Appendice: il trattamento del Polapan
Foto n.13: dopo che l’immagine
è stata scattata
Foto n. 14: ed il volet è
stato richiuso
Foto n.15: è suggeribile non
sviluppare il Polapan in esterni ma, mantenendo la leva di controllo su L (load)
Foto n.16. e premendo sul pulsante
di sgancio, si estrae la busta Polapan e la si ripone
in un luogo sicuro,
va bene anche la scatola originale,
in modo da evitare che la busta possa essere schiacciata
involontariamente in ogni sua parte
Foto n.17. una volta rientrati in
sede, si reinserisse la busta del Polapan nel dorso
– una busta per volta, mantenendo
sempre la leva
su L. Una volta controllata la temperatura ambiente
– se si proviene da esterni freddi bisognerà
attendere
che le buste esposte arrivino alla medesima
temperatura interna – si sposterà la leva
su P (process)
e si estrarrà con un movimento
deciso e continuo la busta dal dorso
Foto n.18: e si attenderanno i secondi
necessari al completamento dello sviluppo e del fissaggio
la sciando la busta
appoggiata sul tavolo, senza muoverla
in alcun modo. Il tempo di sviluppo/fissaggio è
attorno ai 20/25” a 20°C
ma è anche
possibile allungare il tempo fino a 60” se la
temperatura ambiente è più bassa dei 20°C
raccomandati
(per la tabella delle accoppiate tempo/temperatura:
www.polaroid.com)
Foto n.19: terminato lo sviluppo
si aprirà immediatamente la busta separandone i due lembi
Foto n.20: avendo cura di non spostare
il sandwich positivo/negativo al suo interno. Bisogna
essere rapidi ma molto
delicati perché finché
il positivo non verrà separato dal negativo,
lo sviluppo continuerà ad agire
Foto n.21: aperta la busta, tenendo
fermo il negativo con l’indice e il pollice della
mano destra stretti intorno al lembo rosa
Foto n.22: si comincerà a
separare il positivo dal negativo, avendo cura che il
positivo non sfiori accidentalmente
il negativo che
in questo momento è molto delicato e ancora ricettivo
alla chimica che rimane depositata sul bordo
esterno
del positivo
Foto n.23: senza preoccuparsi del
positivo, mantenendo sempre ben saldo il negativo con
l’indice e il pollice
della mano destra si comincerà
ad aprire il lamierino nero che trattiene il negativo
alla busta: se il negativo è saldamente
tenuto
si può anche agire con una certa forza, fino
a che il lamierino non sarà completamente aperto,
il tutto
sempre senza toccare mai il negativo; va tenuto
presente che l’emulsione è proprio rivolta
verso di noi ed è,
lo ripetiamo ancora, delicatissima
e facilmente graffiabile da un movimento incauto
Foto n.24: l’area utile sia
del positivo che del negativo Polapan 55 è di
9x12cm.
Il negativo però ha un’area totale
di 10x12 cm: ritagliando le due fustelle ai lati del
negativo oltre la sua
area totale si ottiene un negativo
pieno di 10x12 cm sui cui bordi il reagente non ha lavorato
in modo omogeneo
e dove quindi si crea una sorta di
cornice “random” che varia da negativo a
negativo. A questa cornice si aggiunge anche
il bordo
del negativo che riporta la fustellatura che di norma
viene adoperata per staccare il negativo dalla sua abbondanza:
il tutto, in stampa, crea un bordo unico e particolarissimo
tipico del Polapan dove è ancora visibile
la
parte più esterna dell’immagine
Foto n.25. si termina il lavoro di
distacco del negativo tagliando anche il “guscio”
in cui era contenuto il reagente
Foto n.26: a questo punto si provvede
al distacco della carta di tenuta del positivo badando
che non tocchi il positivo perché ancora carica
di reagente
Foto n.27: a questo punto inizia
il lavoro di conservazione del negativo. Il negativo
va immerso in acqua
– dove può rimanervi
anche per 72 ore. Si aspetta invece un’ora circa
in modo che i cartoncini neri e rosa rimasti
incollati
la bordo del negativo si impregnino d’acqua per
poter poi essere distaccati dal negativo, sempre con
estrema
attenzione all’emulsione che è
molto delicata fino a che non è completamente
asciugata. Il negativo a questo punto va immerso
per
alcune decine di secondi in una soluzione di solfito
di sodio al 18% che provveder ad eliminare tutti i residui
di reagente
– ormai inerti – e a chiarificare
il negativo. A questo punto il negativo va lavato come
un comune negativo in acqua corrente
e passato poi in
acqua demineralizzata a cui è stata aggiunta
qualche goccia di comune imbibente per negativi per
essere
poi appeso ad asciugare. Polaroid raccomanda
di NON fissare mai i negativi Polapan nel comune fissaggio
per negativi.
Operando invece, dopo il passaggio solfito
di sodio in un comune fissaggio per negativi si otterrà
la completa chiarificazione
anche dei bordi del negativo,
eliminando quindi la tanto ricercata cornice. Polaroid
consiglia un fissaggio di Kodak,
il Rapid Fix with Hardener
per un miglior fissaggio del polapan ma per l’effetto
induritore sull’emulsione che la rende,
una volta
asciutta, più resistente ai graffi. La tank di
questa immagine si utilizza normalmente per lo sviluppo
delle pellicole piane,
dal formato 6x9 fino al formato
10x12 cm. E’ ancora reperibile in Italia da rivenditori
specializzati in materiale bianco
e nero fine art. Può
ospitare fino a 6 negativi Polapan senza che vengano
a contatto tra loro. In alternativa alla tank
si possono
utilizzare dei contenitori in plastica da frigorifero
nelle misure atte a contenere il negativo. In questo
caso andrà
trattato un negativo per volta, badando
che l’emulsione sia sempre rivolta verso l’alto
e non tocchi mai i bordi
o il fondo del contenitore
Foto n.28: ecco in pratica l’abbondanza del Polapan:
all’interno del riquadro blu l’area utile
di stampa
– che è poi anche l’area
visualizzata sul positivo a contatto. All’esterno
del riquadro blu l’abbondanza dove
è ancora
visibile parte dell’immagine con le zone esterne
sviluppate “random”, il segno della fustellatura
di distacco del negativo e l’immagine delle foratura
di tenuta della cartina nera, attraverso la quale lo
sviluppo
non può agire sul negativo creando un
disegno geometrico inconfondibile
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