|
Il supplemento settimanale
del quotidiano più venduto d'Italia cambia volto
e formato e dà più
spazio ai grandi reportage
e alle fotografie d'autore.
Il 13 maggio è nato Corriere
della Sera Magazine, "idee e foto per raccontare
il mondo", diretto da Maria Luisa Agnese.
Grandi fotografie, anche in
bianco e nero, e nuovo spazio
per i reportage dove le immagini hanno un ruolo chiave valorizzato
da un formato più grande, questa la nuova formula
per rilanciare il vecchio Sette
del Corriere.
Un settimanale che, forte del legame con il principale quotidiano
italiano, si propone ogni giovedì
di portare il lettore a conoscere e ad approfondire anche
le tematiche più complesse.
All'inizio del settimanale troverà sempre spazio
la Storia di copertina, seguita
dalle quattro sezioni che compongono il magazine:
Idee, Attualità,
Cultura e Dolcevita.
Sempre all'interno della foliazione ma evidenziato da una
sua copertina specifica, il
Tv Magazine, una guida alla
programmazione video arricchita da informazioni e recensioni.
Nel primo numero, di cui qui riportiamo la copertina e alcune
immagini, guerra in Iraq inevitabilmente,
ma anche affreschi di 8mila anni fa
che spuntano dal Sahara e icone sexy,
come Vanessa Redgrave e Carla Bruni, indicate come modello
di sensualità.
Tigri di luce
Se Blade Runner può
sembrare uno sguardo un po' cupo sul futuro, le megalopoli
asiatiche raccontate da Peter Bialobrzeski
nel libro Tigri di luci (Neon
Tigers) pubblicato da Contrasto (112 pagine, 50 foto a colori,
39 euro), sono il futuro.
Hong Kong di sera, vista dall'alto,
sembra la Via Lattea e Shanghai,
metropoli da diciassette milioni di abitanti, conta ben
cinquemila grattacieli sorti negli ultimissimi anni. Queste
città rappresentano la nuova
forma di insediamento umano sviluppatasi durante
il boom economico.
High-density megalopolis,
ammassi urbani che crescono
a velocità da spezzare il fiato, nuovi grattacieli,
palazzi e file di case che cambiano il volto di un quartiere
o lo skyline di una città, anche solo per alcuni
mesi; prima che nuove costruzioni, ancora più alte,
ancora più imponenti modifichino di nuovo lo scenario.
E se per molti occidentali queste città sembrano
l'ultima frontiera dell'incubo urbano, per altri sono lo
specchio del nostro prossimo futuro.
Peter Bialobrzeski ha trascorso due
anni fotografando le megalopoli orientali. E, nonostante
l'apparente artificiosità delle immagini, questo
ipermoderno mondo onirico Bialobrzeski lo ha ritratto con
l'apparecchiatura più demodé che si possa
immaginare, l'analogico banco ottico.
Viaggi in Oriente
Francesco Clemente e Alighiero Boetti, Afghanistan
1974
© Archivio Colombo–Boetti
|
Viaggi in Oriente è
un percorso fotografico e multimediale dedicato ai viaggi
in Oriente e alla ricerca artistica e spirituale di nove
maestri italiani del Novecento, da Michelangelo
Antonioni a Alberto Moravia e
Pier Paolo Pasolini.
La mostra - proposta all'Acquario Romano dal 5 al 19 giugno
nell'ambito del Festival FotoGrafia 2004 - è un omaggio
al "desiderio di avventura e un invito alla conoscenza
di mondi e culture diverse" (Fosco Maraini),
verso un eden "spesso solo immaginato e mentale, sognato
e misterioso" (Roberto Rossellini)
in uno spazio alternativo "per annullare la distanza
tra l'esperienza estetica e la vita" (Marco
Schifano).
Viaggi in Oriente si compone
di multi-proiezioni video e filmati provenienti dalle Teche
Rai e da archivi privati.
Alberto Moravia, Cina 1967
© Fondo Alberto Moravia
|
Il progetto si svolge nel quartiere Esquilino, quartiere
multietnico e multirazziale, presso l'Acquario
Romano, una struttura circolare dove il percorso
espositivo ha un inizio che si confonde con la fine, nella
sala al piano terra e nell'anello al piano rialzato dove
si sviluppa un lungo percorso espositivo con più
di 300 riproduzioni fotografiche,
scritti e appunti, pagine di giornali, immagini varie e
disegni di formato e dimensioni diverse.
Tutto allestito come uno story-board,
un affresco visivo che racconta viaggi di artisti
viaggiatori che dal 1937 fino ai giorni nostri hanno
percorso la via delle Indie
alla ricerca di nuove energie, esotismo, stimoli ed emozioni.
Una mostra da vedere e da ascoltare,
con musiche orientali curate dalle comunità asiatiche
presenti a Roma.