cura di depositare su di esso un oggetto bianco riflettente (pannello diffusore oppure delle comuni lenzuola); ma in questo scenario il nostro flash esige una connessione esterna alla fotocamera, come un cavo TTL (SC-29) e PC-Sync (non-TTL), oppure pilotato dal sistema di illuminazione senza cavi Nikon Creative Lighting System “CLS”. L’aspetto che richiede un maggiore controllo in questi particolari casi è la caduta di luce che si registra dietro al soggetto (si verifica in tutte le soluzioni di luce riflessa), difficilmente compensabile con un solo flash, ma parzialmente risolvibile con un tempo di posa più lungo. Le posizioni che la parabola flash del Nikon SB-900 è in grado di assumere restano comunque innumerevoli, per garantire flessibilità di illuminazione, ancor più del suo predecessore (SB-800), come la rotazione sull’asse verticale che raggiunge ora i 270°.

 

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